9 lug 2013

l'ottimismo di Letta nella difficile ricerca del sistema elettorale

Il presidente del Consiglio Enrico Letta dichiara  che 'Il Porcellum è un monstrum che non garantisce rappresentanza ed alcuna governabilità. Un inefficace sistema a rischio di incostituzionalità, che va superato al più presto”
Letta continua affermando che "non dobbiamo cercare scorciatoie e cadere nell'errore di considerare la legge elettorale la causa unica di tutti i mali della politica italiana".  Paragona il sistema elettorale ad un abito sgualcito su di un corpo inadeguato che mostra pesantezza e carenze rispetto alle avvenute trasformazioni della società italiana
Il suo pensiero è rivolto a tutto il sistema politico.. al bicameralismo paretario ed al numero eccessivo dei parlamentari che ingessano una democrazia determinante e decisiva".
Un caos ingenerato anzitutto da un sistema non all'altezza delle sfide con le quali un paese come l'Italia deve oggi misurarsi.
Il presidente Letta prosegue.. soffermandosi sul ventennio di un bipolarismo muscolare e inconcludente che ha inibito le necessarie riforme. Riferendosi all’attuale governo asserisce che "il momento politico-istituzionale può portare  un approccio diverso, meno bellicoso, al confronto tra parti. Un governo che riunisce esponenti di formazioni che negli scorsi anni si sono fronteggiate aspramente, senza produrre nel complesso un gran bello spettacolo. Colpa dei nostri limiti, ma anche delle regole del gioco e del contesto nel quale si è svolto il confronto: un impianto costituzionale architettonicamente splendido, ma da ammodernare, un po' come certi nostri stadi".
Continua con una metafora calcistica "di rizollare un terreno di gioco appesantito da troppe battaglie e di regole che favoriscano la fluidità del confronto e la certezza del risultato".
Al di là delle metafore, già da tempo..ampiamente proposte nei miei post…si scorge in queste esternazioni, la mia ripetuta e precisa critica alla funzionalità del sistema istituzionale colpevole dei profondi limiti a cui fa riferimento il Presidente del Consiglio.
I limiti e le regole (di quello che per me non appare affatto un gioco) sono il risultato chiaro di un confronto che si è inasprito a causa di un bipolarismo malato che si è voluto a tutti i costi senza una base storico culturale che avrebbe dovuto funzionare come solida base di’appoggio. Limiti imposti da una cultura moderata che difficilmente avrebbe potuto accettare il repentino cambio al nuovo sistema, poichè aveva visto un Paese formarsi su una forte politica democristiana da oltre cinquant’anni.
Oggi..il Presidente dichiara di essere molto fiducioso sul futuro “perché abbiamo un largo consenso nel Parlamento e nel Paese ed uno dei punti principali del nostro lavoro è quello di mirare alla riforma della politica italiana”

Parlare di riforme..però..in una situazione che vede oggi al Governo due forze politiche ideologicamente contrapposte è anche un non senso.Quali riforme produttive in favore del Paese potranno mai venire fuori? Nel coacervo di visioni e di utopie... si esprimeranno continue discussioni e perdite di tempo che rischieranno di penalizzare una sana crescita.
vincenzo cacopardo
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