Il
presidente del Consiglio Enrico Letta dichiara
che 'Il Porcellum è un monstrum
che non garantisce rappresentanza ed alcuna governabilità. Un inefficace
sistema a rischio di incostituzionalità, che va superato al più presto”
Letta
continua affermando che "non dobbiamo
cercare scorciatoie e cadere nell'errore di considerare la legge elettorale la
causa unica di tutti i mali della politica italiana". Paragona il sistema elettorale ad un abito
sgualcito su di un corpo inadeguato che mostra pesantezza e carenze rispetto
alle avvenute trasformazioni della società italiana
Il suo
pensiero è rivolto a tutto il sistema politico.. al bicameralismo paretario ed
al numero eccessivo dei parlamentari “che
ingessano una democrazia determinante e decisiva".
Un caos
ingenerato anzitutto da un sistema non all'altezza delle sfide con le quali un
paese come l'Italia deve oggi misurarsi.
Il presidente
Letta prosegue.. soffermandosi sul ventennio di un bipolarismo muscolare e
inconcludente che ha inibito le necessarie riforme. Riferendosi all’attuale
governo asserisce che "il momento politico-istituzionale può portare un
approccio diverso, meno bellicoso, al confronto tra parti. Un governo che
riunisce esponenti di formazioni che negli scorsi anni si sono fronteggiate
aspramente, senza produrre nel complesso un gran bello spettacolo. Colpa dei
nostri limiti, ma anche delle regole del gioco e del contesto nel quale si è
svolto il confronto: un impianto costituzionale architettonicamente splendido,
ma da ammodernare, un po' come certi nostri stadi".
Continua
con una metafora calcistica "di
rizollare un terreno di gioco appesantito da troppe battaglie e di regole che
favoriscano la fluidità del confronto e la certezza del risultato".
Al di là
delle metafore, già da tempo..ampiamente proposte nei miei post…si
scorge in queste esternazioni, la mia ripetuta e precisa critica alla
funzionalità del sistema istituzionale colpevole dei profondi limiti a cui fa
riferimento il Presidente del Consiglio.
I limiti
e le regole (di quello che per me non appare affatto un gioco) sono il
risultato chiaro di un confronto che si è inasprito a causa di un bipolarismo
malato che si è voluto a tutti i costi senza una base storico culturale che
avrebbe dovuto funzionare come solida base di’appoggio. Limiti imposti da una
cultura moderata che difficilmente avrebbe potuto accettare il repentino cambio al nuovo sistema, poichè aveva visto un Paese formarsi su una forte politica
democristiana da oltre cinquant’anni.
Oggi..il Presidente dichiara di essere molto fiducioso sul futuro “perché abbiamo un largo consenso nel Parlamento e nel Paese ed uno dei
punti principali del nostro lavoro è quello di mirare alla riforma della
politica italiana”
Parlare
di riforme..però..in una situazione che vede oggi al Governo due forze politiche
ideologicamente contrapposte è anche un non senso.Quali riforme produttive in favore del Paese potranno mai venire fuori? Nel coacervo di visioni e di
utopie... si esprimeranno continue discussioni e perdite di tempo che rischieranno di
penalizzare una sana crescita.
Nessun commento:
Posta un commento