11 lug 2014

Il riformismo "renziano" che premia solo la governabilità


SE NON SEI PER LE MIE RIFORME.. SEI CONTRO IL CAMBIAMENTO”
di vincenzo cacopardo

Noi le riforme le facciamo, piaccia o non piaccia a chi vuole frenarci”, una stoccata ancora contro quelli che il sindaco d'Italia definisce i “signor no” della politica odierna. Renzi, con furbizia e ambiguità, continua a metterla sul piano del “si o del no” senza tener conto del merito stesso delle riforme. Tende a costruire una falsa contrapposizione tra chi le riforme le vuole e chi no, tralasciando il fondamentale aspetto inerente le stesse... volendo fare apparire chi non è d'accordo col le sue riforme.. alla stregua di chi non vuole un cambiamento... Ha sempre agito così.. con quella determinazione di chi è consapevole che con questa strategia potrà uscirne vincente: approfondire meno...contrapporsi con forza.. per ottenere di più!

La riforma costituzionale, la legge elettorale, quella del lavoro, della semplificazione, della burocrazia, sulla giustizia.... il Premier intende portare avanti tutto ed in fretta poiché questo è per lui il momento più favorevole. Per qualcuno sarà anche normale, ma per chi è attento ed entra in profondità in questi delicati temi... si tratta di una vera rivoluzione destinata a stravolgere il percorso di una politica per il futuro.. senza risultati sicuri.
Da consapevole seduttore di un popolo, Renzi dice che il governo andrà avanti.. ed afferma che ciò che si sta facendo...lo si vuole per il bene del paese...paese che non si può lasciarlo a chi dice solo no e disfa i suoi progetti...Responsabilizzare di continuo coloro che potrebbero anche non condividere metodi e merito dei suoi programmi, rendendoli nemici del cambiamento.... fa parte della solita comunicazione del giovane Premier...L'enfasi con cui si esprime non ha limiti e condanna in senso assoluto chiunque intende andare contro la sua determinata strada..sola via di chi si erge ad unico profeta di una politica del cambiamento.

Povera Italia!...Adesso si chiuderanno definitivamente le strade verso una democrazia più corretta che, proprio per compensare ill periodo di sbandamento della politica degli ultimi tempi, avrebbe potuto dare stura ad un percorso più utile e funzionale...ad una reazione più solida e connaturale alla sovranità popolare. Si ricostruirà l'opera monolitica di un bipolarismo dove un'unica Camera, attraverso ricchi premi di maggioranza e soglie macroscopiche di sbarramento, renderà forza ad una governabilità solo falsamente stabilita democraticamente.
Anche M5S sembra ormai entrato nell'orbita di chi considera la governabilità come uno scopo..il Movimento appare un corpo parecchio assorbito al sistema renziano. La loro lotta che doveva rappresentare la rottura con un vecchio sistema.. sembra sempre più accostarsi all'opera di ristrutturazione del vecchio impianto (da loro prima deprecato e combattuto).


In una democrazia la governabilità è un fine!....o si costruisce dal basso o non potrà mai avere quella forza necessaria..restando effimera e poco stabile...Se la si vuole rendere forte a prescindere...ingabbiando la voce proveniente dal basso, sarà lo stesso sistema democratico a manifestarsi debole e crollare... Il neorenzismo..che in realtà somiglia tanto ad un postberlusconismo... continua ad affascinare il nostro popolo che nel futuro avrà poco da lamentarsi..non riuscendo minimamente a percepire la differenza tra un sistema democratico ed una oligarchia partitica supportata da una prevalente governabilità voluta dai soliti poteri forti. 

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