27 ago 2014

Pragmatismo e crescita...



"SENZA IDEE...POCHE  SPERANZE"
di vincenzo cacopardo

Non v'è dubbio che nel momento storico attuale, si sopravvive attraverso l’unica risorsa mentale della tangibilità e della concretezza. Questo arido percorso mentale, sembra purtroppo opporsi con forza alle iniziative ed alle idee. Un percorso che ha reso più forza a principi di furbizia e che premia costantemente una certa ignoranza od interessi personali. Non ci si può dunque meravigliare della mancanza di ogni possibile crescita sociale!

Quando nel passato Platone stesso ci informava sulle “ idee” ponendole come fondamento del suo stesso principio filosofico, contribuiva... forse inconsapevolmente... a porre le basi essenziali della filosofia occidentale, poichè... per lui.. queste erano il presupposto della conoscenza ed avrebbero contribuito alla formazione dell'essere legata al proprio pensiero.

Negli ultimi tempi... il mondo intero sembra aver dimenticato ed aver preso la strada più semplice della ricerca di soluzioni concrete e pragmatiche, rendendo irresponsabilmente più difficile una costruzione dello sviluppo basata sulle idee e così, anche la politica sembra essersi rinchiusa in questa ristretta mentalità, mettendo in primo piano una visione fin troppo realistica che occlude sempre di più ideali ed inventiva.  Attenzione però...ciò non vuol dire che il pragmatismo non debba avere la sua valenza positiva...ma quando si intende porlo come “la teoria di una verità” volendolo identificare come esclusivo principio di utilità pratica.. e senza la base di una ricerca di pensiero che coinvolga le idee, si finisce col non rendere mai alcun positivo funzionamento allo sviluppo.

Oggi...figure come Matteo Renzi, Alfano, Berlusconi e consimili, sono l'espressione assiomatica di come ogni procedura breve per una soluzione si concretizza in modo semplificativo.. condannando ogni possibile ricerca creativa più funzionale. Ma se la visione realistica può accompagnare ogni percorso amministrativo... quella delle idee risulta essenziale per guidare una vera crescita nel suo complesso.

Questi (nella loro visione non propriamente politica) nell'assurdo silenzio dei Partiti che li accompagnano.. ridotti a veri ectoplasmi ed incapaci di opporre alcun pensiero, comunicano ed agiscono col pragmatismo tipico dei tempi odierni: Una interpretazione realistica e semplificata che tanto sembra piacere a quei cittadini che poco tempo hanno per pensare. Ma possiamo davvero sperare che, insistendo su questa strada, la maggioranza dei cittadini riuscirà mai ad interpretare la crescita attraverso le idee.. se non inseguirla stoltamente solo attraverso una figura predominante che finisce per incantarli?

Lo stesso fatto che un Premier resti a capo di un partito è la rappresentazione tipica di come si tenda a dare forza ad un disegno dove l'unione dei due ruoli possa determinare con facilità ogni risultato. Ma l'esito..(qualunque sia).. risulterà sempre meno valido in termini qualitativi! Si perde sempre di più il valore di un pregio caratteristico e si accresce in un 'assolutismo accompagnati da quel pragmatismo tanto cinico.. quanto esageratamente forzato e minimale.

La politica non è solo capacità amministrativa...se così fosse i Partiti non avrebbero alcuna ragione di esistere! La cultura deve sposarsi con la realtà e questa deve potersi plasmare con le idee per un riscontro di vero funzionamento. In questi casi l'unico principio che può risultare utile per un percorso più efficace è proprio quello dell'equilibrio.


Ma come potrà mai convivere un principio di equilibrio.. se viene soffocato in partenza da quella costante procedura pragmatica condotta col l'uso forzato di un personalismo e di un conseguente determinismo?   

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