13 set 2014

Parla il Presidente della Banca centrale europea

LE PAROLE FORTI E DECISE DI MARIO DRAGHI

di vincenzo cacopardo

Attualmente si presentano una serie di condizioni...oltre ai bassi livelli di crescita ed inflazione, si evidenziano alti livelli di debito e disoccupazione che possono essere affrontati soltanto con un’azione concertata dal lato sia della domanda ..che dell’offerta.”

Con ciò il Presidente della BCE chiede a tutte le parti, sia sul piano nazionale che europeo, di svolgere il proprio ruolo in linea con il rispettivo mandato definito nei trattati dell’UE. Secondo Draghi attualmente non vi può essere alcuno stimolo monetario se non si provvede alle riforme strutturali, sia per promuovere una crescita che per offrire maggior fiduciaIl calo degli investimenti delle imprese osservato dal 2008 nell’area dell’euro è molto più marcato che nei cicli economici precedenti. Dal livello massimo a quello minimo sono diminuiti di circa il 20%, contro il 15% registrato durante la recessione del 1992. Dal 2008 nell’area dell’euro gli investimenti delle imprese mostrano soltanto un lieve miglioramento, mentre negli Stati Uniti superano ormai il livello anteriore alla crisi.”

In base a ciò Draghi sottolinea che nessuna ripresa sarà mai possibile finche non si cambia la politica economica. Finchè non cambia una idea precisa della politica. E' ormai chiaro che investimenti sono necessari per dare stimolo ad una economia e soprattutto diminuire la dilagante disoccupazione.
Draghi prosegue oltre.. suggerendo la sua politica economica e stigmatizzando l'importanza delle politiche strutturali accompagnate da quelle di bilancio e monetarie...”Solo in tal modo l'euro potrà recuperare credibilità”..

Nella sua analisi critica il Presidente dell BCE lancia un preciso messaggio proprio sul contributo essenziale che possono offrirele politiche strutturali, chiarendo che il contesto regolamentare dovrebbe essere reso più favorevole alla crescita e che le imprese devono avere accesso a fonti di finanziamento diversificate.

Secondo Draghi tutte le imprese trarrebbero un sicuro beneficio da una regolamentazione.:
Fa pensare e colpisce le divergenze fra gli stati membri sulla differenza salariale, ma anche alcunebarriere all’entrata nei mercati dei beni e servizi e della facilità nell’avviare e gestire imprese ..In questi ultimi paesi le start-up devono far fronte a un carico amministrativo maggiore. Il presidente infine osserva con stupore come ”In molti casi, tali ostacoli privano della linfa lo spirito imprenditoriale, soprattutto fra le giovani aziende innovative che creano la maggior parte dei posti di lavoro e sono molto sensibili alle variazioni in termini di opportunità di investimento”.

Draghi si sofferma proprio sulla possibilità di rafforzare il finanziamento.. di diversificarne le fonti e di superarne la frammentazione... un credito alle imprese, che secondo lui non può più essere condotto solo dalle banche:Occorre sviluppare anche fonti di finanziamento alternative affidabili, quali i mercati azionari e obbligazionari, la cartolarizzazione, l’attività di prestito delle compagnie di assicurazione e degli asset manager, il venture capital e il finanziamento collettivo”.

Vi sono quindi... secondo il Presidente della BCE..modi alternativi per gestire l'innovazione delle politiche strutturali. Un monito verso una certa linea politica fallimentare che sembra stia portando il nostro Paese nel baratro economico.Le imprese investiranno nel futuro soltanto se esistono fiducia e certezzariguardo al futuro: riguardo all’evoluzione dei conti pubblici nel medio periodo e, in ultima istanza, riguardo all’imposizione fiscale... Ciò di cui abbiamo bisogno è un’applicazione coerente e credibile del Patto di stabilità e crescita nel tempo e in tutti paesi”.

Così rincara la dose chi ha oggi le redini dell'importante istituto bancario europeo e che a tal proposito, non nasconde il ruolo complementare per sostenere la ripresa degli investimenti privati. Draghi, infatti, chiude comunicando il pacchetto da 300 miliardi di euro annunciato due mesi fa dal Presidente della Commissione europea ed aggiungendo che ogni investimento rappresenta la domanda di oggi e l’offerta di domani.Se non riusciamo a rilanciare gli investimenti, indeboliremo l’economia nel breve termine e ne compromettiamo le prospettive di lungo periodo.”

Al di là della ponderata analisi del presidente della BCE ...quello che non pare chiaro nel nostro Paese è il fatto di non conoscere ancora bene né il merito ..nè il metodo con cui si deve procedere per queste riforme strutturali...Se insomma.. queste.. potranno essere veramente utili alla crescita e non servire per accontentare ancora una volta una parte di chi opera nel sistema e che un lavoro lo ha già..


Non si tratta perciò di regolamentare un lavoro ma più propriamente, come lo stesso Draghi asserisce tra le righe,.di dare spazio al finanziamento di nuove intraprese al fine di far crescere nell'innovazione il nostro Paese.  

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