11 set 2014

Tagli secchi e... mancanza di una buona semina

Scrive correttamente il cugino Domenico Cacopardo su Italia oggi:

Nell'Irap, un'imposta demenziale, c’è il livore di un bel pezzo di mondo cattolico e di mondo comunista, non a caso andati a nozze in un neo-mini compromesso storico.
Sarebbe bastato che l’innovatore Renzi, invece di trastullarsi con gli 80 euro in busta paga a un’ampia platea di non indigenti, avesse abolito l’Irap e abrogato l’art. 18 perché l’Italia cambiasse verso e si rilanciasse l’economia.
Matteo Renzi si è cimentato su questioni che costituiscono un vero e proprio «cambiar discorso», una elusione quotidiana dei problemi del Paese, mediante l’accensione di dossier di secondaria importanza, rispetto ai due nodi sostanziali.
Idee pasticciate come la riforma del Senato, che nelle prossime settimane sarà riscritta dalla Camera dei deputati (annullando il lavoro fatto, giacché la quattro letture debbono essere celebrate su un medesimo testo), portate al voto nonostante le osservazioni fondate di esperti costituzionalisti e di politici di lungo corso.
Lo pseudogiovanilismo dell’allegra brigata di gitanti a Roma non ha ammesso riflessioni e consulti, esaurendo la discussione all’interno di un «giglio magico» dalle competenze insondate e insondabili.”

Matteo Renzi sembra potersi muovere con estrema libertà impartendo le sue disposizioni assolute nel difficile percorso delle riforme.Nessuno può ostacolarlo, nessuno può permettersi di contrastarlo in qualunque decisione.
Non lo fa Berlusconi perché non ha alcuna necessità di cambiare le cose (anche in considerazione che per alcune trasformazioni avrà sempre bisogno di lui, potendone ricavare vantaggi)….Non lo fa Alfano che ha solo interesse a reggere le sorti di un neonato partito attaccato al potere nelle istituzioni… Non lo fa il partito stesso di Renzi.. dove nessuno osa mettersi contro.. avendo il segretario stesso, posto un aut-aut chiaro che ne condiziona ogni orientamento critico.

Quelli del sindaco d'Italia sono solo diktat!
Da buon e scaltro venditore, il furbo sovrano di una semplificativa odierna politica, sa di avere vantaggi che gli permettono di superare con tranquillità ogni diatriba fuori ed all’interno del suo partito…offrendogli, peraltro, quella sembianza serena che in molti, data l’estrema difficoltà del compito, non riescono ancora bene a comprendere.

Il suo modo un po’ sfacciato di affrontare le riforme piace al popolo che non desidera approfondire alcuna tematica di rispetto verso le logiche di una democrazia ormai ampiamente superate nel metodo e persino nel merito: Poco importa purchè una figura decisionista riesca a mettere ordine nella politica sporca ed incapace di questi anni: - "Almeno vi è una persona determinata che vuole tagliare gli sperperi e gli alti costi della politica!"..Questa è la frase più comune negli ultimi tempi!

D’altronde si sa che.. quando un sistema e le sue istituzioni non funzionano, si allarga la "forma mentis" di quel comune pragmatismo che giunge fino ai confini di una esasperata fermezza.

Ma le riforme attraverso i tagli secchi e decisi della politica indicata da chi oggi impera, non è detto che nel tempo possano portare quei riscontri positivi soprattutto in termini di fattiva funzionalità. La grande fretta ed una approssimativo riscontro con la pratica, potrebbero arrecare ulteriori danni… oggi forse meno visibili...

Tutto ciò da' tanto l'impressione di un voler sfoltire un campo pieno di sterpaglie ed erbacce, ma di non capire bene come renderlo produttivo in mancanza di una necessaria scelta della semina.
vincenzo cacopardo

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