25 feb 2015

Due pensieri sulle esigenze funzionali del sistema della politica odierna



l'ostentato cinico realismo tendente a penalizzare le idee”

Se, come oggi, ci si adatta lavorando nel proprio campo senza l’apporto di una vera e rivoluzionaria ricerca, si rimarrà sempre immobili in un sistema dal quale si attinge ma, al quale, non sarà mai reso un contributo per il giusto efficace cambiamento. Ciò porta ad un inevitabile stallo dove lo stesso sistema si costringe in un percorso viziato che tenderà sempre a riparare falle senza innovare mai nulla. In seguito si continuerà ad adattarsi, come oggi si usa, ai cosiddetti modelli esterofili che nulla possono se non accentuare tali difficoltà, in quanto non esattamente in linea con la cultura territoriale e la storia del nostro paese.
Credo che qualunque sistema odierno pretendesse di assumere in se il pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due azioni”. Qualsiasi novità che si intendesse proporre dovrebbe solo seguire la naturale esigenza di un ovvio ed equilibrato percorso chiedendo, pertanto, di non dipendere da un severo pragmatismo amministrativo, ma da una cultura del dialogo e del buon senso. Occorrerebbe una vera novità per mirare ad un cambiamento più dinamico per non reprimere ogni azione di base e per non costringere quella governabilità che, invero, continua ad apparire alquanto imposta...Sicuramente poco funzionale!
Nel momento storico attuale, forse anche a causa di una forte recessione mondiale, si sopravvive attraverso l’unica risorsa mentale della tangibilità e della concretezza, non  reagendo con la forza delle iniziative e delle idee e questo penalizza il giusto percorso della crescita di una società. In ogni campo del sociale ed a maggior ragione oggi, una visione troppo forzata di un certo ostentato realismo, non può mai far sperare in una crescita, al contrario, trascinerà avanti un popolo al servizio di un sistema malato. 
Eventi storici, come quelli dell’unione dei paesi europei, avrebbero dovuto determinare, attraverso una naturale integrazione ed aggregazione, un successo per iniziative ed innovazione. Si sarebbe dovuta riscontrare l’affermazione di un percorso costruito attraverso un naturale scambio della conoscenza, del dialogo e delle idee. A volte, come qualcuno asserisce, risulta più utile coniugare le diversità, anziché tentare di aggregare certe omogeneità...I recenti episodi che vedono gli odierni contrasti tra Oriente ed Occidente ne sono la prova concreta.
Vincenzo cacopardo

Nessun commento:

Posta un commento