25 feb 2015

Governo anomalo in un sistema politico ormai malato

di vincenzo cacopardo

Il governo del giovane Sindaco d'Italia va avanti come un treno senza nemmeno dare uno sguardo attento ai semafori posti nel suo percorso: Ormai tra decreti attuativi e fiducie... con canguri e tagliole, si procede come se nulla fosse ed in barba alle regole istituzionali che regolano i principi di un vero sistema democratico.

I parlamentari appaiono ormai palesemente sottomessi ad un governo e per un evidente vantaggio di una sicura poltrona (circa 14.000 euro mensili sicuri) soggiaciono ad ogni fiducia posta da chi sa di potersi porre con sicumera e supponenza. L'idea di una crisi di governo potrebbe interrompere la più che favorevole posizione di vantaggio remunerativo. L'Aventino sembra ormai superato e qualche ribelle oppositore continua ad esprimersi con forza ritornando subito dopo nei ranghi del proprio Partito.

Il capo dello Stato ancora non si esprime su considerazioni di metodo che, in realtà, gli appartengono in qualità di garante di un sistema di democrazia che dovrebbe vedere nel parlamento il punto centrale di tutta la politica istituzionale.

la mancata attribuzione dei poteri di indirizzo politico al Presidente della Repubblica, fa sì che tali poteri vengano accentrati nel raccordo Parlamento – Governo”.
Così recita il diritto Costituzionale, ma sembra evidente che questo raccordo oggi venga intaccato destando serie preoccupazioni per la garanzia dello stesso principio di democrazia: i due ruoli non riescono più ad operare in condizioni di indipendenza e, pur nella loro distinzione funzionale, risultano condizionati da un pressante potere partitico che li sottomette al proprio interesse. Renzi oggi rappresenta l'evidenza di tutto ciò e quella tendenza equilibratrice che si voleva tramite il raccordo, non appare per nulla possibile. La centralità del Parlamento non determina più la sua vera fondamentale funzione ed ogni azione governativa finisce sempre col prevalere e condizionare pragmaticamente ogni indispensabile percorso politico parlamentare...

Ci vorrebbero idee innovative,ma nessuno si impone in una ricerca occorrente più opportuna! 

In nome di riforme quasi del tutto imposte, si sta pretendendo di cambiare un sistema politico attraverso il forzato metodo governativo non privandosi di una serie di ricatti e posizioni ambigue.

Malgrado un primo accenno, sebbene ritardato... ma comunque di auspicio.. da parte della benevola presidente Boldrini, nulla sembra cambiare poiché il pragmatismo governativo pare prevalere su tutto in mancanza di vere idee da contrapporre. Tra anomalie evidenti e chiare forzature, si procede nella più assoluta mancanza dei principi cardine che una carta costituzionale in realtà vorrebbe imprimere: Viviamo in uno Stato parlamentare e questo basterebbe per porre l’importante azione delle Camere come centralità dalla quale dovrebbe dipendere ogni regola ed ovviamente l’indirizzo culturale ed economico del nostro Stato democratico. I ruoli legislativi, quindi, non possono che essere primari e propedeutici a quelli governativi. Il contrario di questo si chiama regime! 



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