di vincenzo cacopardo
J. Bernard Shaw diceva che "l'ipocrisia è l'omaggio che la verità rende all'errore"....La locuzione pare calzare con l'atteggiamento del giovane capogruppo alla Camera che oggi si è premurato nel definirsi profondamente addolorato....
Al di là dello scenario attuale relativo al lavoro parlamentare circa le regole del testo costituzionale e della contestata ed immotivata prassi imposta, quello che sta accadendo alla Camera circa l'abbandono dall'Aula delle forze di opposizione..non pare per nulla contestabile e potrebbe rappresentare la fotografia esatta di ciò che può avvenire in caso della affermazione di un modello bipartitico al quale Renzi e chi lo segue.. vorrebbero, con leggerezza, arrivare..Con la vittoria di un modello bipolare incontreremo ulteriori problematiche e forzature che porteranno a ben altri aventini....
Se
la prassi parlamentare relativa alla “seduta fiume” potrebbe
adattarsi alla normativa di una legislazione in ambito di urgenza e
bisogni impellenti per il Paese, rimane impossibile poterla accettare
in materia di ordine costituzionale...
Nel
caso delle riforme per le modifiche degli articoli della Costituzione
relativi al Senato ed al titolo quinto e quella istituzionale circa
la legge elettorale, non è difficile asserire che l'odierno Aventino
risulta più che giustificato...Il problema sarà solo quello di una
resistenza..data persino la possibilità di un ritorno alle urne che
nessuno vorrebbe.. poiché si perderebbero altri comodi benefici.
Malgrado
i dispiaceri del deputato Speranza che sembra non tener conto del contesto in cui l'opposizione si è trovata, non si
riesce a comprendere una discussione sull'argomento
caldo e sensibile delle riforme costituzionali (con la pretesa di
voler modificare 40 articoli in 80 ore), quando appare più che
logico che non potrà mai servire a nulla visto i tempi contingentati
ed una inusuale premura di un Premier che con la propria maggioranza
(ottenuta anche grazie ad un premio) pretende di sottomettere di continuo il
Parlamento al suo volere. A poco serve l'ostentato “politichese”
di Buttiglione come anche quello dello stesso Speranza.
C'è
modo e modo di procedere...soprattutto quando chi impone queste decisioni..lo fa pensando di trovarsi nel contesto di una assemblea
costituente. E'
inutile sottacerlo ma siamo in quei casi in cui chi governa pretende
di imporre le regole...e questa tra le tante... appare una anomalia
delle peggiori. Sarà forse assai triste veder uscire parlamentari
dall'Aula, ma appare ancora più triste pretendere di decidere un
simile cambiamento con questi toni e questa premura. Rimane doveroso astenersi allontanandosi e lasciare che la responsabilità
nel metodo e nel merito ricada su chi pare dirigersi verso un certo
autoritarismo.
La
parola dunque al Presidente Mattarella che dovrà esprimersi ponendo
la questione in una logica politica che tenda a non escludere quei
pesi e contrappesi a difesa dei diritti ed i doveri di una
funzionale democrazia parlamentare.
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