28 feb 2015

Le ragioni dell'incalzante supremazia della cultura religiosa orientale

di vincenzo cacopardo

Quali possono essere le ragioni odierne che vedono il cristianesimo recedere in termini di seguaci a beneficio della religione islamica tendente a crescere in modo quasi esponenziale?
Fino a qualche tempo fa erano circa due miliardi i cristiani e rappresentano la religione più diffusa al mondo. La maggior parte di loro, oggi, sono di nazionalità non europea. Il cristianesimo rimane, senza ombra di dubbio, una religione di origine europea. Anche se il Cristo nasce e opera in Palestina, la sua predicazione si diffonde per l’intero Impero romano, diventando la religione ufficiale, che si propaga nell’intero continente europeo.

Le forme assunte nel corso del tempo dalla religione cristiana nelle varie parti del mondo hanno un’importanza fondamentale per poterne comprende la spiritualità profonda del messaggio verso i popoli. La storia ci dice che nel 1054 vi fu quella che venne definita la rottura decisiva tra cristiani d’Oriente e quelli d’Occidente e che quella che avvenuta nel 1517 divise i cristiani 'protestanti europei dai cattolici romani.

Questi due argomenti restano di particolare importanza e devono essere percepiti in un'unica visione riguardo al percorso della storia del cristianesimo. Sappiamo, anche, che nel passato la religione cristiana diventa, nel corso del IV secolo, la chiesa costantiniana, nella quale il rapporto tra gerarchie ecclesiastiche e potere civile è sempre più stretto. Così nelle diverse modalità di affermare una propria fede, si intrecciano lotte per il predominio all’interno dello stesso ordine ecclesiale che si opponeva con forza in una lotta con un potere temporale.
Per comprendere il senso delle scissioni va ricordato il contesto nel quale avvengono e cioè... il confronto tra le culture profondamente differenti: quella orientale bizantina e quella occidentale romana. Una cultura religiosa dell’Europa continentale.. che si contrappone a quella dell'Europa mediterranea in uno scisma definito storico.

Questo per quanto riguarda la storia...Ma dopo tanti secoli possiamo accorgerci di quanto tutto si sia trasformato. Negli anni appena passati, giusto nel dopo guerra,..durante la ricrescita dell'Europa, la religione cristiana andava espandendosi facendo forza sui i suoi forti valori basati principalmente sul messaggio di Cristo in terra : amore, speranza, misericordia, umiltà, fede, carità..etc., oggi ci accorgiamo di quanto.. di tutto ciò.. sia stato osservato e convertito assai poco da una società occidentale tanto ipocrita..quanto poco attenta ai doveri cristiani rispetto ad un principio di equità chiaramente insito nella propria cultura religiosa.

Non è quindi difficile poter comprendere come la società europea, e gran parte di quella del continente americano, abbiano potuto incidere negativamente sui principi stessi della propria religione a dispetto di una crescita sempre maggiore di una cultura religiosa orientale e soprattutto mussulmana. La problematica è sicuramente individuabile nel contesto di una negativa “cultura” occidentale che ha finito col presentarsi agli occhi del mondo in modo assai poco conforme ai valori fondamentali..per finire col rendersi persino ipocrita...regalando maggior forza ad una religione mussulmana che, a parte le deprecabili insensate frange del fondamentalismo insito al suo interno, appare sicuramente più osservante e  meno sottomessa dall'incedere assoluto di una devastante economia del potere 

La problematica quindi non rimane solo legata ai differenti principi religiosi..ma si amplia nel contesto di una più vasta cultura dell'economia mondiale.

Oggi sembriamo avere il Pontefice giusto nel momento giusto..Papa Francesco.. infatti ..appare come la figura per la riconquista di quei valori evangelici che rappresentano la vera forza del cristianesimo. Un'opera di evangelizzazione che.. col suo forte temperamento umano ..pare essere trasmessa con la necessaria umiltà.. castigando decisamente la dominante cultura ed i deleteri principi avanzati da una politica economica senza freni ed alcuna equità.

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