24 giu 2015

Roma:i segni di una politica disinvolta e azzardata

In un suo articolo intitolato “pasticcio capitale” Domenico Cacopardo scrive:

"Una certa efficacia.. gli atteggiamenti di Marino l’hanno riscossa, soprattutto tra un pubblico in gran parte reduce dalle sezioni del Pd, criminalizzate da Cappuccetto rosso Fabrizio Barca, sorpreso dalla storica natura dello strumento partitico di controllo del territorio. Certo, gli osservatori con qualche esperienza e i cittadini della capitale che tutti i giorni si scontrano con gli irrisolti problemi della stessa non si sono accodati ai difensori del sindaco-scienziato. Basterebbe una domanda per fare crollare il castello di parole pronunciate in autodifesa: l’enorme mano-morta comunale, le decine di società in mano a famelici «apparatikni», in numero superiore ai dipendenti comunali diretti, non sono state scalfite. Continuano tutte a macinare denaro (in perdita o in utile che siano) a favore delle conventicole cui è stato accordato il loro controllo.
Quindi, una difesa con vari buchi logici e temporali, visto che non è chiaro in che periodi siano state commesse le illegittimità e le illiceità, e, quindi, è possibile che il nuovo corso mariniano non ne sia immune. È facile, ora, accusare il partito. Ma è il medesimo partito che, dopo le primarie, ha condotto in Campidoglio Ignazio Marino che sbaglia in genere numero e caso a sostenere che il consenso è stato il suo e solo il suo."

Marino resiste e persiste annunciando una manifestazione per autosostenersi.. promossa attraverso i social network. Prosegue la sua opera di difesa anche attraverso la piazza, da dove.. con tono enfatico.. invita alla passeggiata verso i Fori..onde poter constatare l'opera di risanamento in cui l'amministrazione oggi è dedita...  Come era prevedibile, col pretesto della corruzione riscontrato in seno alla amministrazione capitolina,  si è accesa una contesa all'interno dello stesso Partito Democratico.

Marino provoca il premier..ed il presidente del consiglio annuncia provvedimenti che, in realtà ancora non si percepiscono. Il vittimismo del sindaco.. apparso forse, più incapace che scorretto... sembra evidenziarsi: La sua strategia tende a voler captare l'attenzione di una parte di quella sinistra(oggi non proprio aderente al percorso riformista del Premier)..usandola quasi a protezione della palpabile inadeguatezza per il ruolo di amministratore che sostiene.

Da un altro lato, Renzi guarda con più attenzione ai sondaggi che non danno più ragione al suo percorso..Come è di tutta evidenza il problema romano è divenuto per lui un pesante fardello da dover gestire con cautela. Quello che ormai di norma è stato individuato come il catastrofico evento denominato “Mafia Capitale” rimane un grattacapo non da poco.. che in realtà, vorrebbe risolvere con una anticipazione delle elezioni al 2016. Anche se tale data non risulterebbe utile per risolvere un problema che avrebbe bisogno di maggior immediatezza, pare chiaro che.. in qualunque modo ci si voglia salvaguardare da tale scandalo..il Partito ne resterà per sempre pesantemente investito.

Il neo commissario del partito romano Orfini sembra lavorare per moderare le richieste di alcuni esponenti oggi coinvolti nello scandalo..chiedendone l'autosospensione. Un lavoro non facile che non incanta la magistratura requirente nel suo processo di indagini per una politica tanto criminosa..quanto dequalificante offerta in questi anni dall'amministrazione capitolina.

Un segno lo avrà lasciato sicuramente Alemanno con la sua politica un po' disinvolta..ma da ciò che si va apprendendo, non sembrano aver procurato meno danni certe figure imposte dalla politica temeraria ed azzardata di Veltroni.
di vincenzo cacopardo

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