31 lug 2015

Al Sud muore ogni speranza...


IL RAPPORTO SVIMEZ SULL'ECONOMIA DEL MERIDIONE
di vincenzo cacopardo
Da quanto lo scriviamo in questo Blog?..Da quanto mettiamo in evidenza l'importanza di un piano per il Sud? Da quanto critichiamo la mancanza di una vera politica per la crescita di questo terrirorio che necessita di infrastrutture per legarla ad uno sviluppo più consono al proprio territorio?

Si parla di desertificazione industriale, io la chiamerei più opportunamente totale desertificazione di idee e di risorse politiche più adatte: Non potrà mai esservi uno sviluppo imprenditoriale se non si esercita una adeguata politica che lo stimoli negli investimenti e che lo preservi da una sicurezza in un territorio da sempre abbandonato da uno Stato.. che sembra solo essersi dedicato a farlo prosperare attraverso risorse poco utili. In realtà non esiste questa prosperità..se non nelle comode poltrone delle regioni e delle amministrazioni locali dedite ad assumere per ottenere consensi in uno accrescimento di una politica guasta ed inconcludente. Come si poteva pensare che su questo piano il nostro Sud non avrebbe potuto battere persino la Grecia?

Il rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2015 è chiaro e perentorio "Dal 2000 al 2013 il Sud è cresciuto del 13% la metà della Grecia che ha segnato +24%: oltre 40 punti percentuali in meno della media delle regioni Convergenza dell'Europa a 28 (+53,6%)". Lo Svimez sottolinea anche che, nel periodo, l'Italia nel suo complesso è stato il Paese con meno crescita dell'area euro a 18 con il +20,6% a fronte di una media del 37,3%. Il Sud sconta inoltre un forte calo dei consumi interni e degli investimenti industriali. Come era chiaro prevedere e come risulta ormai superato in questa nostra Nazione... dove nessun politico riesce a leggere in lungimiranza..il meridione sta per crollare definitivamente nel più buio dei baratri.. spinto dall'inettitudine di ogni governo centrale e dai governi regionali locali condotti attraverso un criterio politico illogico che nella regione Sicilia vede solo continue deboli manovre di rimpasto di figure del tutto improprie.

Il Paese è già da tempo diviso in due e la politica non riesce nemmeno a scorgere questa differenza tanto è dedita a salvare le proprie poltrone ed i propri centri di potere. A livello nazionale, il Pil è stato di 26.585 euro, risultante dalla media tra i 31.586 euro del Centro-Nord e i 16.976 del Mezzogiorno... ma poco conta per i cittadini un PIL..quando la forbice tra ricchezza e povertà continua ad allargarsi al Sud in modo spropositato: Nessuna ricchezza potrà mai permettersi di fare investimenti in un territorio dove mancano le essenziali infrastrutture per renderla competitiva.. e nessuna sicurezza locale potrà bastare se lo Stato non si fa promotore di un piano di prevenzione adatto per salvaguardarla dal malaffare.. un malaffare che prospera proprio lì dove lo Stato resta assente e dove cresce la povertà spinta da una mancanza di iniziative valide.

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1 commento:

  1. Infatti, non capisco la sorpresa. A meno dell'autorevolezza dello SVIMEZ, nessuna analisi e/ o dato che non sapevamo. Basta vivere la quotidianità nella nostra città per avere la cognizione della crisi che viviamo. Scusa il mio pessimismo ma, purtroppo, non vedo all'orizzonte alcuna soluzione. Ulteriori elezioni servirebbero solo ad eleggere dopo Cuffaro, Lombardo e Crocetta, un'altro Presidente della Regione incapace o impossibilitato a far nulla a causa di un sistema politico oramai ingessato e aggrovigliato su se stesso e sull'inefficenza della pubblica amministrazione, imbibita da un elettorato complice e nello steso tempo vittima di questo sistema politico. Anche se giuridicamente impossibile ritengo il commissariamento della Sicilia unica soluzione per tentare di risalire la china.

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