24 lug 2015

Crocetta e Marino: figure incompiute di una identica politica

di vincenzo cacopardo
Dopo un cilclone si ritrovano tutti incollati sulle poltrone! 
Una chiara “inversione di rotta”, dopo le minacce da parte delle opposizioni di sfiduciare il presidente Rosario Crocetta. Con il solito pretesto del senso di responsabilità ..simile a quello del premier Renzi, ed il bisogno di procedere verso le essenziali riforme, Crocetta pare aver persuaso i suoi avversari e chiunque fosse distratto dalle recenti accuse diffamatorie ancora da verificare.

Sappiamo ormai che Crocetta per difendersi..usa il classico metodo di alzare il tono della voce.. se pur nella confusione delle parole che riesce a tirar fuori..(a volte incomprensibili ed espresse con la manifesta mancanza della consonante "d"..confusa ripetutamente con la "t") Rosario Crocetta afferma categorico di non dimettersi e pone la fiducia proprio di fronte al Parlamento siciliano che oggi appare quanto mai coinvolto negli interessi delle proprie comode poltrone. Il governatore però non omette di dichiarare che la vera minaccia per lui arriva dalla capitale e proprio dal premier Renzi, il quale intervenendo col suo solito fervido pragmatismo, afferma che il Presidente siciliano deve dimostrare di esser capace di governare. Parole che offendono il governatore che fino a poco tempo prima sembrava aver sposato in parte alcuni programmi con il suo partito.

Si sa bene quanto possono essere dannose queste lotte con il governo centrale... quando ancora vi sono da concludere accordi sulle risorse che lo Stato deve risconoscere alla Sicilia. (Risorse che riguardano soprattutto i temi scottanti dei forestali e della formazione). Se l'intervento del governatore nella sala del Parlamento sembra aver preso l'attenzione delle opposizioni...non è ancora altrettanto chiara una loro futura reazione: Chiusa questa partita delle riforme..si vedrà se si sarà trattato di interessi per il territorio o di partito. Tutto per adesso sembra differito verso la prossima Primavera.

Ma al di là del ciclone scatenatosi sulle intercettazioni telefoniche di Crocetta con il suo medico Tutino (tutte invero ancora da verificare)..per quel che riguarda la sanità..sembrano evidenziarsi grossi problemi di bilancio sui costi e la spesa di questo assessorato. Pare infatti che dal 2008 al 2015 – il costo della sanità sia stato superato di oltre un miliardo ( 9 miliardi di euro all’anno, rispetto ai quaisi 7) 

In 33 mesi di gestione della presidenza Crocetta non sono bastati tre rimpasti, 37 assessori ed una dozzina di vertici di maggioranza per capire come procedere. Ma quello che in realtà bisogna rimproverare a Crocetta e qualche suo predecessore è il fatto che la stessa regione si è fermata.. non è cresciuta di niente...anzi, in verità, è caduta in uno stato di impoverimento senza alcuna speranza. 

Bisognerebbe comprendere che governare una regione non vuol dire solo fare pulizia ( come insiste facendosene una bandiera Crocetta) ma anche saperla fare crescere attraverso misure che guardino all'innovazione soprattutto coincidenti con gli interessi del proprio territorio. Le azioni di uno sviluppo non possono mai arrestarsi sotto la guida di chi ritiene di vigilare come fosse in seno ad una caserma, ma operare a favore di un rinnovamento per una crescita che necessita di idee politiche lungimiranti. Per far ciò occorre circondarsi di personalità particolari e capaci..non solo oneste..che già di per sé rappresenta una precondizione naturale.

Il caso di Marino, per altri versi, viene oggi messo alla ribalta allo stesso modo poichè egli rappresenta la figura che, se pur integralmente onesta, non ha dimostrato di saper condurre..un'amministrazione. Una differenza sostanziale separa Crocetta da Marino: L'uno.. pare aver operato per una pulizia scordandosi di uno sviluppo ..l'altro a cercato uno sviluppo in un ambiente in cui non è stato capace di fare pulizia...In ambedue figure non si scorge comunque un'innovazione sia politica che amministrativa.

Di tutto ciò sembra consapevole proprio il Premier Renzi che..trae opportunità per rimproverare ambedue ..ma non determina alcuna azione in proposito: La paura di nuove elezioni che potrebbero vedere salire il mov 5 Stelle... lo vedono bloccato per motivi di partito( altra anomalia dovuta dal suo doppio ruolo). La sua critica sulle due figure... è giusta, ma rimane racchiusa nella ipocrisia politica di chi ancora una volta resta spettatore consapevole ed opportunista.


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