16 lug 2015

La gestione dell'Euro e la democrazia ingabbiata

di vincenzo cacopardo
Per una strana coincidenza: la democrazia nata in Grecia... sembra morire proprio in Grecia!
Mentre il pesantissimo piano di austerità fiscale che il parlamento greco sta per approvare con una corsa forsennata.. prosegue, la democrazia nel Paese pare non aver ottenuto alcun riscontro positivo.
Eppure se si vuole vedere la democrazia come ultimo baluardo a protezione della vita politica e sociale di ogni Nazione, al fine di non scadere nel principio assoluto e più comodo, ma sicuramente pericoloso, di una dittatura, bisogna che il valore stesso della democrazia possa essere salvaguardato attraverso principi di metodo corretti e corrispondenti alla stessa concezione etimologica del suo significato. La corruzione, una cultura condizionata, un lento sviluppo e la poca o limitata informazione, hanno fatto sì che la costruzione positiva di tale processo resti sempre condizionata in un’evoluzione poco definita ed, a volte, non corrispondente allo suo valore, ma oggi, con la forza di una globalizzazione poco controllata, la vera complicazione sorge in contrasto con i principi di un processo economico finanziario che pare condizionare pedissequamente ogni percorso di un “governo del popolo”.

Il problema principale sta nel fatto che la politica dei paesi e di tutta la Comunità intera.. non si è mai veramente interessata a regolamentare il sistema finanziario e bancario.Per cui la vera questione odierna sembra essere quella costrittiva imposta da interessi economici finanziari contrapposti a quelli di una democrazia che dovrebbe compiersi a favore del suo intrinseco significato...Quelli di una politica intesa solo come principio di interessi finanziari non utili ad un'attività sociale. ..o meglio... quelli tra gli interessi speculativi dei pochi...contro il diritto alla vita di tutti.

Se tanti economisti ...diversi politici.. e persino il Fondo monetario hanno manifestato parecchi dubbi sul fatto che 80 miliardi di nuovi prestiti non potranno bastare per rimettere la Grecia nella giusta direzione, altrettanti studiosi della politica, non nutrono più dubbi sul fatto che l'ingerenza di una politica economico finanziaria europea ha costretto e forzato su un sovrano diritto di democrazia.

L'impressione è che questo piano rimanga inutile a ribaltare la voluta negativa in cui la Grecia si trova. Vi sono difficoltà sia sui tempi che sulle misure definite. Sappiamo tutti che un paese per crescere ha bisogno di tempo e non sembra nemmeno logico in questo percorso aumentare le tassazioni delle imprese. Il piano di austerità prevede un programma ricco di tassazioni... che quasi certamente... finirà col procurare, come avvenuto nel passato, ulteriori peggioramenti e freni su una reale possibilità di sviluppo del paese ellenico...Naturalmente in questo piano di salvataggio il nostro Paese sarà inserito pagandone un ulteriore prezzo..e questo non sarebbe nemmeno discutibile.. se non fosse che non si riesce ad immaginare un futuro migliore attraverso il falso risanamento edificato attraverso una austerità fuori da ogni comprensibile sano obiettivo.

Sappiamo che già la Grecia, nel 2009 si è rivolta al Fondo Monetario, per chieder soccorso in una situazione di sbilancio economico e finanziario paurosa. Si avviò la strada dei derivati tramite la banca americana Goldman Sachs falsificando i conti per mascherare vistose perdite. Ma sappiamo anche che l'Europa, nel suo primo e nel suo secondo intervento, ha finito con elargire soldi alla Grecia soprattutto per aiutare le banche tedesche e francesi. In quell'occasione l'Europa richiese in cambio identiche politiche di rigore. Se la Grecia dopo alcuni anni è allo stesso stato si comprende bene come tali politiche non siano servite a nulla.

L'euro è entrato ormai da diversi anni nelle banche degli stati aderenti. Il cambio non ha aiutato tutti allo stesso modo..ed i parametri continuano a non tener conto delle diversità territoriali. E' difficile..per chi vi è entrato.. uscire da questa moneta, ma indubbiamente il vero problema è la sua gestione...che non risulta utile ad una vera crescita...e che, col suo peso, tende sempre più ad ingabbiare ogni forma di sana democrazia.










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