14 ago 2015

Il prevalere della ragione..che deprime i valori




Cos'è mai questo prevalere della ragione che condiziona ogni pensiero in direzione di un pragmatismo tanto assoluto..quanto determinato in favore di un'unica politica come quella condotta dal nostro premier?

di vincenzo cacopardo

A sentire la cronaca giornalistica di una certa stampa nazionale ed internazionale..Matteo Renzi rappresenta l'unica vera risorsa politica del Paese. In tanti ancora lo definiscono l’ultimo autobus che il Paese democratico ha a disposizione..poichè.. al di fuori di lui, non esiste alcuna alternativa valida. Ma quale democrazia porta avanti questo suo governo? Si può definire ancora il nostro un Paese democratico?

Dovrebbe essere chiaro ai tanti che ancora lo osannano.. se ben conoscono ed interpretano la Costituzione, che le nuove riforme da lui volute .. unite a quella che dovrà regolare le elezioni chiamata “italicum” stridono con le regole ed i principi di una democrazia rappresentativa. Una forte ipocrisia sembra poi dirompere quando si vuole rimarcare l'importanza di queste riforme per dare forza ad una governabilità al fine di rendere più sicure le istituzioni e l'intero Paese.

Se si persiste col concetto che la governabilità è uno “scopo” e non un “fine”.. si continuerà a confondere lo stesso principio democratico spingendo verso una forma assoluta e dispotica. Una giusta governabilità deve sicuramente seguire un principio di qualità poiché, non si tratta solo di diminuire o di aumentare i ministeri o le poltrone di comando di un esecutivo ma, di determinare un percorso costruttivo attraverso una richiesta che partendo dalla domanda deve finire col trovare un logico fine di utilità. Quindi..fino a ché la governabilità sarà identificata come l’unico e principale “scopo” non tenendo conto della base funzionale della politica, si imporrà sempre una stabilità falsa e negativa.

Dunque, risulta strano che grandi conoscitori della materia non riescano a percepire che governare deve essere considerato come un “fine”! Occorre oggi determinare questo dando corpo a quella azione politica di base che risulta essenziale. Questo fine governativo, non potrebbe mai avere una giusta espressione senza quella attività che ne rappresenta il “mezzo” per arrivarvi.
La politica Renziana non fa che invertire questo fondamentale principio umiliando ogni valore democratico... poiché spinge a svalutare ogni utile messaggio che arriva dal basso..ossia la parola del popolo sovrano. In mezzo... restano impantanati i Partiti privi tutt'oggi di una essenziale ed opportuna riforma.

Qualunque sistema odierno che pretendesse di assumere in se il pluralismo di una politica di base e di dialogo ed una governabilità stabile, non potrà che trovare enormi difficoltà per il contrastante aspetto derivante dalla diversa funzione di queste due azioni”.



Oggi possiamo anche dare meriti a Renzi, meriti del suo particolare determinismo..una certa fortuna per la casualità di un momento politico confuso ..circostanza di non aver trovato personaggi capaci di ostacolarlo ..persino il coraggio di affrontare un cambiamento con la forza di un'ambizione fuori dal comune, ma quello che conterà saranno solo i risultati che per logica saranno frutto di un percorso frettoloso e semplicistico che potrà portare maggiori danni nel futuro... arginando ogni fondamentale principio di una vera democrazia per il Paese.

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