19 apr 2016

Referendum riforme costituzionali: Informarsi bene per comprendere meglio


di vincenzo cacopardo
Il referendum di Ottobre sulle riforme costituzionali non avrà quorum e sarà di certo una consultazione ben diversa da quella sulle trivelle. Un referendum di grande importanza. Non vi sono precise o possibili strumentalizzazioni di tipo economico o ambientalista o di sicurezza, ma è di certo un quesito che tocca l'etica politica nel suo insieme ed i derivanti valori costituzionali. D'altronde è innegabile che dalla Costituzione si definiscono i principi di una politica corretta per il paese.

Andare a votare non significherà dare fiducia o no all'attuale governo, ma difendere i principi costituzionali che dovrebbero sostenere una buona democrazia e quindi cercare di comprendere se tale riforma riesce o no a sostenere i giusti pesi e contrappesi per fornire sostegno alle istituzioni rendendo il sistema equilibrato.

Ora..se è più che certo che il bicameralismo paritario andava corretto... non è per niente comprensibile che ciò avvenga in forza di una riforma che mette insieme una serie di contraddizioni facendo aumentare conflitti ed anomalie... Equivale a dire: ho un tavolo da rassettare..ma invece di riordinarlo tolgo di mezzo una serie di carte che in realtà potrebbero aiutarmi ed essermi utili. Una metafora che sottolinea quanto importante possa essere rendere funzionale l'ordine e la dinamica di ogni cambiamento senza buttare via ciò che di utile il passato potrebbe averci regalato...Insomma.. cambiare non potrà mai voler dire rivoluzionare senza senso!..Cambiare in meglio non vuol dire peggiorare! A maggior ragione quando quest'ordine appartiene di diritto a tutti i cittadini di un Paese che vuole di certo un cambiamento, ma anche una grande dose di saggezza per ricercarlo.

Non sembra per nulla illogica la proposta di avanzare un referendum per le riforme della Costituzione per parti separate..Cioè proporre i quesiti ai cittadini separatamente in modo da non restare accalappiati nella irragionevole trappola del “tutto o niente” L'argomento resta sicuramente assai delicato ed è talmente intuibile come si possa anche essere d'accordo con alcune modifiche ..e per nulla con altre... D'altronde la riforma proposta in atto non è per niente il risultato di un percorso coerente. Bisognerebbe conoscerla bene per potersi rendere conto di come sia stata voluta per fretta e con superficialità. Sarebbe sufficiente prendere ad esempio l'elezione del Presidente della Repubblica dove viene mantenuta la platea degli elettori data dai membri del Parlamento in seduta comune, ma ovviamente cambia il numero, visto che i Senatori saranno solo cento. Non ci saranno i delegati regionali, anche perché i nuovi senatori saranno già rappresentanti degli enti locali. Cambia però il quorum: Nei primi tre scrutini l'elezione avverrà come ora, solo con maggioranza dei due terzi dell'aula. Dal quarto scrutinio la maggioranza richiesta passa ai tre quinti e dal nono scrutinio in poi la maggioranza dei tre quinti dei votanti ..Se poi i votanti presenti in Aula saranno solo dieci poco importa! ..Un bel pasticcio che da l'idea di come si sia svolto l'iter di questa delicata riforma.

Certo sarà difficile poter immaginare che la bella addormentata tra i Boschi..possa di colpo destarsi dal suo stato di ipnotico che non le lascia vedere oltre il suo pensiero..Come riesce persino impossibile pensare che lo stesso premier talmente pieno di sé e presuntuoso possa ricercare qualche via diversa ...in tal modo impedendo che la consultazione possa realmente basarsi in una lotta tra lui e chi è contro: La frase subdola che gli torna utile Chi è con me è col cambiamento..chi non è con me non vuole cambiare”

Non possiamo, infine..nè dobbiamo dimenticarci del metodo più volte sottolineato in questo blog con il quale Renzi, in modo supponente e prevaricatore, ha proceduto verso la trasformazione di una carta costituzionale, attraverso la forza di un esecutivo e senza un'adeguata Costituente.

Considerare la governabilità come un punto d’incontro di un programma voluto dai cittadini..rinnovare il lavoro ed il fine funzionale dei Partiti..eliminare i conflitti perenni esistenti nella politica e nelle istituzioni.. Dovrebbero essere questi i temi delicati delle importanti riforme che non potranno mai risolversi con la prepotenza assoluta (seppur ricca di astuzia) di un’unica figura.



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