22 mag 2017

TUTTO SI MUOVE, PERCHE' NULLA CAMBI!


di vincenzo cacopardo

E siamo daccapo!..Come nulla fosse successo in questi anni..si continua con i consueti Partiti e con la prepotenza delle solite figure di Renzi e Berlusconi in un percorso di non crescita della politica rimasta al barroccio dei venditori della comunicazione e dei facili slogan. 
Si fa di tutto e di più per ostacolare un cambiamento che non può che essere di vera rivoluzione sociale e politica..cioè di metamorfosi..di completa innovazione di pensiero oltre che di figure! Si confrontano di continuo alla faccia di un popolo che.. rimanendo allarmato ed impaurito rispetto ad un incerto futuro...ripone costantemente ed immotivatamente fiducia negli stessi.

Le avances di Berlusconi al Pd sulla legge elettorale dimostrano ancora una volta che le carte le vogliono dare sempre gli stessi a proprio beneficio e con la solita prepotenza di una autorità basata sull'inganno della comunicazione e nell'infondere preoccupazione.

Abili manovratori della coscienza e del panico altrui, privi di vere idee innovative, Renzi e Berlusconi porteranno ancora una volta il Paese verso quel compromesso incessante di una politica lasciata indefinita..e per nulla costruttiva.. Appositamente edificata sulla consueta ambigua ideologia delle vecchie contrapposizioni, utili per loro.. ma meno per i cittadini di un paese ormai alla deriva.

Serve un governo forte!” Queste sono le uniche parole che ripetono da tempo..(ma non sembrano esser stati capaci di far nulla per rendergli alla base quella forza popolare necessaria). Parole che suonano anche come una comoda retorica non essendo riusciti a riformare correttamente le istituzioni a beneficio di uno sviluppo più connaturato al Paese Italia: Mezzogiorno e lavoro attraverso le necessarie infrastrutture hanno lasciato il passo ai continui bonus ed una pericolosa dominazione della finanza sulle banche. Intanto si resta a guardare sempre più allarmati per i dati economici che ambedue i “maestri del fare” ci hanno consegnato!

Con la diminuzione dei contributi statali per il jobs act le imprese non assumono più, ma è anche vero che fanno gran fatica a battere una concorrenza sleale dovuta a questa globalizzazione. I disoccupati aumentano su base mensile dello 0,7% (+23 mila). Dopo il forte calo registrato a dicembre, seguito da un'ulteriore diminuzione a gennaio, a febbraio il tasso di disoccupazione sale di 0,1 punti percentuali, tornando al 12,7%, lo stesso livello di dicembre e di 0,2 punti più elevato rispetto a febbraio 2014.


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