19 set 2017

Una Sicilia destinata alla peggiore politica..

di vincenzo cacopardo
Se non fosse che di sicuro una buona parte dell'elettorato resterà a casa rifiutandosi di esprimere un qualsiasi consenso su una politica che vede ancora figure di Partiti tradizionali muoversi da un campo all'altro delle contrapposizioni e l'incognita di un M5Stelle che, seppur positivo in ambito di rottura di un sistema politico locale, pone dubbi sulle capacità di come amministrare la difficile e complessa macchina organizzativa regionale.

Nulla cambia veramente sull'aspetto relativo ai bisogni di un'isola che offre un naturale bagaglio di valori da dover salvaguardare per uno sviluppo più conforme. Riappaiono le stesse figure politiche pur avendo già dimostrato abbondantemente la loro inadeguatezza rispetto ai veri bisogni di un territorio che esprime bellezze e natura particolari. Alcuni movimenti civici territoriali hanno ceduto all'incedere della forza dei Partiti tradizionali... vendendosi i principi ..pur dichiarandosi disponibili ed a supporto di una politica a beneficio dell'isola.

E' naturale che una situazione simile offre solo sconforto e poco interesse verso un consenso. C'è rabbia ma c'è anche approssimazione... vi sono interessi personali che vanno ad incidere fortemente sulle posizioni per la mancanza di idee progettuali. In Sicilia la politica continua a muoversi per strade di convenienza anche in forza di un disinteresse e di gran parte di impreparazione di tanti cittadini. Se a questo aggiungiamo il forte cinismo di un popolo di cui lo stesso Pirandello scrisse, ci accorgiamo della difficoltà di rompere questo muro mentale. Per il drammaturgo poeta Agrigentino qualunque filosofia era un fallimento di fronte all'insondabilità dell'uomo quando in lui prevale l'aspetto irrazionale. L'uomo resta in balia di questo flusso dominato dal caso, cercando inutilmente, di opporsi. Le forme finiscono con legarlo a “maschere” in cui non può mai riconoscersi o alle quali è costretto a identificarsi per dare comunque un senso alla propria esistenza. Nel siciliano questa rimane una prevalente caratteristica: Nonostante il patrimonio di genialità, non riesce ancora a percepire l'importanza dell'innovazione.. In questo caso sembrano essere le stesse “maschere” della politica a tenerlo obbligato!


Sappiamo ormai che solo il suo patrimonio di bellezza di questa terra può contrastare il male della prepotenza... Una mentalità cinica e di mafiosità che solo l'arte e la cultura possono davvero contrastare! Tuttavia si continua a muoversi in direzione di una politica governativa che non le riconosce in pieno il suo vero patrimonio e la sottopone ad uno sviluppo spesso inusuale. Se la politica non percepisce come primario questo punto..la Sicilia rimarrà sempre indietro! 

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