8 nov 2017

Analisi di un voto.. nel paese che non intende cambiare



I risultati della consultazione in Sicilia..evidenziano la lontananza da un vero cambiamento!...Poichè gli interessi dei pochi sembrano ancora soddisfare il numeroso gregge che li segue imperterrito.. compreso l'abbondante numero dei frustrati astensionisti.

di vincenzo cacopardo

In questa analisi non vorrei per nulla entrare in una esamina della figura del neo presidente Musumeci.. eletto da poco in Sicilia: Personaggio che poco conosco, ma che sembra essere una figura rispettabile, ricca di volontà e abbastanza audace nell'affrontare il difficile percorso. 
Tuttavia il problema.. come ormai è dato ripetere, rimane quello del sistema politico radicato in tutto il paese che continua a marciare su vecchi stereotipi e sulle tante figure poco raccomandabili inserite soprattutto nei Partiti tradizionali..oltre a quello della mancanza di una forma mentis in grado di generare vera innovazione.

Fino a poco tempo fa sembrava che vi fosse aria di vero cambiamento, con parecchio coinvolgimento anche nei social. Ma col voto in Sicilia ..penalizzato da una larghissima astensione... si è ricaduto in una sorta di disdicevole medioevo che.. oltre a lasciare l'amaro in bocca per i tanti che vi avevano sperato...ha segnato la conferma di come in questo Paese si persevera nel restare inerti di fronte alla possibilità di cancellare un passato politico di non funzionamento tutt'ora spinto da chiari personalissimi interessi.

Si era sperato in un vero cambiamento.. sia nelle figure che nella modalità.. e questo anche grazie ad una forza politica in grado di rompere definitivamente una cultura politica ormai stagnante. L'occasione era data dal Movimento 5Stelle... che pur nella evidenza delle incaute storture e negligenze.. oltre ad alla indubbia dose di confusione nell'organizzazione, rappresentavano e rappresentano ancora oggi (data la consistenza di voti che aggregano) l'unico grimaldello in grado di scardinare la robusta porta della politica delle anomalie e dei compromessi che ha reso il paese allo stato in cui è.
Certo poi si sarebbe dovuta trovare una strada utile per la ricomposizione di un sistema politico più funzionale ed utile, ma si sarebbero costruite nuove forze sulla ceneri di un sistema politico defunto... E forse chissà.. sarebbe potuto crescere più robusto, concreto e saggio lo stesso Movimento con la sua struttura.

Votare il Movimento 5Stelle, anche ritenendosi nel dubbio e reputandoli improvvisati, sarebbe voluto dire rompere il sussistente deleterio sistema. (Non erano forse improvvisati anche i personaggi alla nascita del partito di Berlusconi?)

I 5Stelle rimangono di sicuro un'incognita, ma anche l'unica speranza per un mutamento... Sbaglieranno?... andranno via anche loro! Al momento attuale loro restano comunque l'unica via di accesso per rompere col passato anche se non del tutto per la costruzione dell'innovazione. L'alternativa pare essere quella di restare aggrappati ad un sistema che ci mortifica ogni giorno, del quale poi, non facciamo che lamentarci.

Questa è una ragione per la quale il voto del momento non potrebbe che individuarsi come una circostanza..come una favorevole contingenza.. non un consenso, ma un'alternativa di smantellamento di un sistema dove perseverano interessi personali a danno di un bene collettivo. Come ho già avuto modo di scrivere : L'errore è proprio quello di leggere il voto odierno di “rottura” come un voto di “consenso”, ma un peccato ancora peggiore è quello di chi.. vergognosamente.. si è disinteressato al voto!



Nessun commento:

Posta un commento