14 feb 2019

LA LOGICA DI OGNI RICRESCITA ECONOMICA



di vincenzo cacopardo
Qualunque attività industriale o commerciale che sia ...quando è indebitata ed al collasso..ha solo due vie: il fallimento o l'investimento regolato da un piano fattibile di rientro. Così è per ogni Paese ed anche per la nostra Nazione. Ogni altra manovra sembra sortire un triste atteso epilogo!

Sappiamo ormai che la crisi economica si è generata per cause di un sistema finanziario e bancario mondiale entrato in crisi. Molti hanno sempre dato la colpa di tutto ciò al capitalismo e ad un certo liberismo guidato da potenti uomini d'affari, i quali, non si sono mai curati delle possibili ripercussioni sull'economia reale e quindi delle crisi che si sarebbero riversate nei vari settori produttivi, dimostrando solo di voler giungere all'accumulazione di ricchezze personali, mediante operazioni speculative di alta finanza.

Premessa

Nel recente passato, quando la crisi toccò il suo massimo, gli istituti bancari per evitare processi di svalutazione degli immobili si garantirono, cartolarizzando, detti crediti: Trasformando i prestiti concessi in obbligazioni, vendute, a loro volta, ad altre banche o istituti, tutelandosi nel futuro attraverso il pagamento degli interessi a garanzia. Nella realtà, poi, gli interessi non sono stati mai completamente pagati, per l’incapacità reale di poter estinguere un proprio mutuo. Le banche, al contrario, accumulando beni reali, come gli immobili confiscati, si sono rinforzate anche tramite una liquidità interna dovuta alla vendita delle obbligazioni, arricchendo gli influenti istituti bancari centrali.
Detto questo rimane il fatto che la politica non si è mai veramente interessata a regolamentare questo sistema!.. In teoria si può affermare che una delle principali cause della povertà sia dovuta alle banche: Non v’è dubbio che l’azione degli istituti bancari continua ad influenzare notevolmente determinati processi come l’inflazione...tuttavia ciò non sempre rispecchia la realtà, anche perché le motivazioni dei fenomeni come la povertà sono molteplici e molto più legate a cattive scelte politiche.


In ogni caso le banche, tramite quello che può essere definito il monopolio della massa monetaria, possiedono la capacità di indebitare interi Paesi sotto la morsa del debito pubblico. Se poi, i tassi sono troppo bassi, la quantità di moneta aumenta provocando l’inflazione. Ma anche nel caso contrario le banche riescono ad arricchirsi, in quanto, se la quantità di moneta è bassa, si ha la recessione e quindi la banca si appropria di beni reali confiscati, grazie alle ipoteche imposte come garanzie ai prestiti non estinti.
Nel sistema bancario europeo sembra essersi creato un grande conflitto di interessi: qualsiasi manovra finanziaria che favorisce l’euro, danneggia le altre monete ed allo stesso tempo il loro indebolimento.. danneggiando la maggior parte delle nostre banche che ultimamente hanno investito molto nei gruppi bancari esteri.
Un meccanismo perverso si verifica anche quando le banche prestano denaro virtuale ai Paesi del Terzo Mondo chiedendo in cambio della cancellazione del debito, che il Paese non sarà mai in grado di estinguere. Molto di questo denaro che viene prestato si può dire che sia virtuale, in quanto il sistema monetario si valuta in base alla fiducia che in un dato momento il mondo accorda a quella data moneta.
Qualcuno afferma che "La crisi finanziaria si origina e si sviluppa sempre per l'eccesso di indebitamento che per oltre due decenni è stato consentito a banche, imprese e famiglie: per evitare che l'eccesso di debito privato potesse avere effetti dirompenti sull'economia reale, si è dovuto far crescere il debito pubblico”. Paradossalmente manovre nate per ridurre l'indebitamento ed il rapporto debito/PIL hanno sortito l'effetto opposto. Quando un paese entra in questo vortice, il pessimismo si autoalimenta, l'aumento dello spread comporta un aumento del costo del debito e di conseguenza del deficit...
Il problema che stiamo vivendo e per il quale si potrebbero pagare le conseguenze nel prossimo futuro, è il rischio di una lunga recessione e quindi di una permanente diminuzione del livello di produttività del paese, senza crescita e con un conseguente calo del PIL. Per scongiurare questo rischio occorreva già da tempo, a livello europeo, applicare una regolamentazione più rigida sulla speculazione finanziaria. Una preoccupazione forte in seno ad un’Unione dove diversi Paesi hanno deciso di unire le loro sorti all’Euro che rappresenta sicuramente una credibile difesa, ma anche un motivo di ansia per i Governi e per la stessa Banca Centrale Europea, sia per gli alti costi..che per i continui attacchi speculativi che cercano di trarre profitto dalle recenti difficoltà contingenti.

analisi conclusive
Oggi per superare questa situazione si dovrebbe rilanciare l’economia reale e di questo è proprio la politica che dovrebbe farsene carico. Sappiamo bene che senza crescita vi è maggiore disoccupazione...e l’aumento della disoccupazione può solo portare conseguenze peggiori.
Oltre che un ridimensionamento occorre di certo una regolamentazione! Occorre la ricerca di nuove metodologie anche in tema fiscale per spingere a far pagare le giuste tasse a chiunque... contrastando o, almeno, frenando una mentalità di chi oggi ritiene di subire ingiuste e spropositate richieste di tributi da parte di uno Stato che non aiuta. Insomma.. immedesimandosi con più attenzione nelle problematiche della loro crescita e creando, in tal modo, più equi rapporti ed utili metodologie fiscali di contribuzione.
Tuttavia è pressocchè inutile sperare che il nostro Paese possa crescere senza una politica più aperta verso il debito. Cioè.. impossibile risolvere attraverso quello che si è sempre dimostrato un modesto e difficile taglio delle spese.. quando la via necessaria appare proprio quella di allargare inizialmente il deficit in modo persino esagerato per rientrare poi negli anni.
L'esempio di coloro che fanno intrapresa appare emblematico. Chiunque, fortemente indebitato, possiede una attività commersiale o industriale che sia, ha solo due strade: il fallimento o una espansione attraverso il credito. Naturalmente necessita un progetto di innovazione che possa rendere garanzie alla sua crescita.
Solo le politiche di espansione (necessariamente studiate) che danno sfogo ad una economia più allargata ed alla creazione di infrastrutture pubbliche (soprattutto ad un Sud cui restano indispensabili) potranno riportare su il PIL facendo ricrescere il Paese ..Lo sforamento è necessario per costruire un futuro più sicuro, ed indiscutibilmente l'unico metodo per poter sostenere un rientro nell'avvenire. ..Ogni altra manovra resta fallimentare e sembra sortire un triste atteso epilogo!





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