2 mag 2019

REDDITO DI CITTADINANZA: La fase più difficile e meno garantita



di vincenzo cacopardo

La prima fase del reddito di cittadinanza sembra procedere: Quella relativa ad una carta con la quale i cittadini che entrano a far parte di coloro che ne hanno i requisiti, possano essere in grado di acquistare beni di necessità per garantirsi un po' di serenità economica.

Non è di certo la panacea!.. Ma in fondo si dà ai disagiati un minimo di sostentamento al fine di rendergli la vita più sopportabile. Inoltre, forse anche in minima parte, si offre un mantenimento a qualche giovane che altrimenti potrebbe ricorrere a spacciare o a commettere qualche piccolo furto. Tuttavia nulla è scontato! Si può di certo affermare che la prima parte di questa particolare riforma aiuta a movimentare denaro e rendere più agevole la vita di qualche poveretto.

Ma il reddito di cittadinanza ha una seconda fase che è quella più importante e che rimane l'anima stessa del progetto: Quella di dover immettere costoro nel mondo del lavoro altrimenti il disegno stesso della riforma rimane monco e non del tutto convincente secondo i fini promessi: E' quello di rimettere in piedi i centri dell'impiego..quello di attivarsi per interconnettere il lavoratore con le aziende..quello di formarli alla tipologia del lavoro..e' il complesso lavoro dei “navigator” che verranno impiegati a tempo determinato e che dovranno essere in grado di espletare bene e con logica questo lavoro: Una strada che appare molto più difficile della stessa complicata azione per mettere su la farraginosa manovra iniziale del progetto.

Di Maio ha dimostrato in proposito una grande volontà..apprezzabile di certo, ma il compito difficile inizia adesso poiché trattandosi di “reddito” e non di “sostentamento” l'occupazione per questi milioni di cittadini dovrà trovarsi... il momento storico non è per nulla favorevole e lo stesso progetto rimane assai lungo nell' espletamento. ..Qualcuno potrebbe anche chiedersi:  Se il governo (già di per sé disarmonico ed instabile)... dopo le elezioni europee... dovesse cadere..chi prenderà in mano le redini di questo progetto..chi potrà garantire che tale lavoro iniziato potrà essere portato avanti?


2 commenti:

  1. be è una esstta analisi che però regge finché il governo sttuale regge, ecco perché trovo eccessive e pericolose per la sua tenuta gli attachi di Di Majo a Siri anche fossero giusti li riterrei inopportuni per il buon vivere del governo che, tta l'altro è l unico che può continuare a portare avanti il progetto di cui parliamo.dunque penso che per il bene del paese tutto alcuni ragionamenti/ pensieri dei 5stelle debbano passare necessariamente in secondo piano affinché nella lunga gittata si possano e debbano apprezzare i risultati del progetto in esame e non, viceversa, rischiare di vanificarli.ernesto agnese


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  2. Si ..è una strategia..tuttavia bisogna considerare anche che vi sono dei principi sui quali non si può scherzare per non farsi ridere in faccia! Personalmente avrei preferito un'altra manovra..Il RDT..pur distribuendo risorse a chi ne potrebbe avere bisogno.. è un piano fin troppo difficile...lungo... dispersivo e persino incerto.

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