10 giu 2019

POTERE GIUDIZIARIO E POLITICA DELLA GIURISDIZIONE


Se c'è un caso di attualità che dovrebbe sorprenderci..non sono tanto i risultati delle elezioni ..quanto quello relativo il CSM che coinvolge ordine della magistratura e politica in un preoccupante compromesso
di v cacopardo


(Sembra che il caso coinvolga più direttamente il PD nella sua corrente renziana.)
Tutto nasce con il caso Palamara (nel 2008 nominato Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e poi dal 2014 membro togato del Consiglio Superiore della Magistratura.) Il magistrato viene indagato per corruzione dalla Procura di Perugia: Palamara, candidato ad un ruolo di aggiunto, sembrerebbe anche avere intralciato la partita della nomina del successore di Giuseppe Pignatone a procuratore capo di Roma, da tempo sul tavolo del Csm.
Non manca molto che all'assemblea del CSM arrivano le conseguenti autosospesioni di 4 consiglieri togati (Antonio Lepre e Corrado Cartoni, entrambi di Magistratura Indipendente), che seppur non indagati, avrebbero partecipato con Palamara ad incontri con l'ex sottosegretario Lotti e Cosimo Ferri in cui pare si discutesse della nomina del procuratore di Roma. Da lì sembra essersi allargata una indagine con coinvolgimento di altri giudici... prima auto sospesosi e subito dopo rientrati...
Oggi questa allarmante faccenda..ha terremotato l’intero Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno della magistratura a cui come sappiamo, in base all’art. 105 della Costituzione, spettano assunzioni, promozioni, assegnazioni e trasferimenti...oltre alle azioni disciplinari nei riguardi dei magistrati.
Malgrado si facesse in modo che nessuno lo sapesse il fatto è venuto fuori implicando la figura di Luca Lotti, amico strettissimo di Matteo Renzi, già indagato per problemi giudiziari..che parrebbe si incontrasse con i giudici del Consiglio per l'assegnazione degli incarichi..tra cui la procura di Roma..Procura in cui tra l'altro si indagava sul suo caso. .Sappiamo che gli incarichi vengono assegnati da maggioranze costituite da magistrati e laici del Csm ed è quindi quasi logico pensare che vi sia una lotta di potere per la distribuzione delle poltrone. Tuttavia nella fattispecie..vi è un aspetto più inquietante ed è quello che coinvolge Cosimo Ferri deputato del Partito democratico, che parrebbe essere stato presente agli incontri intercettati dalla Procura di Perugia nell'inchiesta per corruzione a carico di Luca Palamara, leader di Unicost.
Questo quanto riportato dalla stampa!
Qualunque cittadino ha sempre nutrito sospetti circa le nomine politicizzate della magistratura..tuttavia questo caso emblematico dovrebbe scatenare la dovuta reazione per ristabilire ordine all'interno del CSM.
Dovremmo in proposito ricordare cosa sarebbe voluto essere per i padri costituenti il CSM: Una istituzione indipendente dagli altri poteri dello Stato per far sì che la libertà civile ottenga concreta realizzazione. Questa libertà non è quella politica, poichè non potrà mai essere un giudice ad impedire che si possano travolgere con la forza le istituzioni di uno Stato democratico.
Possiamo però asserire che in questa strada, non si è mai tenuto in giusta considerazione l’assioma politico che, creare un potere comporta... inevitabilmente... il sorgere di molti desideri per la sua conquista: Se questo potere si pone nelle mani degli stessi giudici, la conseguenza inevitabile sarà quella dello scatenarsi di una guerra interiore tra loro per la conquista di detto potere.
Quindi..come possiamo constatare dai fatti odierni.. la lotta delle “correnti” interne al CSM, ha finito col rompere il “vantaggio” che si sarebbe voluto. Ma l’aspetto più grave resta quello che si è creato un organismo che non riesce a trovare una collocazione legittima in un regime politico fondato sulla divisione dei Poteri. Tuttavia si tratta solo di un argomento verbale privo di realtà in quanto, come è ampiamente dimostrato, ogni potere di un’alta amministrazione assume conseguentemente un carattere politico. Quindi, anche in questo caso, l’amministrazione della giustizia ha finito con l'assumere un carattere politico..
La domanda che da tempo avremmo sempre dovuto porci sarebbe dovuta essere: Sarà mai possibile dirigere tutta la parte amministrativa dell’esercizio del Potere giudiziario senza fare politica della giurisdizione?
Questo di oggi rimane un fatto preoccupante che mette ancora una volta in luce i compromettenti atteggiamenti di una politica nei confronti di alcune figure di magistrati creando ulteriori dubbi sulla loro indipendenza.
Ma ancora peggio risulta essere l'atteggiamento di tutto il PD che è sembrato sottovalutare il valore politico di tali comportamenti e che dovrebbe esprimersi.. contro questi coinvolgimenti compromissori che vedono coinvolte figure del suo Partito con l'ordine autonomo...attraverso parole chiare e meno ambigue!                                



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