20 lug 2019

Analisi dell'amico Paolo Speciale su Salvini



SALVINI : ISTRUZIONI PER L'USO


Analisi di Paolo Speciale
Non per andare forzatamente contro corrente, ma escludendo aprioristicamente una qualsiasi affinità con Salvini e con il suo pensiero riguardo a molti atti di indirizzo politico teorico e pratico riferibili alla Lega, non è pensabile che vi siano pericoli imminenti per la democrazia.
Termini usati - e purtroppo abusati - come sovranismo, nazionalismo, attengono ad un necessario passaggio storico -critico e fisiologico strettamente connesso alla libertà di espressione; quest'ultima, proprio in quanto comunemente percepita, è dunque manifestamente in essere, con buona pace di tutti.
Il Ministro dell'Interno, di certo, non è interessato a zittire in qualche modo chi gli attribuisca - suo malgrado - un patologico Amor di Patria o, peggio, uno sconfinamento di tale amore in una esasperata svolta autoritaria. E' solo la filosofia - in sede evolutivo/patologica del "meliores sumus".
Paventare legittimamente svolte autoritarie, da parte di una larga parte dell'opinione pubblica, è un modo di praticare la lotta politica, anche nelle aule parlamentari, ma si tratta solo di questo. E' la giusta attenzione. E nient'altro.
Ciò perchè In buona sostanza il leader leghista si è trovato - impreparato ma anche piacevolmente egli stesso sorpreso - a dover gestire al meglio una diffusa attribuzione nei suoi confronti di sentimenti fondati sulla difesa di una identità che pur essendo storica, reale, palpabile, caratterizzante, non può più costituire, dopo l'immunizzante ventennio fascista, il prologo di qualcosa che oggi può e deve essere soltanto astratta ed ingiustificata fobia, di certo non foriera di pericoli per il nostro sistema.
Il momento storico che viviamo, seppur illimitatamente criticabile anche attraverso lo spauracchio della limitazione delle libertà, non dovrebbe generare timori di alcun genere.
E tuttavia la speranza condivisibile è che la manifestazione di tale spauracchio, in un Salvini mero osservatore sprovveduto e sorpreso di ciò che gli sta accadendo, non sia funzionale ad un processo, nello stesso vicepremier, di improprie identificazioni; tuttavia anch'esse improbabili, per la presenza di una confusione ideologica generata da una sorta di improvvisazione figlia di un populismo diffuso che a sua volta genera contraddizioni, in assenza di una strategia pianificata per la cattura dei consensi.
Perchè questo è la Lega.
Come conciliare infatti, ammesso che si tema il ritorno di tempi grigi per la sovranità popolare, il colonialismo fascista con il costante respingimento degli immigrati africani dalle nostre coste? Ed ancora, come conciliare i seppur possibili contatti della Lega con la Russia putiniana con il nazionalismo sovranista italiano tanto decantato negli ultimi mesi?




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