24 nov 2016

Paure e catastrofismo potrebbero rendere la vittoria al SI!



Difficile immaginare che possa vincere il NO in un Paese dove si permette di tutto e di più ad un Premier capo partito!
di vincenzo cacopardo

Chi scrive naturalmente, pur restando riformista, e' contro questa pasticciata riforma, ma si rende ben conto di quanto difficile possa essere vincere contro un sistema forte che incute paure e diffonde giornalmente catastrofismo a scapito dei tantissimi che ancora non hanno deciso! 

E' fuori dubbio che.. chi ancora non ha preso posizione, lo ha fatto per un'unica ragione: Perchè rimane disinteressato al tema o non invogliato a volerne venire a conoscenza...Costoro, e son tanti, saranno attratti dalle ultime promesse o impauriti da quel catastrofismo in cui.. in questi ultimi giorni..si continuerà a diffondere di tutto e di più! Il SI ha in mano la forza dei media e delle tv..ma anche, per come è stata condotta scorrettamente questa campagna, la forza di un governo capace e pronto per impegni e risorse.

Nel nostro strano Paese tutto è possibile... e leggendone la storia, possiamo pensare quanto l'ignoranza(intesa scarsa o apatica conoscenza) possa restare comoda a chi intende la governabilità come un segno di forza e di comando: Se i nostri cittadini non si immedesimano con cognizione nel merito e nel metodo.. non potranno mai riuscire a percepire le enormi anomalie e le contraddizioni sulle quali si è dato inizio e si è costruita una riforma costituzionale che.. anche nel merito.. continua a fare acqua.

Sembra quasi si stia giocando una partita per la sopravvivenza o la fine della nostra Nazione....Restiamo quindi in attesa delle prossime sortite da parte di chi oggi sembra essere stato investito dalla somma sapienza in direzione dell'unica forma di cambiamento di una Carta fondante..Qualunque sarà il risultato, Renzi avrà avuto il demerito di aver spaccato pesantemente il nostro Paese!..
Questa forse è l'unica verità assoluta!







23 nov 2016

Limiti e comportamenti del linguaggio politico

di vincenzo cacopardo

SI PROMUOVE UN SISTEMA DI COMUNZIONE POLITICA DISEDUCATIVO 

C'è davvero da chiedersi dove siamo arrivati!

Un ministro della Repubblica che alla domanda sul tentativo di voto di scambio del governatore Deluca risponde alla Camera: “E' il suo modo di fare campagna elettorale.. un linguaggio che lo ha fatto vincere!” Come fosse una cosa normale..una semplice battuta di cui non tener conto!
Un politico che amministrando una regione (a suo stesso dire) incita a manipolare i voti per la campagna referendaria in favore del Si... onde poter ottenere fondi dal governo. Un governatore di regione che con il suo linguaggio si permette persino di dichiarare di voler vedere uccisi i deputati a lui ostili, rimane per Alfano, un personaggio dal linguaggio che fa vincere! 

Tutto passa come fosse lo scherzoso teatro della beffa!

Continuiamo a vedere atteggiamenti conflittuali da parte dello stesso Premier tra lettere inviate all'estero e dubbiose posizioni col suo ruolo di Partito ed i mezzi di Stato usati per un referendum costituzionale ...Comportamenti che, per molto meno, con Berlusconi presidente, sarebbero stati oggetto di indagine da parte della Magistratura.

Ma la Magistratura tace!Tra Parlamenti illegittimi e sentenze della Corte..ormai sembra tutto possa procedere nella normalità..
Ma quando si parte male si arriva peggio: Non c'è più nessun Partito che non si mette in luce con atteggiamenti spregiudicati o con la falsificazione di atti!
In questo quadro.. si finisce sempre con osannare i più furbi o più capaci nel comunicare...come si volesse dimostrare che solo la prepotenza e la determinazione assoluta siano la carta vincente contro chi, al contrario, ha la pretesa di una speranza verso il buon senso, la rettitudine e l'integrità morale: Un' auspicio verso un futuro politico migliore che non potrà mai arrivare se non si pongono i giusti limiti ed il dovuto rispetto!


PALERMO..IDEE NUOVE E REGOLE COMPATIBILI



di vincenzo cacopardo
Come si può ancora pensare che la città di Palermo possa essere una città Cult..o una metropolitana che possa accorpare persino i molteplici problemi della sua provincia? 

Abbiamo una serie di cantieri che lavorano come le lumache, abbiamo irrisolti problemi di pulizia, di traffico che inonda le strade rappezzate ed i marciapiedi disfatti cui corrono i ciclisti sfiorando i pedoni che cercano di barcamenarsi come possono. Si pensa alla chiusura di un centro storico (indubbiamente utile e favorevole al passeggio ed al freno dell'inquinamento) ma non si studiano i problemi della viabilità e delle occorrenti aree di sosta in favore della stessa. Si finisce col pagare per inquinare per portare risorse in cassa, ma non si studiano piani per i disservizi. Abbiamo un servizio dei mezzi pubblici molto più che scadente e male organizzato che pone grossi problemi a chi è disposto ad usare meno il proprio mezzo automobilistico..per non parlare del disserbamento e della pulizia delle strade di totale inefficienza in stato pietoso..Si continua a vivere con un senso  di approssimazione e si finisce nel solito cinico ripiego della sopportazione! 

Insomma.. a Palermo sembra di vivere alla giornata..non vi è nulla di preciso nell'ordine e nei servizi! La sensazione è quella di una Amministrazione in totale confusione ed ineguatezza..Ma la città è sempre bella e meriterebbe certo di più!..Vi sono ancora coloro che pensano che meglio di così non si può fare.. poiché mancando le risorse.. rimane impossibile potervi provvedere, ma sappiamo anche che, al di là della evidente situazione di cassa, manca anche un criterio per saper risolvere i problemi attraverso le idee e gli studi appropriati..Si ha la sensazione che non si voglia procedere verso una vera innovazione ed uno sviluppo della città proiettato verso il futuro, rimanendo bloccati da una visione obsoleta e ristretta.

E’ indubbio dover dare una priorità alle questioni principali che impediscono una utile crescita della città.. finendo col renderla, all’occhio del turista, assai trascurata, sporca e con scadenti servizi. A tal proposito ci si dovrebbe impegnare in un innovativo percorso in direzione di un piano del traffico, della pulizia e di un controllo generale sull’ordine. Ma non ci si potrà certamente esimere da un lavoro diretto al principio della cultura civica, investendo ed ispirandosi all’enorme patrimonio artistico della città.

Bisogna anche comprendere che, la ben nota mentalità fatta di prepotenza e di vera mancanza del senso civico, non si potrà mai combattere con esclusive azioni repressive! Occorre offrire ai cittadini una idonea convivenza, rendendo i servizi più utili e funzionali, al fine di stroncare la mentalità della prepotenza e della sopraffazione. Se da un lato bisognerà far crescere una cultura della legalità, bisognerà anche presentarsi con un progetto che possa prevedere una migliore funzionalità dei servizi, un ordine ed un severo controllo.

Per una più che giustificata motivazione che ci deve spingere a credere in un futuro migliore e per una città che non vogliamo per niente vedere soccombere ad un congenito immobilismo, a volte fin troppo radicato, si deve inevitabilmente far forza sulle idee.

La nostra città, capitale di una regione ricca d’arte e di cultura, non sembra riuscire a tenere testa alle più progredite città del nord, malgrado le forti tradizioni, l’ampiezza ed una naturale bellezza che la vede splendere in un golfo non per niente denominato “conca d’oro” Essa vive una inconcepibile dicotomia che la vede da una lato vigorosa su un piano di naturale bellezza e debolissima sulla validità dei servizi e della legalità.

Una Amministrazione dovrebbe basare il suo sviluppo, non solo su un proprio sostentamento, ma soprattutto su regole e idee progettuali da proporre con ordine ed essenziale metodo..poichè la speranza sul futuro di questa città, che per cultura ha pochi rivali, ma per efficienza e mentalità sembra avere come antagonista se stessa, rimane quella di una Amministrazione capace di esporre e mettere in atto idee nuove e regole compatibili.



22 nov 2016

ACCOZZAGLIA .. CHI VOTA NO!


Accozzaglia: un termine alla De Luca!..simile ad un ammasso.. un miscuglio nel senso più dispregiativo!
di vincenzo cacopardo

Così identifica il premier chi non la pensa come lui! Ormai Renzi ci ha abituato a queste esternazioni verbali e nel suo continuo peregrinare per tutto il Paese, in un ambiguo e conflittuale doppio ruolo, insiste con le retoriche provocazioni..alcune persino imperiose e gradasse: "Se volete una classe politica aggrappata alla poltrona e che non cambi mai prendetela, perché io non sono così. Io sto qui se posso cambiare le cose! Non sto qui aggrappato al mantenimento di una carriera. Io non sono adatto a gestire “governicchi”.

Insomma secondo Renzi l'unica alternative è lui e solo lui! Tutto il resto è governicchio ..marcio..palude..galleggiamenti..etc. (Ma purtroppo lo è anche per tanti che votano, non avendo alcuna speranza, né fede nel futuro di una politica che si potrebbe innovare!) 

Al di là della presunzione e della evidente arroganza, quello che colpisce oggi, è il continuo spingere verso una lotta astiosa tutto il Paese da parte di un capo di governo che dovrebbe riunire la Nazione verso un voto referendario sereno e composto. Persino il suo mentore Napolitano si dice disgustato da una campagna elettorale che definisce "aberrante"..rimproverando tutti! Ma chi sta in realtà provocando questo accanimento in seno al Paese? Chi se non un Premier onnipresente nelle TV e convinto della sua unica verità fino ad offendere chi non la pensa come lui?

Non si può trascurare il fatto che questa importante riforma poteva essere presa in considerazione e condotta in modo completamente diverso. Sicuramente meglio dopo una consultazione elettorale che avrebbe potuto offrire maggiore legittimità ad un Parlamento - Con maggior rispetto verso i due schieramenti referendari supportati da una atmosfera più sana poichè si tratta di regole della Carta fondante.

Credo che tanti cittadini che oggi si spingono verso il NO, al di la del merito, siano rimasti impressionati dalla pretesa di un metodo imposto dal Partito del premier che, con estrema semplicità, ha pensato di poter escludere quasi a priori la maggioranza dei due terzi che occorreva in Aula per l'approvazione della riforma...portandoci direttamente ad un acrimonioso referendum. Inoltre l'appoggio di altre forze dapprima antigovernative che si sono accodate e la fiducia su una pessima legge elettorale (ma di grande comodo per chi deve governare), ha fatto il resto! 
Il combinato disposto tra le due ed una serie di fatti.. hanno creato un forte imbarazzo in seno alle forze politiche e grande impressione tra i tanti cittadini che vi hanno scorto solo una dialettica retorica fortemente litigiosa. Oggi il premier vi ha messo di più..finendo per definire "accozzaglia" tutti coloro che non la pensano come lui.

Sono in tanti quelli del Partito di Renzi a spiegare che vi sono "accordi" per cambiare legge elettorale e riforma Costituzionale dopo il referendum...spingendo i cittadini a votare in favore. Ciò significa che se passasse il SI, il Partito di maggioranza si presterebbe nella operazione di trasformazione delle regole già votate ...Ma il cittadino non vota per un patto interno al PD..vota su un preciso dispositivo per una conferma ad una riforma! 
Ma..poi.. possiamo davvero credere che se vincesse il SI, Renzi cambierebbe una virgola! Quale convenienza avrebbe chi diverrebbe di colpo il padrone assoluto della politica del Paese!

Per ciò che riguarda il merito..non è tra l'altro vero che la nuova riforma non confligge con la prima parte fondante: Vi si riscontra una chiara divergenza col primo articolo e col quinto in riferimento al titolo V°.



Verdini: il costituente benvoluto da Renzi

di vincenzo cacopardo

E' strano come Renzi pensi di poter innovare la politica legandosi a figure come Verdini .

Non è mia abitudine..nè quella di questo Forum, gettare fango su qualsiasi personaggio politico. L'unica cosa che ci è concessa fare è quella di raccogliere solo dati in proposito alla figura di un politico che si è sempre mosso da un Partito all'altro.

Sappiamo che tutt'oggi Verdini è inquisito e sotto processo : La procura a chiesto quattro anni di carcere per il processo sulla presunta associazione massonica P3, il cui presunto obiettivo era di “condizionare le scelte dello Stato”. Qualche settimana fa, prima della P3, Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup di Firenze per il “buco” da oltre cento milioni di euro della sua banca, il Credito cooperativo fiorentino. I reati, secondo l’accusa sono di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita, truffa ai danni dello Stato.
Insomma un pluri indagato che riesce a sostenersi in politica e mantenere in piedi un governo

Un vivido esempio quello del senatore Denis Verdini, venuto fuori alla ribalta della scena politica improvvisamente negli ultimi anni seguendo a braccetto il Cavaliere. Oggi.. in Senato.. è riuscito a creare un gruppo autonomo che continua a dare aiuto alla maggioranza renziana..

La domanda che i tanti cittadini dovrebbero porsi è quella di come Renzi abbia preteso di rottamare personaggi dello stampo di D'Alema (sicuramente politicamente più  profondi e preparati) lasciando il campo aperto ad altre figure come quella dell'ineffabile e fin troppo discusso Verdini. Se è vero che il personaggio non appartiene al suo Partito ..è anche vero che con esso il premier mantiene un considerevole dialogo ed il sostegno al suo governo!

La evidente dicotomia che contrasta fortemente con la deontologia politica di chi, come Renzi, ha sempre preteso di rottamare per rinnovare..trova sfogo nella figura emblematica di Verdini. Sappiamo bene che Renzi opera pragmaticamente e per fini politici determinati non ponendosi problemi..ma qualche grosso interrogativo in proposito.. ipocritamente.. non intende proprio porselo! Anche se ancora non vi è una condanna definitiva..vi sono motivi etici e morali che vanno al di là di ogni ragionevole dubbio.


Questa in breve la storia del politico che oggi tiene in piedi un governo e risulta uno dei nuovi padri costituenti della riforma Boschi:

-Nel passato è titolare di macellerie, da laureato in scienze politiche, si specializza come dottorecommercialista, esercitando a lungo la professione, prima di ricevere l'incarico di presidente del Credito Cooperativo Fiorentino.
-Il 14 marzo 2013, i PM di Firenze chiedono il rinvio a giudizio per Verdini nell'ambito del procedimento sulla gestione del suddetto Credito Cooperativo Fiorentino. La richiesta viene accolta dal gup di Firenze. Verdini dovrà rispondere per truffa ai danni dello Stato.

-Successivamente nell'ambito di una inchiesta per truffa per una presunta indebita percezione di fondi per l'editoria, la Procura della Repubblica di Firenze emette un'ordinanza attraverso la quale la Guardia di finanza sequestra beni per 12 milioni di euro alla società Settemari di Verdini

-Poi ancora.. il 19 novembre 2014, Verdini, viene rinviato a giudizio dal gup Cinzia Parasporo per concorso in corruzione. Il 25 novembre 2014 viene indagato dalla procura di Firenze con l'accusa di bancarotta fraudolenta in riguardo al fallimento della Scietà Toscana Edizioni.

Non dimenticando altri casi come quello della Maddalena, della P3 e P4..


21 nov 2016

QUELLA CURIOSA DEMOCRAZIA DECIDENTE....

di vincenzo cacopardo
Da tempo si discute su un effettivo problema di governabilità stabile..governabilità che..in realta' si pone spesso contrapposta ad un bisogno dinamico di un' attività parlamentare e ciò tocca lo scopo ed  il lavoro di un Parlamento... Lavoro che dovrebbe lasciarsi libero ed in dialogo costante. La limitazione di un percorso di utile democrazia viene quindi bloccato da questo contrasto che, a detta di tanti , dovrebbe imporre l'uso di quella che hanno sempre individuato come una “democrazia stabile” o “decidente”: Un termine comodo, a dir poco astruso..che suona quasi come un ossimoro: La democrazia è democrazia..non si può imporre stabile, ma costruire solida alla base affinchè si renda robusta ogni governabilità. 
Le figure, le decisioni e la validità dei progetti le deve suggerire il popolo, onde evitare che si rivolti. L'opera dei Partiti..invece.. dovrebbe funzionare in rapporto con i cittadini e dovrebbe successivamente affinare e determinare le normative utili alle scelte .

Questo discorda e non va esattamente in favore di qualunque Premier che insiste ripetutamente parlando di cambiamento..finendo poi con lo schiacciare ogni valore democratico. Sembra.. infatti.. che si corra con estrema semplificazione verso una “stabilità governativa” reprimendo ogni principio dell' azione parlamentare che rappresenta la base dell'ordinamento politico di una Repubblica che si dichiara ancora democratica!

Se da un lato si pretende una democrazia parlamentare... dall'altro si cerca di bloccare il suo percorso dinamico nella ricerca di quella che oggi ignobilmente viene appellata come una “democrazia decidente”La strada per ovviare a ciò..trattandosi di due azioni differenti ..non può essere quella di metterle in contrasto, ma di separarne ruoli e funzioni per sortire un utile fine: Una visione di ruoli nettamente divisa ed in equilibrio.. in modo da diminuire i continui conflitti ed assecondarne un unico fine positivo.

Lo studio di una ricerca in tal senso dovrebbe essere proiettato verso una visione innovativa. Ad esempio:
-La nomina di un presidente della Repubblica diretta dal popolo..con gli stessi poteri odierni, ma un significativo impegno sulla garanzia delle elezioni e della Costituzione.
- Occorre un programma votato dai cittadini le cui linee devono essere dettate dal basso e discusse in Parlamento
- Nella ricerca potrebbero identificarsi due votazioni (amministrative di governo- parlamentari) in modo da offrire al Parlamento il ruolo di dialogo per la formazione delle leggi.. separato nettamente da quello di un esecutivo che non potrebbe intervenire.
- Due votazioni per le differenti capacità dove il ruolo parlamentare risulti più libero e dinamico suggerito dal Partito.. e quello amministrativo votato solo sulle capacità della figura per curriculum e meriti.
- Occorre un esecutivo che si limiti ad eseguire, non condizionando un Parlamento la cui dinamica sulla definizione del programma cittadino è fondamentale.
- Occorre in primis un cambiamento dell'art 49 per dare corpo, significato e funzione ai Partiti che devono comporre e studiare il programma con i cittadini.

Insomma ..sarebbe necessario ricercare con ordine un cambiamento dell'ordinamento politico ed istituzionale attraverso una logica innovativa che determini un mezzo forte per un utile fine governativo...senza imporlo. Sappiamo bene che non risulta facile, ma ci accorgiamo anche che non ci si adopera in alcun modo a tale scopo! Quando oggi si insiste affermando che non ci possono essere alternative al nostro sistema se non scopiazzando quelli delle altre Nazioni occidentali, si commette un errore enorme..ma lo si commette perchè si rimane fissati su una “forma mentis” bloccata oltre la quale non si riesce a vedere al di là.
Non si vede o non si vuole vedere? 

Sta di fatto che si commette un errore sostanziale proprio per il fatto che un politico deve costantemente saper guardare oltre ed in lungimiranza!

19 nov 2016

In primis riformare i Partiti..


di vincenzo cacopardo

Ha ragione il professore Montanari quando in un acceso dibattito sul referendum afferma che la nuova riforma tende a rafforzare i Partiti tradizionali accentrando troppo i poteri su un governo! 



D'altronde in questo Forum mi sono espresso già da tempo abbondantemente in proposito parlando di oligarchia dei Partiti ..e meno.. di deriva autoritaria.

Quando si cerca di cambiare il Titolo V° con la precisa intenzione di accentrare i poteri (contraddicendo il principio fondamentale dell'articolo 5 della prima parte della Costituzione che invita al decentramento) lo si fa ritenendo che, con le nomine dei consiglieri ed i sindaci.. ogni regione possa conservare una sorta privilegio strategico di territorialità. Insomma..da un lato si tende ad accentrare attraverso una clausola di supremazia..e, nel contempo, si fanno apparire le nomine dei consiglieri e dei sindaci come di interesse regionalistico..Quando invece non potranno che essere proprio i Partiti a dirigere le operazioni per le nomine.

La riforma del Titolo V°.. oltre ad andare contro ogni forma federalista, rende più forza ai Partiti di governo. Ma saranno solo quelli più forti a dirigere le nomine.. poiché, col combinato della legge elettorale, i piccoli Partiti conteranno meno che niente.

Il nocciolo della questione sta proprio sui Partiti!

Sono i Partiti che andrebbero riformati e regolati prima di ogni riforma che tende a stravolgere un Senato della Repubblica!

Invece di far fronte in fase di principio ad una seria riforma per renderli più funzionali alla cittadinanza, con questa riforma..si lasciano come sono dandogli anche una forza maggiore. In tal modo il nostro sistema democratico resta più sottomesso ad una preponderante loro oligarchia. L'art 49 della Costituzione andrebbe di sicuro disciplinato e regolato rendendo maggiore chiarezza alla loro funzione, poiché è quello sul quale si costruisce tutto l'ordinamento della politica!

Questa riforma non fa che spaccare il Paese..spacca persino il partito di maggioranza...Pone acredine nella nostra società messa in evidenza da stupidi continui pettegolezzi sui social.. Divide la Nazione invece di tenerla unita verso il suo bene ed il bene di una democrazia. Una condizione voluta da un premier saccente che, per ambizione e supponenza, continua a brandirla come una spada. Un'arma che sembra tagliare con furbizia un nodo.. perchè non si è stati in grado di scioglierlo! 
Un premier in pieno conflitto di interessi poiché riveste due ruoli in uno scenario politico assai particolare in cui si vota un delicato referendum della Carta fondante del Paese!


17 nov 2016

Un disegno politico incomprensibile e preoccupante!

di vincenzo cacopardo
E' difficile comprendere come si possa ancora insistere sulla politica delle vecchie contrapposizioni in un contesto mondiale che ha visto.. in una globalizzazione e nel duro gioco del capitalismo imperialista.. determinare il prosciugamento di una classe sociale borghese senza più alcuna attenzione e sprovvista di ogni difesa.
Da una contrapposizione orizzontale (Destra-sinistra) ..con i mercati aperti verso la globalizzazione ..si è passati a quella verticale (elites- povertà). Un passaggio avvenuto in poco più di una decina di anni che ha steso un mercato di qualità sul quale, noi italiani, avevamo la supremazia. Per non di meno quando la classe povera reagisce manifestando viene subito appellata in modo dispregiativo come demagoga o “populista”!

Non c'è quindi da meravigliarsi degli esiti di elezioni e dei risvolti sociali che in questi ultimi anni a livello mondiale hanno espresso un consenso antisistemico in nome di un cambiamento più equo!

Oggi.. grandissima parte delle piccole aziende è in crisi..mentre la media e piccola borghesia è ridotta in povertà.. non riuscendo nemmeno ad inventarsi un lavoro soprattutto al sud. Difficile che la politica odierna non capisca ciò e continui imperterrita nel suo percorso?

Il concetto di uguaglianza in un Paese che si ritiene democratico deve sapersi esprimere con le opportune e dovute differenze: Oggi per via della crisi che attanaglia il nostro Paese non tutti i cittadini sono in grado di pagare il dovuto in tasse! Per una miriade di casi non è un capriccio, ma un chiaro segno di impossibilità! Se la politica odierna non vede ciò ..significa che non serve a nulla! 

E' inutile negarlo: Chi guadagna..o riceve in pensione al di sotto dei mille euro e non possiede proprietà..può forse assicurarsi una propria sopravvivenza.. ma non potrà mai essere in grado di pagare altri orpelli. Costoro si salvano non pagando un bollo auto o altre piccole imposte indirette e cercando qualche piccolo lavoro in nero! Non sarà giusto, ma è una chiara logica di difese senza la quale non ci sarebbe possibilità di sopravvivenza!

Come risponde a queste difficoltà la politica del nostro Paese? Come reagisce in questi delicati casi il nostro Stato? Si accanisce sulla classe debole escogitando imposte televisive legate alla bolletta Elettrica o studia forme di pagamento del Bollo auto legate alla revisione! Impedendo in certi casi la possibilita' del mezzo per lavorare e senza ottenere nessun recupero..Un accanimento fuori da ogni logica se effettuato in modo lineare e senza tener conto delle possibilità vere del singolo cittadino. Un cittadino che.. se dovesse far fronte alla montagna di orpelli che lo Stato gli impone.. potrebbe sopperire nel breve tempo...
Ma forse il disegno è proprio questo!



16 nov 2016

Renzi.. figura politica a cui tutto sembra permesso

di vincenzo cacopardo


Impressiona
come Renzi sembri essere coperto da poteri forti e persino occulti in tutto ciò che fa!..Nessuno osa fargli notare nulla! Nessuno lo ostacola nei suoi evidenti conflitti! Non si è mai visto un Premier capo di partito usare ogni mezzo per difendere le sue discutibili linee politiche su un referendum. 
Renzi parla in nome del Partito e contemporaneamente, in qualità di Premier, usa mezzi e risorse dello Stato per muoversi...proteggersi e promuovere il suo SI al referendum... Rimane sempre più difficile comprendere dove inizia l'uno.. e dove finisce l'altra!

Non è ancora chiarita del tutto la questione del finanziamento delle lettere scritte per promuovere il SI all'estero..che Renzi persevera nel giro di tutte le regioni in un lungo peregrinare dettando l'importanza di cambiare la Costituzione a modo suo.. esprimendosi nella consueta dialettica ingannevole.
-Mi domando quanta fatica in meno per lui se non fosse entrato in questo argomento delicato e quanto guadagno per il Paese se si fosse dedicato con maggiore impegno nei riguardi di azioni più necessarie e sicure!

La sua è la solita litania diretta verso un Paese che "non vuole cambiare"  per restare nella palude .. Quando è di tutta evidenza che questo giochino del “non voler cambiare” è ormai noto a tutti: E' proprio nel metodo e nel merito stesso della sua riforma che dovrebbe trovare le risposte!
Prima o dopo dovrà farsene una ragione!

Ma..se in un certo senso una ragione se l'è già fatta sostenendo di cambiare ormai tutto ( legge elettorale-collegi-votazione diretta dei senatori- ballottaggio.. etc) rendendosi del tutto incoerente, il nostro Premier resta ormai la figura politica meno credibile esistente sulla terra! Un giorno dice una cosa..il giorno appresso la smentisce perseverando nelle assicurazioni di bonus e distribuzione di risorse non esistenti...promesse e poi promesse...


In questi giorni gira in tutto il meridione alla ricerca di consensi sul SI parlando di bisogno di infrastrutture per il mezzogiorno dopo che per tre anni ha completamente dimenticato ogni attenzione per questo territorio da proteggere e rinvigorire. In questo suo giro viene scortato in modo esagerato: E' tanto amato dal popolo che non gli basta l'immensa scorta, le squadre di poliziotti con i manganelli e la chiusura di enormi spazi limitrofi. 

15 nov 2016

QUEL PRINCIPIO SUI POTERI



di vincenzo cacopardo
"il tema rimane tuttavia attuale soprattutto quando un capo di Partito con i poteri di Premier sembra in grado di dirigere tutto limitando il ruolo dei due poteri e concentrandoli in uno solo che di fatto finisce con l'assumere una fin troppo restrittiva funzione oligarchica".

OGGI TUTTO SEMBRA PASSARE INOSSERVATO!
La dialettica politica dovrebbe avere lo scopo di far funzionare attraverso la partecipazione di chi sostiene le idee e di chi è veramente capace di metterle in atto, in una collaborazione di rispetto reciproco e non nella distruttiva odierna contrapposizione. Una politica indicata per ruoli e non per contrapposizioni che finiscono col generare confusione e persino spropositate congiure e complotti.
Negli ultimi tempi alcuni parlamentari hanno posto il rilievo di salvaguardare meglio le proprie posizioni politiche in difesa di un potere che sembra avere invaso fin troppo lo spazio della politica. Qualcuno continua a definire la magistratura.. fin troppo invasiva, politicizzata e persino manipolata in favore di precisi interessi di parte.

Si è parlato da tempo della divisione dei ruoli in seno alla magistratura rimanendo di sicuro indispensabile una ricerca per il giusto posizionamento dell’ordine giudiziario in riferimento ai poteri dello Stato…Ma sorgono però spontanee alcune domande frutto di una analisi specifica in riferimento alla importanza che potrebbe avere un potere esecutivo in perenne compromesso o, persino in conflitto, con quello parlamentare: Qual'è oggi la sicura linea di demarcazione tra il potere esecutivo e quello Parlamentare? Quali sono i confini per limitare i conflitti? Quali.. le regole?

Al di là del fatto che si tratta di due specifici poteri, diversi dall’ordine autonomo giudiziario, si potrebbe azzardare che un conflitto permane costantemente allorquando, gli stessi, eletti in Parlamento, assurgono alla carica di ministri o sottosegretari, attribuendosi di fatto un ruolo esecutivo che influenza in modo definitivo il lavoro dello stesso gruppo parlamentare di loro riferimento: Anche qui, una certa consociazione trova forza e si alimenta giacché gli interessi sono estremamente forti ed i ruoli politici vengono espressi nella comune casa di un Partito.

Nella fattispecie il politico, in ruolo esecutivo, potrebbe esercitare un particolare potere agendo in modo dubbio sull’obiettivo pensiero del singolo parlamentare appartenente al proprio Partito, nella identica maniera con cui il magistrato requirente potrebbe influenzare il pensiero del giudice (poichè riconosciuti in uno stesso ordinamento)

Non deve, quindi..sfuggire questo importante particolare che da tempo trascina la nostra politica in uno dei più orrendi teatrini del compromesso.... Non dovrebbe nemmeno sollevare stupore l'avversa posizione di alcuni magistrati che, pur in considerazione di un loro autonomo percorso, potrebbero porsi il dubbio dei pregiudizievoli infiniti conflitti ormai costruiti tra la politica dei Partiti rappresentati nel Parlamento ed ogni Esecutivo.

Si potrebbe..perciò.. azzardare che tale motivo è di per sè sufficiente ad individuare una ulteriore anomalia anche rispetto ad una Costituzione che, da un lato vorrebbe identificare due poteri con ruoli ben diversi (esecutivo e parlamentare) e dall’altro, non pone sufficienti e chiare limitazioni a questa separazione di compiti destinando, in modo troppo sintetico, la guida e l’indirizzo della politica dello Stato all’Esecutivo e raccordandosi in modo assai generico con il Parlamento.. senza tener conto della casa comune di un Partito che li condiziona. Son passati diversi anni da quando su questo punto la Costituzione si è espressa, ma lo ha fatto secondo i tempi ed i principi dapprima esistenti tra politici di alto valore democratico. Oggi sia quella linea di demarcazione.. che il rispetto dei compiti tra i ruoli sono decisamente cambiati!

Tuttavia il tema rimane attuale.. soprattutto quando un capo di Partito con i poteri di Premier sembra in grado di dirigere ogni cosa limitando il ruolo dei due poteri e concentrandoli in uno solo.. che di fatto finisce con l'assumere una fin troppo restrittiva funzione oligarchica.


Viviamo in uno Stato parlamentare e questo basterebbe per porre l’importante azione delle Camere come centralità dalla quale dovrebbe dipendere ogni regola ed ovviamente l’indirizzo culturale ed economico del nostro Stato democratico. I ruoli legislativi, quindi, non possono che essere primari e propedeutici a quelli governativi. Una giusta governabilità dovrebbe seguire un principio di qualità poiché, non si tratta solo di diminuire o di aumentare i ministeri o le poltrone di comando di un esecutivo ma, di determinare un percorso costruttivo e funzionale attraverso una richiesta che partendo dalla domanda deve finire col trovare un logico fine di utilità.