3 feb 2017

False accuse o verità nascoste?..

Sapeva o non sapeva?..Quale il senso di questa polizza? Costretta ad autosospendersi? Intanto la difesa da parte del suo Movimento sembra vacillare.
di vincenzo cacopardo
Ci sono volute otto ore di interrogatorio per la sindaca Raggi ..ed una storia nuova che viene fuori all'improvviso su Salvatore Romeo, quel fedelissimo di Virginia diventato capo della segreteria della sindaca lo scorso agosto: Sei mesi prima della nomina della sindaca, Romeo ha indicato un nuovo beneficiario (Virginia Raggi) su una delle polizze vita da lui sottoscritte qualche tempo prima, con un investimento di 30 mila euro. Ma di queste polizze con altri beneficiari pare ve ne siano altre per un totale di 130 mila euro..il chè rende diverse ipotesi su tutta la storia! 
Quello che però desta preoccupazione è il fatto che successivamente, la Raggi, diventata da poco sindaca di Roma, ha promosso Romeo triplicandogli lo stipendio. Stipendio poi diminuito dalla Autorità ANAC presieduta da Cantone.. su domanda stessa della amministrazione. Oltre ai sospetti sulle carriere dei fratelli Marra, si presenta, quindi, una nuova grana che, se confermata nei suoi punti, potrebbe divenire preoccupante..come, al contrario, trasformarsi in una bolla: Qualcuno in proposito pensa che si possa persino essere costruito un sistema-Raggi, mettendo in serio dubbio quei metodi che avrebbero ben poco da spartire con l'onestà urlata dal suo Movimento.
C'è chi afferma che Virginia Raggi nell'interrogatorio abbia voluto schivare certe domande che improvvisamente la sommergevano, ma la storia rimane ancora tutta da comprendere ed in questi giorni se ne saprà certamente di più. C'è invece chi ritiene che la sindaca giochi a prendere tempo o che (stanca delle accuse) voglia dimettersi al più presto sciogliendo la sua giunta. Certo si comprendono poco le otto ore di interrogazione..ma è un fatto sicuro che all'interno del Movimento, invece di fare quadrato in difesa della sindaca nell'attesa di una chiarificazione, c'è chi continua ad attaccarla con forza! Al di là di una conoscenza più approfondita sul caso..mai come adesso Virginia Raggi avrebbe bisogno di un sostegno da parte del suo stesso Movimento!
 Non si è mai vista nella storia politica di questi ultimi anni un tale accanimento forse motivato da una azione di riordine su una amministrazione malata che la giovane sindaca ha inteso mettere in moto. E' chiaro anche che.. quando si intende mettere mano ad un'opera di riassetto.. si finisce col toccare nervi scoperti persino pericolosi. Tuttavia questa storia resta ancora da comprendere, ma viene sollevata puntualmente in un momento già difficile per la Raggi e per la stessa capitale.


2 feb 2017

Palermo: Città simbolo di una cultura che non si esprime!

di vincenzo cacopardo

Il ministro della cultura e dei beni culturali Dario Franceschini ha proclamato Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Dopo una prima selezione le città finaliste rimaste in lizza erano solo dieci: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Settimo Torinese, Unione dei Comuni Elimo Ericini e Trento.


Questa nomina  non può che farci felici per la città che amiamo, ma possiamo anche renderci conto di come non vi potevano essere avversari validi per entità di popolazione ed immagine rispetto alla città di Palermo: Una città che in realtà di cultura ne possiede tanta, ma ne esprime e ne mantiene pochissima.

Il termine cultura ha confini larghi e dovrebbe inserirsi in un ampio contesto che comprende un ambito sociale: quello della comunita' in cui viviamo e quindi inerente la sicurezza, la pulizia, l'ordine, l'educazione civica, l'istruzione, l'arte e persino nella stessa conduzione della politica cittadina. Se a tanti cittadini palermitani non può che far piacere che la propria città venga definita la capitale italiana della cultura, è pur vero che.. in coscienza..  questa città, pur avendola alla base, di cultura non ne esprime per nulla! Potrebbe esserlo se fosse guidata nel senso di una civilizzazione positiva e funzionale con servizi adeguati e controlli seri, ma la nostra città appare in uno stato di abbandono come non mai.

Marciapiedi divelti, strade sfossate, allagamenti, sporcizia ovunque, circolazione impazzita e controllo assente, in una città che appare un cantiere continuo dove l' eterna costruzione di una metropolitana appare un miraggio.

Sappiamo bene che la metropolitana a Palermo costituisce un sistema risolutivo dei problemi di mobilità urbana e che nei decenni ha trovato conferma in un gran numero di studi e progetti ad opera di numerosi ed insigni esperti della materia. Tuttavia sarebbe stato opportuno riprendere in considerazione la sua realizzazione evitando di consegnare la città ad un sistema di trasporto limitato e non corrispondente alla domanda di mobilità della città. 
I suoi lavori sono ormai bloccati da tempo poiché pare che l'impresa che si occupa della realizzazione sia in odor di mafia e la rete ferroviaria si appresta a revocare parte delle commesse. Sono decisioni particolari che fanno esplodere polemiche e che contrastano con qualunque nomina di una "città della cultura".

Molti cittadini tutt'oggi si chiedono che se un’impresa è mafiosa le si debbano togliere tutti i lavori, ma se al contrario non lo fosse, la si dovrebbe costringere a lavorare. Ed invece sembra che proprio tale società, in relazione a presunte difficoltà di natura tecnica o finanziaria, resti impedita sulla normale prosecuzione dei lavori. ..Insomma, un altro enorme disagio che si unisce alla serie infinita di altri e che mostra immagini di una Palermo in un eterno cantiere con spaventose gru che superano i palazzi e barriere alte quattro metri che ostruiscono per mesi e mesi i marciapiedi antistanti provocando disagi enormi per i commercianti e paure tra i passanti.

Se questa è la Palermo che merita di essere nominata la città della cultura non si può che restare attoniti! Ma si può supporre che tale “gratificazione” possa essere stata offerta alla città di Palermo in forza di un accordo politico che vede Orlando legato all'ex premier Renzi per fare affluire risorse importanti per la città ed assicurarsi l'ennesima vittoria a capo della città. Una città che come sappiamo mantiene buchi di bilancio come del resto..le tante altre città italiane.


Sappiamo che Renzi nasconde molto bene la sua amicizia politica con Orlando, il quale partecipa la sua campagna elettorale per sindaco senza il simbolo PD, ma sappiamo anche che l'uno può essere politicamente utile all'altro...Sia Orlando che Renzi sono estremamente astuti nel condurre la loro politica con i vecchi metodi simili alle strategie post democristiane della Margherita... e con l'aiuto di Franceschini il cerchio potrebbe essersi chiuso in favore stesso del Partito del segretario del PD che, con questo proclama che nomina Palermo citta' della cultura... offre risorse ed una spinta notevole per la vittoria di Orlando.

Possiamo anche essere felici di una qualunque nomina a favore della nostra città, ma non potremmo mai esserlo davvero (se non fingendo) per una realtà che appare in netto contrasto con il termine "Cultura"  

La sfida rivoluzionaria di Renzi che lascia la politica uguale a prima


Tempo addietro, quando cominciava a trasparire una certa presunzione da parte del giovane premier Renzi (cui tanti..tra i quali il sottoscritto.. avevano riposto fiducia) scrissi un post intitolato “L'apocatastasi di Matteo”

Ma cosa è l'apocatastasi?
In termini prettamente filosofici,  traendo l'ipotesi dalla fisica di Eraclito, spiegai che l'apocatastasi stava ad indicare il "ristabilimento" dell'universo nel suo stato originario. ( Ossia la relazione con il compimento del giro di rivoluzione di un astro che ritorna alla sua originaria posizione). Eraclito asseriva che tutti coloro che vivono sulla terra sono condannati a restare lontani dalla verità a causa della loro miserabile follia che consisteva nel "placare l'insaziabilità dei sensi" e nell'ambizione al potere.

Nella concezione neoplatonica il significato del termine “apocatastasi”, sta ad indicare il ritorno dei singoli eventi all'unità originaria: Un ritorno possibile tramite l’ascesi filosofica. Un termine che venne usato dagli stoici antichi per indicare il riformarsi e ripetersi, in tutti i suoi particolari, del mondo dopo la sua distruzione. Oggi, questo termine poco usato, sta ad indicare sinteticamente un ritorno del mondo alla sua primitiva perfezione.

Renzi, all’insegna della sua particolare apocatastasi, da principio sembrava cercasse di muoversi in direzione di un ritorno del Paese verso l’opera di un effettivo compimento: Non si trattava esattamente di sistemare le cose nella primitiva perfezione dopo il decadente periodo di distruzione, ma di compiere metaforicamente una sorta di “rivoluzione astrale” rimettendo al loro posto le funzioni istituzionali e quelle di una politica economica ormai smarrite in un’orbita gravitazionale extraterrestre.. in modo innovativo e funzionale.. con l'imperativo di una rottamazione.

Ma tutto ciò... anche se di difficile realizzazione... ha trovato, nella sua irrefrenabile arroganza e nella troppa sicurezza, una serie di impedimenti: Se sul piano della filosofia stoica in relazione al ciclo dei mondi reiterati…(distruzioni e riedificazioni) una “apocatastasi” può avvenire.. come per il tempo che mantiene un andamento ciclico costante, è pur vero che anche in politica e nelle istituzioni.. quando l'azione di rinnovamento non viene condotta con l'equilibrio e l'umiltà necessaria, tutto può ritornare indietro in senso ricorrente e cioè ricomparire uguale a prima. In sostanza l'opera rivoluzionaria del giovane Premier non sembra aver rinnovato alcunchè, ma ha riportato la politica nella stessa posizione di prima..forse peggiorandola!
Una comparazione un pò cinica e per qualcuno contestabile, ma comunque relativa ad un processo naturale corrispondente ad una precisa realtà scientifica.
vincenzo cacopardo


1 feb 2017

PD: La lotta interna per il Congresso

"Il ragazzo toscano che ha spaccato il Paese..si avvia a spaccare un Partito che sembra essergli servito solo come proscenio per la sua spettacolare ambizione...alla quale tanti si sono inchinati per interesse personale o per mancanza di intuito politico." 

di vincenzo cacopardo 

Non è proprio una minaccia quella di Bersani contro Renzi, ma un altro monito a guardare con meno arroganza e presunzione all'interno del proprio Partito dove giorno per giorno si vanno accumulando divisioni che potrebbero penalizzarlo definitivamente. Oltre alla sua distanza dall'ex Premier (ormai nota da tempo) vi è quella di D'Alema e di Emiliano.. e potrebbero venirne altre se Renzi continuerà a forzare col suo abituale determinismo...mai messo a tacere.. neanche dopo la profonda sconfitta sul referendum..

Anche se non obbligato dallo Statuto, Renzi sembra rifiutarsi di dare avvio al Congresso, evitando volutamente un dibattito ed una qualunque altra forma di confronto che, al contrario, sarebbe opportuno aprire per dare voce ed un giusto senso alla sconfitta di un referendum che ha creato un vero terremoto all'interno del PD. Sono sempre più coloro che pensano che occorre uno scambio necessario al fine di rendere forza ad una strada più coesa e compatta all'interno dello stesso partito.

La strada che oggi si oppone all'ex premier fiorentino è quella che appare riformarsi in una leadership degli ex ulivisti democratici e pluralisti(come intendono definirsi). Per loro serve un cambio di rotta per evitare un disastro peggiore alle prossime elezioni. Loro desiderano una discussione all'interno e per questo vorrebbero una anticipazione del Congresso ed un posticipo sulle nuove elezioni: Si deve discutere anche di legge elettorale... e per questo occorre trovare una strada uniforme e condivisa. La mossa odierna di Renzi è invece quella un po' ambigua di chi non esclude.. ne promette nulla!. Restando fermo in una posizione che lascia un po' attoniti e disarmati i suoi stessi fedeli che prima o dopo salteranno giù da un carro che sembra scricchiolare.

Insomma se Renzi crede che andando ad elezioni col Partito in questo stato riesca a racimolare il 40%, rimarrà deluso come lo è stato per il referendum costituzionale! Ma quello che veramente resta incomprensibile è il continuo atteggiamento di presunzione che gli ha già arrecato danno e che, perseverando, non promette nulla di buono circa una riconciliazione all'interno del Partito ormai spaccato.


  

31 gen 2017

Una faccenda dai risvolti pericolosi..(le rischiose determinazioni di Trump)



di vincenzo cacopardo
C'è qualcosa che unisce a dismisura il cattivo gusto nell'arredamento della casa e dell'aereo privato di Trump con le sue esasperate delibere sugli immigrati e le scelte politiche radicali di protezionismo a favore della sua Nazione: E' la necessaria mancanza di equilibrio che sfocia in scelte assolute e sgradevoli..è quella sobrietà mancante che ogni capo di Stato dovrebbe mantenere nel contegno di un ruolo così difficile e delicato!

Le scelte di Trump.. tanto ricche di decisionismo..peccano di una visione lungimirante che potrebbe destinare il suo Paese in una chiusura con il resto del mondo, condannandolo in una orrenda lotta per la naturale reazione di atti di terrorismo molto più pericolosi ed ulteriori reazioni contrarie per soffocarli.. Abbiamo avuto prova nel Quebec dell'influenza negativa di chi esalta tali decisioni..da parte di un giovanissimo studente che ha celebrato con la morte di innocenti le affrettate scelte promosse dal neo presidente degli USA.

Un rischio fortissimo è quello di non riuscire un domani a fermare l'onda lunga del pericoloso effetto di reazione per una simile decisione che, sebbene si sarebbe potuta elaborare con equilibrio ed i tempi necessari attraverso una regolamentazione appropriata, non poteva di certo essere presa così di fretta e senza considerare le reazioni di replica della stessa popolazione americana. Una decisione che ha creato persino disagi e preoccupazioni di familiari già residenti negli stessi Stati federati americani.

Un Popolo ormai decisamente spaccato che non può accettare simili devastanti decisioni da colui che ha vinto una campagna elettorale con uno scarto di tremilioni di voti in meno: Se le decisioni in proposito fossero venute fuori con meno immediatezza, più saggezza, maggior equilibrio e metodo per una regolamentazione..il Paese americano non avrebbe reagito in tal modo ed il mondo intero non vivrebbe la fondata angoscia costruita più su un principio assoluto e quasi di prepotenza: Una visione globale che non può non comprendere le problematiche generate anche dal sistema imperialista americano che ha influito nella zona mediorientale.

Oggi il neo presidente americano pensa di poter risolvere con principi assoluti questo problema tanto declamato nella sua campagna elettorale ( le cui colpe ricadono anche sulla gestione politica internazionale condotta da Obama e dalla Clinton) e lo fa discriminando alcuni Paesi... lasciando fuori l'Arabia saudita che, come ormai sappiamo, è un popolo che finanzia l'acquisto delle armi fornite dagli USA..Che senso può quindi avere questa selezione in un contesto che continua a premiare chi finanzia e che avrebbe dovuto vedere  nell'elezione di Trump, l'uomo nuovo contro il sistema?

Malgrado in tanti non manifestino preoccupazione..la faccenda appare seriamente compromessa e pericolosa, piena di contraddizioni oltre che di discriminazioni poco utili e decisamente pericolose per la pace internazionale, poichè potrebbe espandersi a macchia d'olio. Non è solo il Paese americano quello spaccato, ma potrebbe esserlo il mondo intero!



30 gen 2017

Trump... figura troppo determinata che sembra dividere il suo popolo

di vincenzo cacopardo

L'America..Paese straordinario che affascina per un popolo discordante e le sue contraddizioni.. ma che fa discutere per un nuovo Presidente che si contiene da una visione più aperta oltre i confini del suo territorio.

Trump continua ad imporsi non arretrando sulle sue decisioni di chiudere i confini ai cittadini provenienti dai Paesi mussulmani.. ponendo schieramenti di sicurezza e mettendo in guardia gli stessi americani dal istigare proteste. Usa Twitter per sottolineare il bisogno di tenere i confini sotto i controlli necessari per la sicurezza e ponendo l'Europa come l'esempio scellerato di quello che indica come un'orribile scempio di immigrazione.

Era immaginabile la reazione da parte di tutto il mondo al provvedimento del nuovo Presidente per il divieto temporaneo, ma non come quelle messe più evidenza nello stesso territorio americano che interpretano le misure approvate da Trump come una vera discriminazione contro i diritti di base della stessa Carta costituzionale americana. Al contrario..c'è una gran parte del popolo americano che, seguendo il principio di Trump, ritiene che vi sia uno scopo preciso per proteggere il Paese dai possibili atti di terrorismo straniero. Sembra che in proposito un giudice federale abbia emesso un'ordinanza di emergenza che impedisce temporaneamente agli Stati Uniti di espellere quei rifugiati che provengono dai Paesi a maggioranza islamica.. imponendo di non rimandare nel proprio Paese le persone bloccate negli aeroporti degli Stati Uniti.

Un dispositivo in contrasto con il decreto esecutivo firmato da Trump . I Paesi inclusi nell'ordinanza del neo presidente Trump sono:Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen.

Più che un “orribile pasticcio" (come sembra essere stata interpretata l'ordinanza di Trump) somiglia ad una presa di posizione assai difficile da sopportare per un mondo ormai globalizzato dove, soprattutto negli Stati Uniti, la maggior parte dei cittadini che ormai vi permangono è fortemente integrata e di origine differenziata oltre che eterogenea, compresa una buona parte di mussulmani che da anni vi si sono stabiliti.

Il problema sollevato da Trump durante tutta la sua campagna elettorale, che comprende anche quello economico relativo alla difesa della propria produzione...distribuzione e commercializzazione interna, può avere nell'immediato un buon risultato per dare forza al mercato americano, ma non può incentrarsi in una soglia di protezionismo ormai superato dall'epoca in cui viviamo!
Per meglio intendersi: Resta impossibile tornare indietro ponendo tali vincoli, quanto..al contrario.. riesce possibile poter pensare di porre delle regole in equilibrio con la realtà che il mondo sta vivendo. E cioè: Promuovere regole appropriate attraverso intese con tutti i Paesi poiché la disgregazione, seppur limitata nella dialettica da posizioni politiche, dopo secoli di integrazione... potrebbe persino esplodere con una reazione ed una forza incontrollabile.

Insomma...E' giusto che un presidente di una grande Nazione possa e debba difendere il proprio Paese dagli evidenti limiti posti da uno sconfinamento delle regole che potrebbero portare instabilità, ma è impossibile pensare che ciò possa farsi in forza di imposizioni che possono generare un effetto domino nel mondo.. tale da espandersi in modo contrario assai più pericoloso.

In questo caso è proprio l'equilibrio di una politica innovativa che pone regole più sensate alla globalizzazione che dovrebbe prendere il sopravvento e Trump in questo momento (tranne forse per la politica estera sulla quale si può ancora sperare in meglio) ha dato l'impressione di troppa determinazione e prestanza per la difesa del suo Paese, ma non esattamente in favore di quella politica più armonica oggi necessaria per scongiurare reazioni molto pericolose tra i popoli.



28 gen 2017

ITALICUM: Sentenza mite ed accomodante


di vincenzo cacopardo
"contraddizioni e discordanze di una Consulta conciliante"

La sentenza della Consulta sull'Italicum si pronuncia ritenendo che non vi possa essere spazio per il ballottaggio e neanche possibilità per i capilista bloccati pluricandidati di scegliersi discrezionalmente il collegio di elezione. In tal modo la Corte pur rilasciando al Parlamento una legge elettorale per la Camera con tendenza proporzionale.. ritiene valido un premio di maggioranza solo alla lista che superi il 40%...Insomma.. qualcosa che non suona del tutto coerente con un sistema a tendenza proporzionale!

Questo è il risultato dell’incostituzionalità dell’Italicum dichiarata ieri dalla Corte costituzionale dopo alcune ore di camera di consiglio. Un impianto assai sensibile per una applicazione immediata anche in considerazione che vi è un'altra legge elettorale al Senato per niente omogenea. Naturalmente si attenderanno le motivazioni, ma resta una decisione che il Parlamento può scegliere di prendere o di cambiare. Una sentenza che fa comunque pensare.. e non poco.. anche per alcune contraddizioni..tra cui la permanenza di un premio di maggioranza.. non esistendo oggi un Partito in grado di prendere un 40% se non coalizzandosi (cosa che appare impossibile). Rimane poco comprensibile anche il fatto che la Corte si sia pronunciata sui capilista bloccati destinati al collegio di elezione sorteggiato tra tutti quelli in cui si sono candidati.

Non hanno bocciato il sistema dei Capilista e nemmeno le pluricandidature! Hanno però abrogato la possibilità di scelta dell'eletto della circoscrizione, lasciando la regola residuale (quindi ci si potrà candidare in più di un collegio, e poi se si risulterà eletti in più di uno.. si sorteggerà). Ciò continua a dare spazio a convenienze partitiche poco affidabili e rassicuranti: Come se in politica ci fosse spazio per sorteggi approssimativi al di là dei valori che esprimono i candidati!


Una sentenza che lascia perciò dubbi su una Corte Costituzionale in cui una buona parte dei componenti vengono dalla vecchia politica di sistema e che non oserebbero mai bocciare per intero una legge che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha già firmato. Una legge elettorale che è stata promulgata il primo luglio 2016...E' quindi logico poter pensare che una Corte Costituzionale non abbia voluto respingere interamente una legge già promulgata non lasciando alcuna giustificazione ad un presidente del Consiglio ed un Capo dello Stato. 

27 gen 2017

RENZI-BOSCHI:Bocciature e fallimenti di una politica della prepotenza e della presunzione


"Un vero disastro, un fallimento politico sopra ogni limite al quale si è assistito senza una vera garanzia a protezione delle stesse istituzioni!"
di vincenzo cacopardo

La sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum boccia il ballottaggio e stabilisce che il collegio di elezione dei capilista presenti in più collegi sia scelto per sorteggio. Quindi una legge per andare al voto oggi ci sarebbe, senza necessità di intervento da parte del Parlamento che, comunque, mantiene intatta la possibilità di modificare quel che crede più opportuno.
La legge in vigore da oggi prevede:– turno unico con premio di maggioranza per la lista che raggiunga il 40% dei voti validi
– La permanenza dei capilista bloccati e preferenze per scegliere gli altri candidati eletti– La possibilità di presentarsi capolista in più di un collegio, ma sorteggio per stabilire in quale collegio risultare eletti. Certo rimane strano il fatto che si sia mantenuto un premio di maggioranza. In sintesi, resta un sistema proporzionale con premio di maggioranza altissimo, almeno per i Partiti che intendano presentarsi da soli.

L’Italicum corretto dalla Corte varrebbe per la Camera, mentre per il Senato si voterebbe con il sistema lasciato in piedi dalla Consulta dopo la revisione del Porcellum: un proporzionale senza premio di maggioranza con preferenze e soglia di sbarramento all’8%. In caso di voto avremmo dunque un sistema coerente dal punto di vista del voto proporzionale, ma difforme rispetto al possibile premio di maggioranza.

Così anche la legge elettorale, (come una miriade di altre riforme) voluta dal precedente governo Renzi e dalla sua fedele Boschi..viene bocciata! Una legge fatta passare con caparbietà (ed una certa faccia tosta) attraverso un voto di fiducia!

Avrà studiato sui libri di Zagrebelsky», ma l'ex premier Renzi sembra averci capito assai poco, mentre la sua fedele Maria Elena Boschi.. che è un avvocato dalla breve, ma brillante carriera legale nei più prestigiosi studi di Firenze, ha dimostrato in toto, oltre che l'incapacità di saper portare riforme serie e costruttive, una presunzione sopra ogni limite stigmatizzata dal suo incessante sorriso stereotipato... Insomma.. un duo che ha portato al disastro la nostra Nazione e che ha fatto perdere tempo prezioso per le istituzioni. Ambedue mancando della necessaria umiltà, di cui oggi la politica necessita, hanno con protervia ed ostinazione pensato di poter cambiare un Paese attraverso formule semplificative e assai poco funzionali bocciate ripetutamente dai cittadini e dalla Corte Costituzionale...

Ricordiamo che oltre a queste..vi sono le bocciature su alcuni punti della riforma sul jobs act e sulla pubblica amministrazione, mentre a Dicembre, ne era arrivata un'altra sulla riforma delle banche popolari, (quella che portò una serie di polemiche per la Boschi) Il Consiglio di Stato, dopo aver sospeso in via cautelare la circolare della Banca d'Italia che conteneva le misure attuative della riforma, ha eccepito l'incostituzionalità del decreto legge. La riforma oggi rimane congelata, e persino a rischio di una bocciatura.

Un vero disastro, un fallimento politico sopra ogni limite al quale si è assistito senza una vera garanzia a protezione delle stesse istituzioni!..Oggi il Paese paga!

Malgrado tutto.. Renzi resta a capo del Partito di maggioranza e la Boschi inserita in un ruolo fondamentale nelle istituzioni che manovra su nomine..alla faccia dei cattivi pennuti: Quei gufi disprezzati per il solo fatto di non essere stati d'accordo col metodo e nel merito delle loro prepotenti riforme assai poco funzionali e mai giustamente approfondite...E poi si parla di incompetenza dei 5Stelle..come fossero degli asini alla ricerca di una stalla!



26 gen 2017

5STELLE:PREGI E DUBBI DI UN MOVIMENTO


In ogni modo di esercitare la politica si evidenziano pregi e difetti. Oggi il Movimento 5Stelle sfonda, ma appare bloccato da un difetto di metodo organizzativo che ne potrebbe frenare l'aspetto qualitativo ponendo seri dubbi da parte di un più consistente potenziale elettorato.
di vincenzo cacopardo

L'intervista ad Alessandro Di Battista proposta da Floris a di Martedì ha messo in luce il giovane deputato del Movimento 5 stelle, sia per la sua coerenza.. che per la particolare passione con la quale discute sui temi della politica.. non tirandosi indietro dalle responsabilità e dai possibili errori che il suo Movimento a volte commette.

Quello che ho sempre messo in risalto di questo Movimento è il fatto che oggi.. questa rimane l'unica organizzazione capace di rompere il muro granitico di una vecchia forma mentis connaturata con un modo di interpretare la politica per nulla coerente con una società alla quale serve riordinamento istituzionale, riforme utili, prevenzione ed equità sociale.

Se per cambiare bisogna far uso di una politica di palazzo, non v'è dubbio che l'unica forza capace di poterlo fare sia proprio quella del Movimento 5Stelle.. ormai dentro al Parlamento da qualche anno. L'attività dei 5Stelle viene costantemente smontata dai vecchi Partiti col pretesto che il giovane Movimento rappresenta soltanto incapacità ed approssimazione. Ma sono ormai affermazioni retoriche alle quali si può facilmente rispondere con la perseverante messa in prova degli storici Partiti che continuano a non dimostrare nulla di meglio.

Ritornando a Di Battista ed alla sua intervista, malgrado il ragazzo appaia oltre che stimabile, garbato, brillante, abbastanza preparato e pronto nelle risposte, ciò che continua a porre dubbi ad una buona parte della popolazione è proprio l'organizzazione interna del suo Movimento.. e cioè il metodo con il quale si propongono le loro figure parlamentari ed amministrative. Quando il giovane deputato pentastellato risponde alla domanda di Floris circa il metodo della elezione attraverso il computer (definita dallo stesso come una forma di democrazia partecipata) non possono che sopravvenire seri dubbi. Se poi.. lo stesso deputato spiega che questo rimane un metodo per evitare sprechi e sovvenzionamenti per i Partiti, i dubbi sorgono più fondati. 

Di Battista ritiene che la politica debba procedere senza la forza di finanziamenti pubblici e che il sistema dei computers per le nomine dei candidati possa risolvere questo problema, ma non pone alcun dubbio su quanto la politica oggi necessiti di un dialogo preliminare.. proprio perchè non può esistere una politica priva di riflessione e di scambio di idee... quindi di qualità..Non per soddisfare un elementare desiderio di risparmio!

In sostanza il metodo dei Cinquestelle continua a mettere in secondo piano una prerogativa qualitativa di cui proprio oggi la politica e la sua stessa organizzazione necessita. La nomina dei candidati per figure come sindaci o Parlamentari pare essere presa in considerazione solo in forza di un tasto sul computer.. senza in realtà conoscere a fondo la qualità di chi poi viene eletto...insomma un metodo poco chiaro che spesso.. dopo la investitura.. mette in risalto le eventuali manchevolezze di chi viene nominato.


Se il bravo Di Battista ed il suo gruppo non percepiscono questa manchevolezza e la pongono, al contrario, come una utile prerogativa, nel futuro non si potrà che assistere ad ulteriori incertezze sulle scelte dei personaggi. L'incontro visivo, il dialogo, lo scambio di idee, pur nella fondamentale ed univoca direzione di un programma, non può che fornire qualità e pregio ad una organizzazione politica che oggi dovrebbe, non solo rompere col passato, ma costruire un futuro qualitativamente migliore.       

25 gen 2017

La Raggi: un fastidioso tormento per l'opposizione!


di vincenzo cacopardo

Doveva arrivare ed è arrivata la comunicazione da parte della magistratura! Ossia quell'avviso che come tutti sappiamo altro non è che una garanzia per l'indagata e per la stessa indagine! Virginia Raggi, già da tempo sotto i riflettori delle parti avverse che non smettono di manifestare perplessità ricercando ogni modo per farla fuori dalla poltrona di sindaco della città capitale.

Ma di che si tratta?
L'iscrizione sembra maturata alla luce dei rilievi dell'Anac relativi alla nomina di Renato Marra(fratello di Raffaele) a capo del Dipartimento del Turismo del Campidoglio. La Raggi è quindi finita sotto inchiesta per falso (avendo detto alla responsabile dell'Anticorruzione del Comune Mariarosa Turchi di aver deciso da sola su quella nomina su cui l'Autorità guidata da Raffaele Cantone ha poi avanzato una serie di rilievi.) Vi è poi una ipotesi di abuso d'ufficio, relativa al fatto che la sindaca non avrebbe effettuato una comparazione valutativa dei curricula e non avrebbe impedito a Raffaele Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello. L'invito a comparire davanti in Tribunale mette in discussione la nomina del fratello dell'allora capo del personale del Comune, Raffaele Marra. Sappiamo che ambedue i fratelli operavano da anni in seno al comune e proprio il fratello Renato vi era da oltre vent'anni.

Le accuse sono abuso di ufficio e falso. Naturalmente stiamo parlando di una nomina successivamente revocata dalla sindaca dopo l'avvenuto arresto del fratello (finito in carcere per faccende riguardanti solo la passata gestione amministrativa) L'interrogatorio si terrà la prossima settimana. Ma la faccenda di una nomina, poi revocata, oggi viene subito strumentalizzata dai Partiti di opposizione in modo decisamente eccessivo...come lo è sempre stato per ogni azione operata dalla Raggi da quanto ha conquistato la poltrona di prima cittadina.

E' utile chiarire in questa sede la differenza tra un reato per un conflitto di interessi che arreca un determinato vantaggio a favore di chi lo commette.. ed una nomina di necessità in base a curriculum, valutazioni e giudizi a discrezione di chi ha il diritto dovere di operarla.
Naturalmente la magistratura deve inevitabilmente fare il suo percorso di indagine, ma non può sfuggire l'accanimento verso una giovane sindaca che, malgrado l'impegno per rimettere in funzione la macchina amministrativa, viene ripetutamente attaccata in ogni sua decisione. Se la decisione..come in questo specifico caso... può essere stata fatta inconsapevolmente..non di certo è stata presa per un ritorno personale! Sappiamo bene che un buona parte dei dirigenti del comune capitolino sono indagati e se un sindaco mette mani a nuove nomine può anche operare inconsapevolmente scelte poco opportune. Il fatto che la stessa Raggi lo abbia riconosciuto come un errore di valutazione...non può assolutamente giustificare la accentuata esagitazione da parte delle forze politiche di opposizione!

La costanza della Raggi nel voler riformare e riassettare l'organizzazione del comune di Roma sopraffatto negli anni passati da malcostume, disorganizzazione, corruzione ed altro, può portare ad errori di valutazione, ma non deve sfuggire agli stessi cittadini romani che se l'organizzazione interna non si rimette in ordine..non si potrà mai mettere mano ed operare per il funzionamento stesso dei servizi della città.

Mai una parola di conforto e di aiuto per chi sta affrontando un compito talmente arduo e che viene giudicata di continuo su ogni scelta tanto difficile..quanto inevitabilmente discutibile. Sembra voglia solo vedersi un aspetto negativo..sottovalutando ogni azione ed impegno verso un lavoro difficile e faticoso. Oggi Virginia Raggi si sente serena, avendo completa fiducia nella magistratura, ma di certo persino dentro il suo Movimento vi è chi le getta veleno per invidia ed un innato astio...Sono comportamenti che possono solo arrecare danno allo stesso Movimento..che al contrario dovrebbe fare quadrato attorno a lei ed al difficile impegno di ricostruzione della capitale.