16 mar 2012

Umiltà e speranza...stimoli per un vero cambiamento




di vincenzo cacopardo
Molti come me..pur restando per natura alquanto agnostici, riescono comunque a credere nel genere umano e cioè...in quel percorso che per l'uomo indica un significato, se pur questo..non sia dato comprendere in profondità.
Di sraprende per far sì che la sua presenza in terra assicuro per molti non è facile comprendere il principio della fede.. poiché essa assume un’apparenza non propriamente umana ma, malgrado il momento storico...che appare più simile al più basso medioevo, si può riescire tuttavia a credere nella forza dell’uomo e nella speranza che essa possa offrire un senso alla vita. Una speranza che si evidenzia nella stessa natura che ci circonda, la quale…malgrado le intemperie e lo stesso degrado causato dal genere umano, persevera con ostinazione in un naturale percorso di vita: L’uomo sembra avere in sé..qualcosa che rappresenta una marcia in più e, per questo... è colui che dirige ed è responsabile del proprio destino nel mondo.

Fatta questa premessa…non ci si può esimere dall'esprimere una personale considerazione sul nuovo Pontefice, che, seppur criticato da una parte della società, appare al mondo come un umile Pastore che comunica con una particolare  umanità simile a quella che fu di Cristo.

Sono sempre stato affascinato dalla figura di Cristo che, al di là dei miracoli evidenziati nel Vangelo(ai quali non riesco a credere), ho sempre osservato e valutato su un piano prevalentemente umano: Egli fu sicuramente il primo uomo al mondo che ha espresso la sua umanità col profondo sentimento dell’amore. Oggi..con la figura del nuovo Papa che sembra manifestare, oltre ad una umana simpatia…un’umiltà pari a quella di chi portava il suo nome, non si può non leggere in profondità un legame con il lato umano che Cristo diffondeva. Riesce difficile non metterlo in relazione col momento storico e l’infinito bisogno che l’uomo ha di credere in sé stesso: Papa Francesco sembra un'efficace figura di stimolo per l’uomo che deve liberarsi da un passato che lo ha visto attore di una crescita sfrenata senza controllo…fino ad un riscontro con il peggiore cinismo che ha finito col renderlo schiavo di se stesso.

I messaggi del Pontefice sono sempre chiari e la dicono lunga su tutto ciò quando ci parla di credere in positivo e non cedere al pessimismo ed allo scoraggiamento, abbandonando..quindi…un percorso che ha solo contribuito a seppellire ogni nostro sentimento verso il prossimo. Un Pontefice che…attraverso l’innegabile simpatia…e con l’innata forza della sua umiltà…sembra esprimere empaticamente quell’energia positiva di cui si ha oggi bisogno e la politica…nella sua opera di metamorfosi... dovrebbe trarre esempio e spunto da questo semplice messaggio per l' atteso cambiamento.


14 mar 2012

Habemus pontificem: vero gesuita o umile francescano?...




L’inaspettata personalità promossa nella difficile opera di rinnovamento del papato…sembra avere radici umili che la pongono più vicino alla   figura        pastorale di Papa Giovanni Paolo 2°. Sarà un Papa di transizione?..Di sicuro il suo approccio verso il popolo di Roma ha voluto mettere in risalto..con straordinaria empatia, la primaria figura di un Vescovo davanti a quella di un Pontefice.

Eredità del Cardinale Martini..il nuovo Papa, appare tanto umile quanto riservato e meno dottrinale nel suo avvicinamento alla gente… quando, con estrema umiltà si inchina per ricevere, dal suo popolo di fedeli.... una preghiera per una sua benedizione. 
Il nuovo nome del Santo Padre Bergoglio "Francesco", eprime in sé tanta umiltà quanto sacrificio per il futuro impegno: Se ne và un Papa costretto dal rinnovamento ed arriva un Papa obbligato al rinnovamento.

Al di là delle sue personali simpatie per il calcio ed una passione per il tango..che gli rendono ancor più…una impronta umana e socievole, non ci si può esimere da una analisi che vede oggi questo Papa come il primo Cardinale eletto Pontefice appartenente all’ordine dei Gesuiti. Un Ordine che nel passato si è espresso in termini di servitore di Cristo attraverso la spada.

Se, dunque..un certo lato francescano non può che affascinare e richiamare l’attenzione del popolo dei credenti verso la fede..l’impronta gesuita, agli  occhi della società, è stata spesso ridotta a retorica puramente strumentale: Ricordiamo in proposito certe condanne rivolte all’atteggiamento  dei Gesuiti cui si è sempre rimproverato di guardare alla religione…più con mero strumento di parte…che come fondamentale valore spirituale...generando ubbidienza subordinata a prevalenti interessi della Compagnia.

Si è sempre contestata alla scuola gesuitica tradizionale un’assuefazione ad un comportamento ambiguo e conformista…..pur tuttavia bisogna aggiungere che, in questi ultimi anni, i Gesuiti hanno fatto notevoli sforzi di ammodernamento nel campo pedagogico.

Con l’elezione di questa figura francescana umile di fatto e nel nome…pare opportuno mettere in evidenza un commento di Vincenzo Gioberti nel contenuto della sua opera polemica “il Gesuita moderno” pubblicata nel 1847:- “Solo quando i Gesuiti scopariranno dalla scena politica e dalla storia del cattolicesimo..sotto la guida illuminata del Pontefice, si potrà svolgere quella funzione universale assegnata da Dio”.

Sarà forse Papa Francesco la nuova guida illuminata? L’impronta francescana e la formazione gesuita del nuovo Pontefice…potranno convivere e svolgere positivamente l’importante funzione universale?

vincenzo Cacopardo