28 mag 2019

IL MOVIMENTO CHE DIMEZZA I CONSENSI


MALCONTENTO ED ASTENSIONISMO PENALIZZANO I 5 STELLE

di vincenzo cacopardo

Il M5stelle crolla..oltre ogni previsione!.La sorte del Movimento era legata al sud. Un sud verso il quale si e' trascurata una decisa attenzione e che ha reagito non andando a votare e spostando una parte dei consensi sull' alleato di governo.

I pentastellati non possono lamentarsene in considerazione del fatto che, trascurando la dovuta attenzione verso meridione.. che li aveva premiati alle politiche..hanno raccolto tanto malcontento ed astensione. Persino il complesso sistema del reddito di cittadinanza non e' mai riuscito a convincere. Occorreva una maggiore attenzione ed un lavoro più profondo e convincente per rilanciare il sud.

Adesso.. al di la' della intensa delusione..pare che Di Maio debba decidere: se restare a capo di Movimento o continuare nell'incarico di governo. Dovrà scegliere per smorzare le critiche all'interno dell'organizzazione, ma anche perchè.. in questo contesto.. il doppio ruolo potrebbe continuare a castigarlo nella comunicazione ed investirlo nei compromessi!
Il leader del Movimento è di certo una persona di carattere ed ha dimostrato molta volontà e tanto coraggio nell'affrontare i suoi ruoli in un contesto in cui la stampa ed i partiti di opposizione lo hanno criticato in una continua retorica dell'incompetenza. Tuttavia.. proprio il suo doppio incarico.. non potrà essergli di aiuto nel futuro.

Da quello che da tempo si scorge..vi sono problemi notevoli di organizzazione all'interno di questo Movimento che partono dalla mancanza di una adeguata comunicazione.. sia interna che esterna..Manca una identità precisa che possa fare presa sull'elettorato..manca un riscontro diretto con il territorio ed una precisa volontà progettuale a supporto dei temi di un meridione che lo ha sostenuto. Insomma.. oggi il grande astensionismo che ha penalizzato il Movimento.. prende spunto da una scarsa attenzione verso il mezzogiorno che nelle elezioni del 2018 gli aveva portato una enormità di consenso.
Adesso non mancherà al vittorioso leader della Lega..alleato di governo.. sollevare richieste precise ( flat tax, autonomia e Tav.) con perentorie forzature in forza dei risultati ottenuti.
Il futuro di questo Movimento non è incerto, ma di sicuro pieno di tanto lavoro per costruire la base forte per una identità capace di carpire ancora l'attenzione dei tanti rimasti delusi che credevano ad un vero cambiamento. Occorrerà tempo.. e forse.. abbandonare il campo governativo per immedesimarsi con maggiore attenzione in quello organizzativo della struttura!..Le difficoltà si intuivano già da tempo all'interno di una organizzazione che ha sempre preteso di creare una classe dirigente ed una democrazia diretta ..attraverso metodi poco convincenti e sostenuti con forza da una dose di emotività.




27 mag 2019

FROTTOLE E COMUNICAZIONE POLITICA



Frottole...balle...bugie..pansane..menzogne..le possiamo chiamare come vogliamo..ma il senso non cambia!

Gran parte dei politici di oggi.. basa la propria campagna elettorale essenzialmente sulle frottole.. per poi entrare in fase governativa e modificare e persino trasformare in senso diametralmente opposto ostentati programmi.

Prima Berlusconi..successivamente Renzi..ed oggi ancora Salvini..(e lo ha fatto persino e malauguratamente il leader di un Movimento proclamatosi per il cambiamento) adoperano la loro comunicazione con l'elettorato in un edulcorato elenco di prospettive a favore della società e di un benessere comune...per poi mutare atteggiamento di fronte ad un costringente quadro istituzionale (nazionale ed internazionale) che implica necessari vincoli.

E' fin troppo chiaro che tali personaggi guardano più alla loro popolarità ed usano la comunicazione politica per un ritorno di consenso facendo forza su una gran parte del popolo che, ignorando, non si proietta mai sulle possibili conseguenze opposte. In questo quadro.. si finisce sempre con osannare i più furbi o più capaci nel comunicare...come si volesse dimostrare che solo la prepotenza e la determinazione assoluta siano la carta vincente contro chi, al contrario, ha la pretesa di una speranza verso il buon senso, un essenziale equilibrio e la coerenza: Un' auspicio verso un futuro politico migliore che non potrà mai arrivare se non si pongono i giusti limiti ed il dovuto rispetto..ma soprattutto la percezione di chi li ascolta nel valutare la loro comunicazione con la misura necessaria.

Queste figure ..osannate come miti dell'innovazione, in realtà rimangono legati ai soliti schemi di una vecchia politica di potere. Risulta del tutto assiomatico come essi stessi continuino ad operare nella anomalia di un vero conflitto attraverso un doppio ruolo che, seppur ormai accettato da una politica cieca e compromessa, gli consente di governare e nominare sottomettendo di continuo un Parlamento..facendo altresì gioco su perentorie e continue richieste di fiducia.
vincenzo cacopardo

23 mag 2019

LE BEGHE VERGOGNOSE SULLA COMMEMORAZIONE

LE CONTRAPPOSIZIONI CHE ALIMENTANO LE OSTILITA'

di vincenzo cacopardo

Ci mancava pure questa! In un clima già di per sé caldo …

Una cerimonia in onore di Falcone dopo 27 anni dal vile agguato che lo ha portato alla morte..pregiudicata dalle beghe costruite sulle orme delle incomprensibili contrapposizioni politiche destra- sinistra che ancora persistono nel nostro Paese.. causando astio, basso pettegolezzo..e vergogna, persino in occasioni come queste che dovrebbero vederlo unito.

Questa storia si infiamma anche sulle scelte di un sindaco che pare non voler stringere la mano al ministro degli interni..un presidente della Regione che diserta alcuni luoghi.. ed un assessore al comune che invita Salvini a non presentarsi alla commemorazione. La condotta non può più essere definita ridicola ma vergognosa ...offrendo in tal modo ancora una volta il fianco al leader della Lega il quale non mancherà di farne uso di propaganda a proprio favore.
Bisticci infantili ed inopportuni per l'occasione..che in realtà toccano con evidenza le istituzioni ed il loro incoerente rapporto con uno Stato che in una commemorazione di questa portata dovrebbe quantomeno vedersi unito.

Un ignobile teatro costruito sui veleni e sul cadavere di un uomo che ha combattuto per lo Stato..Un uomo..un magistrato.. che lo stesso Stato ieri non ha saputo proteggere e che ancora oggi non riesce a commemorare in modo univoco e compatto: Si può dunque immaginare quanto questo clima.. anche nel passato.. non abbia potuto aiutare, anzi sia stato deleterio, per il magistrato nella sua opera di indagine ai fini di una lotta contro il potere mafioso.

Fino a quando questa politica continuerà ad essere costruita sullo spirito delle vecchie contrapposizioni ideologiche..(come due squadre che si scontrano in uno stadio..o due pugili in un ring) commemorazioni e manifestazioni come queste non potranno che infiammare ed alimentare l'umore di un popolo non esattamente in grado di percepire il senso di uno Stato unito.

post correlato
http://vincenzocacopardo.blogspot.com/2015/07/ricordarli-come-esempio.html






22 mag 2019

LE OPPOSIZIONI E LA RETORICA DELL'INCAPACITA'



di vincenzo cacopardo

Quando parla Calenda pare conoscere tutto sul Paese ed essere l'uomo della soluzione a tutti i problemi della politica, quando invece parla Zingaretti i discorsi cadono esclusivamente sulla decadenza della politica a causa di un governo inadatto ma mai si propone su possibili soluzioni..Poi parla Berlusconi e secondo il cavaliere tutta la colpa rimane concentrata sulla incapacità dei nuovi arrivati.

Il PD e FI hanno governato per qualche decennio ..eppure la colpa è sempre dei nuovi arrivati, ma soprattutto dei 5 Stelle poiché Salvini con la sua Lega non conviene attaccarlo con la stessa energia... dato che la Lega stessa ha governato anche nel passato. Senti parlare persino la Moretti (che nel PD continua ad imboccare una lunga serie di elezioni..non concentrandosi mai su una specifica carica) esprimendo un curioso tipo di oratoria sul fatto che non si debba fare più riferimento al passato.
Insomma: Come la giri ...è fin troppo comodo parlare dell'incompetenza dei nuovi arrivati al fine di giustificare i molteplici errori commessi nel passato da forze politiche che in verità non hanno dimostrato alcuna capacità e lungimiranza!

Calenda pare esprimersi come il nuovo censore politico col suo modo di esprimersi con forte dose di sicumera su ogni argomento che tocca, ma presuntuosi lo sono ormai un po' tutti coloro che oggi rimangono in opposizione ad un governo fortemente compromesso da due forze che lo sostengono attraverso una sorta di contratto che non genera alcuna sintesi politica, un governo che è di certo il risultato di una scelta su una legge elettorale voluta da chi oggi in parlamento siede in opposizione. 

Umiltà poca o niente..riconoscimento degli errori mai...persistono presunzione ed arroganza e persino voler insegnare strade che nel passato non hanno mai saputo affrontare! 
Queste opposizioni non sembrano mai lavorare in favore di un vero progetto alternativo soffermandosi invece con maggior impegno verso la retorica dell'incapacità o su argomenti del più basso pettegolezzo ed inseguendo ancora personaggi del passato.

21 mag 2019

COMUNICAZIONE DI EFFETTO E ASSOLUTISMO PROFETICO

di vincenzo cacopardo

-Saper percepire l'importanza di certe riforme istituzionali capaci di far procedere l'apparato della politica verso un utile funzionamento - Saper comprendere che senza una giustizia efficiente non vi potrà mai essere una base di costruzione per una vera legalità - Capire quanta importanza oggi ha l'entità territoriale come quella di un meridione..ormai del tutto abbandonato da ogni utile studio per il suo naturale sviluppo ed a cui necessita un vero progetto infra regionale - Capacità di realizzare vere riforme innovative per lo sviluppo e la crescita di nuove piccole aziende per prodotti e servizi di qualità - Spingersi verso formule fiscali più corrette in soccorso delle aziende - Imporsi verso un'Europa con giusto tono diplomatico e non in osservanza a formule che ci penalizzano costantemente -  Progettare un futuro con il dono della semplicità e la giusta attenzione verso una società civile che si vuole più equa e sobriamente integrata....E si potrebbe continuare..

Ieri Renzi ...oggi Salvini, (con un Di Maio che in realtà appare molto più pacato e moderato del suo avverso alleato rimanendo in bilico all'interno di un Movimento che ancora deve crescere e ravvedersi sulla struttura organizzativa ed alcuni principi)
Quello che oggi constatiamo, senza pregiudizi nei confronti di chi ci ha governato o si impone ancora oggi con tono assai sprezzante, è l'assolutismo profetico di chi pensa che, spingendo al massimo ogni riordino in modo deciso, pragmatico e frettoloso, si possa riscontrare un domani un risultato utile: E' quello che oggi in tono assai convenzionale si suol chiamare “efficientamento” (ossia un neologismo assai di moda che vorrebbe significare il miglioramento dell'efficienza). Ma per ottenere un miglioramento bisogna che almeno un metodo efficiente ed una soluzione ponderata nel merito vi siano!
La direzione più giusta rimane sempre quella di una ricerca più attenta ed utile verso un rinnovamento che dovrebbe dirigerci verso una più utile funzionalità del sistema politico ed una fattiva innovazione senza una imposizione di tagli lineari..persino in termini di democrazia.

Forse è difficile poter fare comprendere questi concetti a chi non guarda in profondità la politica.. ma non v'è dubbio che oggi tutta l'attività politica di Salvini che corre nel paese con i suoi variopinti camiciotti, pare muoversi verso un vecchio dialogo di “contrapposizione” tra chi è con lui e chi, non essendolo, rimane contrario al rinnovamento. Il vicepremier usa appositamente questa antitesi ( come del resto..sebbene in altro modo.. lo fece Renzi) nel dialogo verso il popolo attraverso una forma comunicativa che suona quasi ricattatoria e di reazione...”Chi non è con le loro riforme è un nemico di esse”.

La speranza di ogni possibile sintesi tra chi ci governa rimane ormai assai lontana!



9 mag 2019

MOTIVAZIONI E SPERANZE PER UN CAMBIAMENTO


di vincenzo cacopardo
( tratto dal libro "la politica ed il cambiamento di vcacopardo del 99)

Ciò che accade oggi nel mondo intero è un lento, ma progressivo cambiamento del sistema politico spinto da una visione più completa di una società che aveva già da tempo incanalato gli asettici principi delle disuguaglianze infischiandosene delle scontate conseguenze che oggi sembrano manifestarsi sempre più animatamente.

Nel nostro Paese la necessità di nuove organizzazioni politiche che potessero dare una svolta ad un sistema fin troppo ricco nei principi ed assai meno fondato sui giusti valori era nell'aria già da tempo subito dopo i governi succedutisi dopo mani pulite.


Possiamo cominciare una breve analisi ricordando quel 96..con la difficile fase di un governo tecnico guidato da Dini, appoggiato dalla sinistra e dalla Lega, quando.. subito dopo.. si ritornò a votare per le politiche: Un nuovo polo, sotto la sponsorizzazione delle foglie di un ulivo, riuscì ad unire una frastagliata sinistra vincendo le elezioni, ma dovette vivere con forti contraddizioni la sua lunga fase governativa, sforzandosi non poco nell'adattare una certa ideologia ad un sistema sempre più competitivo e liberista. Per certi versi.. quel governo..sembrava più diretto a costruire accordi con una opposizione per un maggior quieto vivere e per realizzare il sogno di un più efficace ingresso in Europa. Di fatto subito dopo si passò al governo Berlusconi con l'uso del sistema bipolare basato sull'alternativa dei due poli opposti.

Malgrado la politica del Palazzo marciasse in questa direzione per una buona parte dei cittadini furono proprio quelli gli anni in cui si cominciò a dubitare di un sistema costruito sulla retorica delle ideologie del passato che avrebbe spinto alle reazioni. Molti avevano creduto alle elezioni attraverso il “maggioritario” e ad un sistema governativo bipolare capace di togliere di mezzo le vecchie forze di centro. Tuttavia nessuno aveva realmente percepito quanto avrebbe inciso nel quadro politico questa mancanza repentina delle forze moderate che per decenni avevano amministrato il paese.

Il palazzo si era chiuso e la politica pensava molto a se stessa con poco spazio dedito alle vere esigenze di chi guarda alla politica come funzione sociale. Era perciò scontato che progressivamente si sarebbero formate organizzazioni politiche con manifestazioni di piazza. Era anche previsto che un Movimento formatosi in reazione ad una politica di palazzo costruita attraverso il gioco delle contrapposizioni dovesse prima i poi insorgere...(qualunque fosse)... Per di più in forza ad un mutamento sociale che aveva cominciato ad investire il mondo intero per via di una globalizzazione che non sembrava lasciare alcuno spazio a idee, qualità e valori a cui quella stessa politica non poneva alcuna resistenza

Oggi.. nel mondo intero..senza quella essenziale politica lungimirante.. questa trasformazione ha raggiunto anche valori più alti e difficili da contenere come quelli ambientali..quelli di una sovrappopolazione e della emigrazione. Nel nostro Paese anche quella di porre minori disuguaglianze e di ridurre il macroscopico divario Nord – Sud.

Nessuno ha la sfera di cristallo per leggere il futuro..nessuno sa se un Movimento come quello dei 5 Stelle, con tutte le sue contraddizioni, sarà in grado..anche solo in parte.. di mettere ordine nel nostro paese attraverso un solido equilibrio politico, nessuno è in grado di sapere se ne verranno altri di nuovi.. più preparati e convincenti .. ma di certo non ci si può meravigliare del bisogno di un “cambiamento” perfino quando questo non sembra esser guidato nel senso giusto ed in modo in cui vorremmo, poiché ogni cambiamento pone anche limiti e dubbi che solo il tempo potra' dissolvere. Tuttavia.. in qualunque modo finirà ..si saranno aperte nuove strade...

In politica la speranza di poter chiudere una porta a beneficio di un'altra che poi nel tempo ne aprirà un'altra ancora ..è sempre utile alla sua dinamica..di certo più utile e costruttiva che dovere restare immobili e schiavi di vecchie figure e delle logiche di un passato.

Una disamina sull'articolo dell'amico Paolo Speciale

L'amico Speciale, particolare lettore del mio Blog, mi invia questo articolo che pubblico volentieri. L'articolo mi invita.. però.. ad una personale disamina sull'argomento che ha tenuto banco per diversi giorni sui giornali e le tv..
Leggendolo mi trovo sostanzialmente in accordo in via generica con quanto scritto da Paolo, tuttavia mi permetto di far osservare che nella fattispecie la questione Siri deve leggersi in modo diverso: L'argomento non può( come per altro specificato contraddittoriamente dallo stesso amico autore dell' articolo) essere visto nell'ottica di un “giustizialismo” ed un “garantismo”. Proprio per questo deve rimanere esclusivamente valutato nel ristretto campo di una etica che la stessa politica deve salvaguardare e prevenire anche al fine di non lasciare ulteriori conflitti nel cammino di una giustizia che deve indagare su eventuali reati. Insomma: una cosa è l'indagine giudiziaria che inizia con un avviso il suo percorso garantendo l'indagato ed il suo diritto di difendersi..altro è il comportamento poco affidabile nei riguardi dello stesso governo di chi ha cercato di asservire l'esercizio delle proprie funzioni e dei suoi poteri a interessi privati, in modo alquanto lobbistico... proponendo e cercando di concordare con gli organi apicali dei ministeri competenti per materia... andando così oltre il suo compito e suscitando notevoli perplessità.
Questo è più che sufficiente per porsi delle domande attenenti un conflitto di interessi grande come una casa che la politica non può far finta di non vedere. Sottolineo tra l'altro che Siri rimane comunque garantito come senatore non avendo il governo in proposito nessuna legittimità di poterlo sospendere...(quindi non se ne può di certo fare una vittima).
Può darsi che Di Maio abbia anche usato questa faccenda ad uso propagandistico, ma rimane il fatto che il sottosegretario è reo di un comportamento politico morale assai poco convincente..anzi forse preoccupante!.
Per quanto riguarda la possibile tangente ed i rapporti con Arata e Vito Nicastri, il 're' dell'eolico, ritenuto vicino all'entourage del latitante Matteo Messina Denaro, lasciamo sicuramente il tutto in mano alla magistratura dove il ruolo etico della politica non può e non deve entrare.
Infine credo che..sulle riforme dimenticate invocate in questo articolo se ne potrebbe parlare tanto.. ma non relative a questo caso..Lo scontro dei poteri dovrebbe innanzitutto potersi focalizzare sui limiti dei propri ruoli! 


Governo del cambiamento e riforme dimenticate

di PAOLO SPECIALE


Il Governo del cambiamento si rende protagonista dell'ennesimo scontro tra i poteri della Repubblica. Il motivo del contendere è sempre lo stesso, anche se stavolta la prospettiva dei fatti e delle posizioni assunte dalle forze in campo è diversa.
Non si registra infatti, come ai tempi del berlusconesimo, un "j'accuse" rivolto alla magistratura requirente circa la presunta ed impropria spinta "politica" delle inchieste su parlamentari e/o membri dell'Esecutivo, ma l'adesione ed il consenso incondizionato tout court all'operato – peraltro pienamente legittimo - di un GIP o similare, in nome di una assoluta e perentoria moralità che si ferma e si attiene alla primissima parte delle spesso lunghe inchieste giudiziarie in ambito istituzionale e politico.
Ora, se è vero come è vero che fino alla dichiarazione di colpevolezza certa e definitiva perché non più appellabile l'individuo debba essere considerato "innocente", laddove i termini inquisito, indagato, sospettato non possono in alcun modo costituire, in un ordinamento come il nostro, alcun elemento di colpevolezza, vogliamo provare a ricordare i diritti di cui può e deve avvalersi chi si ritrova prematuramente sul banco degli imputati con la contezza personale – magari non dimostrabile in via immediata – di non aver commesso alcun reato?
Non può certo bastare il diritto alla difesa, che consideriamo scontato, intendiamo qui riferirci piuttosto a quello di rimanere legittimamente in carica? Si può negare, secondo il nostro ordinamento, ad un cittadino chiamato a far parte della cosa pubblica e meramente sotto indagine, la facoltà di continuare a svolgere il proprio mandato istituzionale, che comporta anche innegabilmente, oltre all'impegno connesso all'incarico ricoperto, anche una personale gratificazione per la fiducia democraticamente ricevuta in forza di una elezione dalla elezione e/o di una nomina a quella stessa carica? Ed ancora: sino a che punto è legittimo, di fatto, interrompere, annullare, cancellare con un semplice decreto – peraltro non condiviso alla unanimità nell’Esecutivo – non solo il mandato istituzionale contingente, ma anche – e lo sappiamo tutti molto bene – la carriera politica di una persona?
Una delle doglianze da esprimere senza esitazione a proposito di certi aspetti della nostra legislazione riguarda la prolungata assenza, in essa, di una regolamentazione in senso prettamente morale dell’uso della libertà di stampa, regolamentazione sinora sempre frenata dalla strumentale diffusa ossessione che in realtà si voglia sempre e comunque controllare in qualche modo l’informazione stessa; e ciò è mortificante per la matura civiltà democratica del nostro Paese, spesso danneggiata da certa stampa più attenta agli avvisi di garanzia che ai successivi proscioglimenti, sensibilmente numerosi in fase istruttoria.
Qualora Siri - ma domani potrebbe essere un esponente dell'altra principale forza politica al Governo - , fosse prosciolto tra qualche mese tornerebbe a ricoprire il suo incarico con un altro decreto di nomina o rimarrebbe irrimediabilmente privo di un incarico potendosi rivalere ( ma come?) su chi lo ha per così dire “danneggiato”?
Da qualsiasi parte politica si stia, come è possibile non includere, tra i diritti fondamentali di un individuo, quello di mantenere un incarico pubblico da parte di chi sia stato chiamato al governo, a vario titolo, o in Parlamento, a rappresentare il popolo elettore? Come ed in nome di che cosa è possibile equiparare, di fatto, l’inizio di un procedimento giudiziario, avviato per accertare eventuali responsabilità e/o violazioni del codice penale, con l’atto conclusivo - ancora ignoto - di tale stesso procedimento, che prevede tre gradi e tre sedi istituzionali giudiziarie di svolgimento, sempre che vi sia un rinvio a giudizio che spesso nel momento dell’attacco mediatico ancora non si è neanche concretizzato? Sono considerazioni condivise nel rispetto irrinunciabile della nostra Magna Charta e del nostro ordinamento, che pongono i diritti fondamentali di qualsiasi cittadino in posizione di assoluta prevalenza.
Qui non si tratta di essere garantisti o colpevolisti: è riprovevole la neo xenofobia salviniana, come è altrettanto riprovevole la dichiarazione di Di Maio in cui definisce il decreto odierno anti Siri "la vittoria degli onesti": forse intende vittoria sui disonesti? Ed da chi egli si ritiene in grado o abilitato alla pronuncia di vere e proprie sentenze?
Il Presidente del Consiglio sostiene che il corso e la durata di un procedimento giudiziario sono diversi dai tempi di valutazione "politica" di una inchiesta avviata.E' vero, anche perchè questa dichiarazione lascia chiaramente intendere la profonda e necessaria "alterità", sul piano costituzionale, tra i poteri dello Stato.Il problema è proprio questo, che la nobile e sacrosanta "alterità" voluta dai padri costituenti ormai da tempo mal si concilia con l'applicazione contingente delle leggi ordinarie e con le azioni spesso reciprocamente ingerenti sostenute, di fatto, da un indirizzo politico che molta presa esercita sull'opinione pubblica, ma di populismo parleremo un'altra volta.



2 mag 2019

REDDITO DI CITTADINANZA: La fase più difficile e meno garantita



di vincenzo cacopardo

La prima fase del reddito di cittadinanza sembra procedere: Quella relativa ad una carta con la quale i cittadini che entrano a far parte di coloro che ne hanno i requisiti, possano essere in grado di acquistare beni di necessità per garantirsi un po' di serenità economica.

Non è di certo la panacea!.. Ma in fondo si dà ai disagiati un minimo di sostentamento al fine di rendergli la vita più sopportabile. Inoltre, forse anche in minima parte, si offre un mantenimento a qualche giovane che altrimenti potrebbe ricorrere a spacciare o a commettere qualche piccolo furto. Tuttavia nulla è scontato! Si può di certo affermare che la prima parte di questa particolare riforma aiuta a movimentare denaro e rendere più agevole la vita di qualche poveretto.

Ma il reddito di cittadinanza ha una seconda fase che è quella più importante e che rimane l'anima stessa del progetto: Quella di dover immettere costoro nel mondo del lavoro altrimenti il disegno stesso della riforma rimane monco e non del tutto convincente secondo i fini promessi: E' quello di rimettere in piedi i centri dell'impiego..quello di attivarsi per interconnettere il lavoratore con le aziende..quello di formarli alla tipologia del lavoro..e' il complesso lavoro dei “navigator” che verranno impiegati a tempo determinato e che dovranno essere in grado di espletare bene e con logica questo lavoro: Una strada che appare molto più difficile della stessa complicata azione per mettere su la farraginosa manovra iniziale del progetto.

Di Maio ha dimostrato in proposito una grande volontà..apprezzabile di certo, ma il compito difficile inizia adesso poiché trattandosi di “reddito” e non di “sostentamento” l'occupazione per questi milioni di cittadini dovrà trovarsi... il momento storico non è per nulla favorevole e lo stesso progetto rimane assai lungo nell' espletamento. ..Qualcuno potrebbe anche chiedersi:  Se il governo (già di per sé disarmonico ed instabile)... dopo le elezioni europee... dovesse cadere..chi prenderà in mano le redini di questo progetto..chi potrà garantire che tale lavoro iniziato potrà essere portato avanti?