26 mag 2021

ANALISI POLITICA SUL “NON POLITICO” DRAGHI

 


di vcacopardo

Il suo terreno è principalmente quello dell'economia, tuttavia Draghi riesce a mantenere un forte rispetto per la politica della nostra Nazione malgrado il quadro politico non sia dei più normali.

Abbiamo visto la sofferenza da parte dei 5Stelle(partito di maggioranza relativa in Parlamento) per questo governo tecnico-politico succeduto ad uno precedente che per l'arroganza di Italia Viva perdeva la maggioranza, portando avanti la nomina del premier Draghi voluta dal presidente Mattarella. Un premier quasi imposto per necessità impellenti dovute alla epidemia ed al recovey fund.

Queste nuove 'larghe intese' hanno dovuto prendere la strada in un Parlamento che non esprimeva più maggioranze sicure. Al di là dei tormenti sulle consultazioni dei pentastellati con la necessità di consultare la piattaforma Rousseau..una maggioranza parlamentare risultava già acquisita. Ciò ha portato ad un richiamo da parte di qualche partito verso il Quirinale, ma lo stesso Draghi è riuscito a sostenere gli equilibri dimostrando di essere in grado di mantenere quella indispensabile umiltà più che mai necessaria in certi momenti.Umiltà che col tempo sembra al contrario non essersi riscontrata su alcuni leader politici.

Si parla adesso di una 'strategia dell’attenzione' messa in campo da Draghi attraverso la quale il “non politico” sembra essersi immedesimato del tutto nel ruolo arrivando persino a porre perplessità su alcune frasi espresse in lingua inglese: Può sembrare una sciocchezza, ma questa sua perplessità riesce a renderlo più vicino di quanto non sembrasse al nostro paese!

Al momento attuale l'impegno di Draghi è legato ad alcuni aspetti immantinenti legati alla salute ed alla economia della Nazione per il quali occorre procedere con sollecitudine evitando le contrapposizioni di una politica partitica. Tuttavia, è inutile nasconderlo, passato il momento della fase pandemica e del Ricovery, si tornerà a guardare la politica in modo diverso: In un sistema parlamentare come il nostro le riforme devono per forza essere promosse dai Partiti e discusse in un Parlamento. Se ciò non avviene e se abbiamo avuto a Capo del governo una figura un po' estranea come quella di Draghi, non può mai essere responsabilità dello stesso Capo dello Stato che lo ha nominato, ma di una scarsa visione dei Partiti che hanno sempre dormito sulle principali riforme dell'ordinamento politico. Naturalmente vi sono tanti che hanno sempre preferito il Premier determinato..più autoritario nelle scelte, ma il nostro sistema non esprime un tale bisogno che potrebbe al contrario togliere lo spazio dovuto alla forza parlamentare rendendo poca o nessuna democrazia alla politica del paese.

Possiamo comunque sostenere il fatto che, malgrado l'estromissione di un governo politico Conte, nel suo percorso il Premier Draghi ha sicuramente dimostrato di impegnarsi umilmente e senza alcuna arroganza sul suo ruolo, anche se incoraggiato da un rapporto col Parlamento difforme dal contesto comune….