30 mag 2013

Valorizzare il livello della nostra qualità




A sentire Guidalberto Guidi.. stimato imprenditore, economista italiano e dirigente di una serie infinita di aziende, il nostro sistema economico sembra marciare nell’inconsapevolezza delle enormi difficoltà legate ai costi della mano d’opera. Guidi afferma.. e lo fa per esperienza diretta…che..  in tutta la fascia orientale del mondo, il mercato della vendita dell’auto è superiore di oltre dieci volte rispetto a quello dell’occidente, afferma anche che in India, come in Cina come anche in Argentina o in Serbia, la mano d’opera arriva a costare dal 6 al 7 e persino al 10 per cento in meno che in Italia. Il che equivale a dire che ogni partita per il nostro Paese è persa ed è inutile illudersi nella speranza di una crescita ed un lavoro sicuro. 
Nell’esporre tale testimonianza dinanzi al conduttore di Piazza pulita..Guidi si dice anche incredulo dell’atteggiamento della politica del nostro paese che sembra procedere in una vana speranza, non mettendo in evidenza tali dati attraverso chiare esposizioni.

Se dunque questa è la realtà..in parte già conosciuta ma.. di continuo.. non ben considerata e spesso sottovalutata, come potremo salvare un nostro futuro?..

La politica dell’economia del Paese pare perdersi nei sogni di una ripresa.. ostentando la parola magica della competitività..ma è certo che nessuna concorrenza potrà mai essere possibile senza un livellamento dei costi di produzione con chi si avvantaggia di poter competere a bassi costi..

Per poter concorrere con simili realtà…dovremmo abbattere questi costi  basandoci su uno stipendio medio degli operai che non dovrebbe superare le poche migliaia di euro l’anno..il chè potrebbe avvenire solo attraverso il sogno di una rivoluzione del sistema economico.. abbassando fortemente tutti gli stipendi base…con un impossibile ritorno ad un passato che ci vedrebbe assai lontani da una vera crescita nei confronti degli altri paesi e lontanissimi da una realtà Europea. Inoltre il pesante debito pubblico non  consentirebbe alcuna simile strada.

Per rompere questo percorso bisogna che il nostro Paese combatta con forza e sacrificio: se non possiamo abbassare i costi della produzione..dobbiamo di conseguenza alzare il livello della qualità

Non ci rimane, dunque, che quest’unico espediente  ..ossia la nostra “qualità”! Un dono che ci è stato tramandato da secoli di cultura e di profonda storia, un dono che non tutti i Paesi, come il nostro, hanno!

Il sacrificio che tante nostre aziende stanno oggi vivendo.. altro non è che il risvolto di ciò che Guidi ha sottolineato…un processo che io definirei, legato alla smisurata deregolamentazione di un sistema mondiale ormai globalizzato che ha generato una trasformazione quasi paragonabile a quella definita nella teoria Darwiniana della specie. Una trasformazione incomprensibile, ma naturale.. in cui l'avversario appare imbattibile.

Si deve poter vedere in prospettiva un profondo cambiamento attraverso una spinta qualitativa del prodotto e di conseguenza.. le aziende devono proporsi in una trasformazione.. apportando le giuste modifiche verso prodotti di qualità. Un cambiamento che non le ponga più in concorrenza , ma le qualifichi come uniche.

Bisogna in proposito far crescere in qualità particolati aziende dell’agro alimentare, del vino, del mobile e dell’arredamento, di tutti quei prodotti legati al design ed alla nostra natura, nonché quelli dei servizi legati al turismo, allo spettacolo..etc.

Questa trasformazione necessita sicuramente dell’aiuto da parte degli Istituti di credito. Un aiuto al quale si deve prestare fede anche a rischio di una loro entrata in equity … credendo nel prodotto e nel  particolare mercato di nicchia. Un aiuto che può rappresentare un impulso iniziale essenziale.

In questa maniera le Banche potranno aiutare l’economia reale del Paese..ma non potrà che essere la politica a dover guidare questo processo di spinta attraverso organismi adatti in un coinvolgimento pieno verso una nuova crescita. Bisognerà anche creare modelli di lavoro innovativi muovendosi in direzione di leggi significative che identifichino contratti flessibili anche in relazione alle tipologie industriali ed al territorio.

Un processo innovativo che avrà bisogno di tempo e di una guida attenta anche attraverso la costituzione di appositi “Organismi”composti in prevalenza dalle forze industriali ma anche da figure politiche di alta professionalità.

Solo attraverso la qualità si potrà aiutare l’economia futura del nostro Paese! Meglio oggi.. dieci Ferrari che una Fiat!
vincenzo cacopardo

27 mag 2013

Il futuro della politica deve muoversi sulla ricerca di nuove regole....




A differenza di tanti, io penso che, di base, il Porcellum potrebbe offrire migliori risultati al sistema.. se si cambiasse il metodo per l’elezione del Senato e, soprattutto ..se alla base si regolassero ad arte i principi relativi ai Partiti, i quali dovrebbero guidare e controllare con attenzione la presentazione ed i compiti dei propri candidati. Non vi è alcuna certezza che il voto di preferenza al candidato possa offrire sicurezza. In sostanza, credo che non bisogna tanto mirare ad un sistema elettorale perfetto...ma, prevalentemente, ad una nuova regolamentazione del sistema in generale che miri anche ad una partecipazione più sentita verso i programmi.
Il finanziamento pubblico ai Partiti è fondamentale per un corretto sistema di democrazia….bisognerebbe solo regolarlo in modo equo ed equilibrato. 
Oggi per simulare una certa politica populista…sono in molti (da Grillo a Berlusconi.. da Renzi a Letta) a voler dare un taglio a questa essenziale ed utile spesa pubblica, lasciando..imprudentemente..al privato ogni possibilità di finanziamento.. purchè riconducibile e trasparente (come se fosse  difficile, in un paese come il nostro..intriso di furbizia ed illegalità, nascondersi dietro certe facciate oneste). Si dice, in proposito, che i Partiti dovrebbero..in tal modo..dare un esempio. Si parla anche di atteggiamento simbolico!...Si …ma a che prezzo per il futuro?

Sono più che convinto…ed alcuni miei post lo confermano..dell’essenziale divisione dei ruoli della politica (parlamentare-amministrativo) ed a tal proposito..nel mio studio sulle “contrapposizioni”, pongo l’importanza di un innovativo percorso costruito sulle componenti di metodo (induttivo-deduttivo) per far sì che possa definirsi una funzione governativa edificata sulle idee e sul metodo. Una governabilità che possa riuscire a realizzare ulteriori riforme in un’azione più dinamica di una libera politica democratica.

Il problema attuale sembra essere quello di un sistema che, basandosi sulle antiche contrapposizioni ideologiche (destra-sinistra),continua a mettere in crisi l’efficienza di un sistema per una politica più moderna. Un problema che sembra essere sottovalutato e che pare non aiuti a scorgere  formule alternative.

Qual è oggi il frutto di queste antiche logiche contrapposizioni…se non quello di individuare una qualsiasi politica governativa che potrebbe rallentare, se non definitivamente arrestare, ogni giusto percorso a beneficio dei cittadini? Se..dunque, nel percorso di una funzionale politica, questo vecchio sistema succube delle ideologie, tendente oggi a separare ed a compromettere molte decisioni, potrebbe non rivelarsi più utile?

Quando altrimenti, attraverso la ricerca di una opportuna separazione dei ruoli, riuscissimo a creare una logica funzionante tra chi crea politica nuova attraverso le idee e chi …differentemente.. fosse in grado di metterla in atto, potremmo rendere maggior beneficio ad una società per un utile riscontro delle soluzioni: Una diversa logica costruita su posizioni di metodo differenti e non contrarie . Una logica che si muove sulla base di induzioni e deduzioni che edificano leggi e progetti politici più sani, utili e funzionali in favore dei cittadini.
 vincenzo cacopardo


Berlusconi.... ancora avversario da sconfiggere.



Per il bene del Paese..sarebbe meglio che non si insistesse sulla incandidabilità di Berlusconi!
Soprattutto la coalizione di sinistra (se ancora regge) dovrebbe esimersi dal sottoporre tale argomento alla Camera.. non seguendo l’indirizzo più deciso del Movimento  5stelle. Sappiamo...comunque, che questo non potrà.. adesso.. avvenire poichè si metterebbe in crisi la governabilità stessa del paese.
Berlusconi potrà essere sconfitto politicamente..solo attraverso una critica diretta al suo passato politico anti costruttivo ed alla sua incapacità di portare a termine i sogni che di continuo usa esporre dinanzi al popolo che lo segue. Bisognerebbe combatterlo sul campo della sua stessa falsa comunicazione  ed attraverso l'esposizione di precisi fatti...senza mai entrare nel delicato campo giudiziario.
Ogni proposta di eliminazione politica, attraverso certi inappropriati stratagemmi…nei confronti del Cavaliere, non può che rendere più forza alla sua immagine. E’ un dato di fatto accertato poiché, coloro che lo seguono, vedranno sempre in queste assurdi atti di rimozione, inquieti espedienti ostili portati avanti da chi pare non avere adeguati strumenti dialettici per confrontarsi in un’efficace politica di idee.
vincenzo Cacopardo    

26 mag 2013

Papa Francesco e la delicata scelta della cancelleria vescovile



Quale può essere la vera ragione per cambiare gli assetti di potere in Vaticano? Perché adesso questa azione di Papa Francesco? Forse nell’intento di riportare una maggiore trasparenza nel mondo ecclesiastico?
Il Papa lo ha dichiarato prima di iniziare la meditazione nella tenuta della basilica vaticana  restituendo alla Cei il compito di tenere i rapporti con il mondo politico. Un monito che suona come uno schiaffo al cardinale Bertone, il quale…, aveva avocato per sé quei poteri dopo l'addio alla Cei del Cardinal Ruini

Al cardinale Bagnasco, che ha sempre espresso riserve sulla linea della segreteria di Stato pontificia… in quanto troppo succube della politica italiana, il nuovo incarico istituzionale da parte del Pontefice. Avendo accolto questa richiesta Papa Bergoglio ha quindi tolto il "potere politico" dalle mani di Bertone, permettendo alla Cei di segnare un vero cambiamento all’interno della Chiesa.

Nella medesima circostanza della meditazione, il Papa, non ha perso occasione per rimarcare l’importanza di essere vescovi, ossia i veri pastori del gregge che appartiene all’amore di Cristo, sostenendo il valore cristiano d’essere capaci di ascoltare il silenzioso dialogo di chiunque soffre. Ancora una volta ..il Pontefice, mette in evidenza l’inutile prospettiva umana di vivere solo per se stessi, chiusi e preoccupati di una propria crescita in seno alla società.

Ma chi sono e qual è il pensiero dei due Cardinali ?

Se il cardinal Bertone fin dal 2006 è segretario di Stato di Sua Santità e dal 2007 Camerlengo di Santa Romana Chiesa, non dobbiamo dimenticare che ha gestito gli affari correnti della durante il periodo di sede vacante che si è protratto dalla rinuncia di papa Benedetto XVI all'elezione dello stesso Papa Francesco. La sua figura, dopo tutto ciò che si è detto sugli scandali della Chiesa, è rimasta tanto influente quanto controversa. Con la sua carica, avrebbe, quindi potuto impedire ogni chiarimento dei casi degli abusi sessuali compiuti dai preti e tollerando ogni scontro all’interno della Chiesa, avrebbe cercato di ottenere troppo potere.  Una figura di grande cultura, quella del cardinale Tarcisio Bertone, un profondo conoscitore della Curia, ma.. come qualche giornale estero ha menzionato, figura assai controversa per il suo modo di gestire il potere e legata ad alcuni scandali, particolarmente criticata fuori ma anche all’interno delle mura vaticane.

Angelo Bagnasco è Cardinale ed Arcivescovo cattolico italiano, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e vice presidente delle Conferenze Episcopali Europee. La sua figura è legata ad una particolare posizione politico sociale.

In proposito il Cardinale ha espresso chiaramente i suoi punti: -“la gente ha diritto a un governo stabile ed efficace” dopo un verdetto delle urne, “chiaro – ha detto il presidente Cei – pur nella sua complessità”. Ma è soprattutto sul lavoro che il porporato ha concentrato la sua attenzione, esortando la politica ad “interventi urgenti per il lavoro” che, ha detto, “è la lama più penetrante e tagliente nella carne delle persone”. Il lavoro è il criterio per giudicare qualunque urgenza e intervento efficace. Ed al proposito ha citato i suicidi, definiti “segnali tragici da recepire, non certo leggibili solo in un senso perché.. ogni caso... è a se” ma con un denominatore comune di “disagio generale da guardare con realismo, seppure con grande fiducia, altrimenti non si va da nessuna parte”. Pensare alla gente, senza populismi inconcludenti e dannosi. Questo l’appello che il cardinale Angelo Bagnasco..

Il porporato mette in luce la necessità di pensare al lavoro, difendere la famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna. In un’intervista non proprio recente, il Cardinale aveva affermato.. con assoluta certezza.. che il Presidente Mario Monti stava facendo molto bene, che la ricetta da egli applicata era ottima e che i cittadini avrebbero dovuto seguirla per non disperdere i grandi sacrifici compiuti dagli Italiani. Un messaggio chiaro che non lasciava dubbi nel cristiano che ascolta: Mario Monti appariva come l’uomo della Provvidenza che stava salvando l’Italia dallo sfacelo e che quindi meritava l’appoggio necessario nel suo progetto politico.

Una precisa scelta di campo quella del Cardinale Bagnasco, ispirata dal pensiero cristiano impastato nella vita sociale e politica italiana attuale. Ma anche una valutazione fin troppo spinta sul campo della politica che a volte non può essere compatibile col messaggio cristiano.

Il Cardinale Bagnasco, pur essendo un eccellente e preparato uomo della Chiesa,.. non è un economista e quindi potrebbe esprimere sul versante tecnico, un giudizio errato in tutta buona fede. Persino la sua religione non gli conferisce.. sull’argomento.. alcuna certezza particolare.
Queste le due figure di una Chiesa che, attraverso la particolare personalità del nuovo Pontefice, si propone di cambiare.

Le scelte di Papa Francesco potrebbero avere uno scopo che non è dato conoscere, ma ambedue le figure sembrano avere un profilo simile, ambedue studiosi di teologia, ambedue propendenti ad una politica, ambedue capaci nei rapporti diplomatici interni ed esterni alla corte pontificia.

vincenzo Cacopardo