(Link in continua definizione ed aggiornamento)
di vincenzo cacopardo
Patrimonio di “bellezza” contro un “male"che attanaglia l'isola
Monasteri..Chiese..Castelli
ed una infinita quantità di opere d'arte straordinarie..Nella
ricerca di queste meraviglie ci si accorge come la nostra isola
appare un museo a cielo aperto e quanti splendidi edifici non
conosciamo bene..Un patrimonio inestimabile.. in buona parte non
protetto e conservato, ma soprattutto non valorizzato in modo
opportuno. Una ricchezza che ci appartiene ed attraverso la quale
dovremmo impegnarci a far crescere la nostra particolare terra. E'
compito nostro far conoscere queste bellezze attraverso la
diffusione, ma è soprattutto dovere di una funzionale e costruttiva
politica valorizzarne i contenuti artistici ed accompagnare l'isola
verso quel riscatto e quella crescita che meriterebbe... La nostra isola resta ancora un miscuglio di politiche amministrative non adatte che la costringono nel ristretto confine che non merita. Una
terra che appare essere il regno dell'incompetenza e dei tanti che ne
approfittano. Cascano ponti e chiese,.. si sbriciolano edifici di
grande pregio e spettacolarità senza alcuna attenzione a preservare
e rendere proficuo questo enorme patrimonio di bellezze. E' la
bellezza il suo vero patrimonio! La bellezza contro il male della
prepotenza di quella mentalità cinica e di mafiosità che solo
l'arte e la cultura possono contrastare!
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la chiesa Basiliana dei Santi Pietro e Paolo
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La chiesa di Santa Maria del Gesù (1478-1481) e l'annesso
convento (1478-1520) sorgono nella suggestiva cittadina di Modica
Sono stati dichiarati Monumento nazionale poco dopo l'Unità d'Italia, appartennero ai Frati francescani Minori osservanti. Il complesso conserva uno splendido chiostro a due ordini in stile tardogotico, con colonne variamente decorate e ognuna diversa dall'altra. La chiesa fu costruita restaurando un preesistente edificio francescano già presente almeno dal 1343 .Qualcosa di veramente unico da vedere e scoprire .
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La chiesa ss Trinità detta Cuba di Delia sita in Castelvetrano
.. Di questa chiesa
si ignora la data di costruzione anche se le caratteristiche
architettoniche comuni con altre chiese palermitane la fanno risalire
agli anni intorno al 1160. La pianta centrale ne evidenzia la
derivazione da modelli bizantini anche se il paramento murario in
piccoli conci di tufo rimandano ad esempi arabi.La
sua architettura si caratterizza all'esterno per tre absidi
visibilmente pronunciati che si sviluppano sul lato orientale
collegandosi idealmente alle tre porte d'ingresso della struttura. Di
queste, quelle laterali erano rigorosamente riservate agli uomini
che, accedendovi, prendevano posto nelle corrispondenti navate
laterali, mentre la porta centrale veniva destinata alle donne che,
nel pieno rispetto del rito greco, vi prendevano parte rimanendo in
una porzione delimitata da transenne lignee. Al centro della
struttura si slancia una cupola a sesto rialzato poggiata su un
tamburo quadrato alleggerito da quattro finestre laterali e sostenuto
a sua volta da arcate a sesto acuto che si innestano su quattro
colonne di marmo cipollino e di granito rosso dotate di capitelli
decorati con foglie d'acanto. I bracci della croce sono voltati a
botte mentre gli incroci angolari sono chiusi da crociere. La
struttura a croce greca si ripete anche nella cripta il cui accesso,
mediante una scala esterna, si trova sul lato est. Tale architettura
rappresenta
un unicum in Sicilia, in quanto unica chiesa a pianta centrale, a
croce greca, pervenuta nella sua integrità. Alla
fine del secolo scorso, la chiesa fu restaurata dall’architetto
palermitano Patricolo, per conto della famiglia Saporito ancora oggi
proprietaria, che ne fece il proprio mausoleo. Infatti
la Chiesa della SS. Trinità è uno dei tre casi in Italia di Chiesa
nobiliare in cui è possibile seppellire i propri defunti.
Monastero
di S,Spirito ad Agrigento
Entrando
ci si incammina nel lungo corridoio esterno e alla sinistra si può
notare un magnifico chiostro. Un giardino con al centro una fontana
trecentesca e due archi che sostengono la parete della chiesa
confinante al monastero. Il
portale, come tutti i portali al suo esterno, è in stile
chiaramontano ...uno stile artistico che unisce tre stili
storicamente artistici. Al
suo interno vi sono nel soffitto dei grossi archi ogivali. Sempre al
suo interno, vi è in fondo alla stanza una cripta situata su un
piano rialzato, recentemente scoperta durante gli ultimi lavori di
restauro avvenuti nel 1989. Il
museo etno-antropologico presenta tutti gli oggetti di tipo domestico
e contadino che richiamano la civiltà siciliana tra la fine
dell'Ottocento e gli inizi del novecento. Il
monastero attualmente è strutturato in due piani, ed è interamente
costruito con materiali di tipo locale.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Il castello dei Luna a Sciacca
Fu costruito nel 1380 da Guglielmo Peralta.
Sorge
imponente dentro le vecchie mura nella parte orientale della città.
Il castello era protetto da una cinta di mura alte e massicce.
All'interno delle cinta si alzava il mastio, una torre quadrangolare
con la funzione di sorvegliare il territorio sia esterno che
interno del castello
Questo
castello è rimasto integro fino al 1740 anno in cui una violenta
scossa di terremoto lo danneggiò gravemente
E'
situato nella parte alta nord-est della città di Sciacca,
sul limite esterno della antica cinta muraria; da questa parte esso
domina ancora la vallata... fu edificato sulla roccia
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Palazzo Steripinto
Eretto
nel 1501 lo Steripinto è uno dei più antichi palazzi della città
di Sciacca, ancora oggi esistente. Gli elementi decorativi della
facciata e la ricerca decorativa, fanno di questo palazzo uno degli
insigni monumenti della città e un esempio dell'arte plateresca in
Sicilia del tardo Gotico Rinascimentale.
Il
nome Steripinto deriva dalla fusione di un sostantivo e di un
participio passato hosterium,
nome comune di altri palazzi che si trovano in Sicilia
e
significa palazzo fortificato o armato. Infatti la facciata è
costituita da una serie di bugne di pietra a punte di diamante che
tutte insieme formano una specie di armatura da difesa.. che
ricordano il più conosciuto palazzo dei diamanti
sito a Ferrara progettato
da Biagio Rossetti
nello stesso periodo..Chi va a Sciacca gli dia l'occhiata che merita.
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CHIESA DI M. SANTISSIMA ASSUNTA
La chiesa di Maria Santissima Assunta di Castelbuono o “matrice vecchia”
La chiesa risale al XIV secolo. I restauri hanno rimesso in luce alcuni elementi di una precedente costruzione del XIII secolo. Sembra che il campanile sia stato costruito sui ruderi di una torre saracena. La costruzione ha subito nel corso del tempo diversi rimaneggiamenti e attualmente mescola gli stili romano-gotico, La cupola è spezzata da una corona merlata, da cui svetta il pinnacolo rivestito da mattonelle a smalto di gusto moresco. Nella magnifica cripta sotto il presbiterio fanno singolare mostra gli affreschi medievali, rinascimentali e barocchi che riproducono vita, passione, morte e resurrezione di Cristo.
LA MAGNIFICA CRIPTA
IL DUOMO DI NARO
Il duomo di Naro...Edificato nel 1089 ad opera di Ruggero d'Altavilla al di sopra di una preesistente moschea araba poco dopo la conquista normanna di Naro avvenuta nel 1086, il Duomo Normanno è un ex luogo di culto cattolico, ora sconsacrato. E' situato in cima ad una lunga scalinata. All'interno si ha un ordine di colonne addossate alle pareti della navata, sormontate da cornici da cui si dipartono dei costoloni trasversali in conci di tufo per l'irrigidimento della copertura a botte. È costruita quasi interamente in pietra tufacea ed ha una lunghezza di 50,60 metri ed una larghezza di 9,50 metri. All'interno fu tutto ricostruito in eta'barocca.
DI GRANDE SUGGESTIONE
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La Basilica Cattedrale di Caltabellotta è di certo un’importante
testimonianza architettonica che racchiude in sé la storia di questo
territorio. Il sito su cui sorge è stato sicuramente luogo di culto
fin dalla preistoria; ciò è testimoniato da diversi segni e
principalmente dalla presenza di un’ara votiva situata all’esterno
del sacro edificio, sul lato destro del massiccio roccioso e in
posizione preminente sul territorio circostante. Le opere d’arte di
pregevole fattura contenute in ognuna delle sette cappelle laterali,
tutte sul lato sinistro, contribuiscono a rendere ancora più
affascinante una visita a questo mirabile monumento
Quando in Sicilia giunsero i Normanni..Triocala venne conquistata da Ruggero d'Altavilla nel 1090. Il sovrano inflisse una dura sconfitta agli Arabi ed a perenne ricordo edificò sul monte un tempio in onore di San Giorgio con doppio ordine di colonnati, di cui oggi non rimane traccia. La Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta sita a Caltabellotta fu realizzata dai Normanni nell'XI secolo ed è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi. Uno spettacolo architettonico da non perdere.
Quando in Sicilia giunsero i Normanni..Triocala venne conquistata da Ruggero d'Altavilla nel 1090. Il sovrano inflisse una dura sconfitta agli Arabi ed a perenne ricordo edificò sul monte un tempio in onore di San Giorgio con doppio ordine di colonnati, di cui oggi non rimane traccia. La Chiesa matrice di Maria Santissima Assunta sita a Caltabellotta fu realizzata dai Normanni nell'XI secolo ed è caratterizzata da un portale gotico e presenta all'interno opere dei Gagini e dei loro allievi. Uno spettacolo architettonico da non perdere.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- SS.Annunziata dei Catalani.
Eretta tra il dodicesimo ed il tredicesimo secolo sotto Guglielmo il Buono.. forse sui resti di un preesistente tempio pagano. Si ritiene..infatti.. che questa basilica sorga sulle rovine del Tempio di Nettuno. Nel XIII secolo si verificò un crollo che arretrò la facciata di 12 metri riducendo di molto l'edificio che sviluppò l'attuale forma. In età aragonese fu cappella reale ed in seguito, sul finire del 1400, fu ceduta a cortigiani e ricchi mercanti catalani al seguito di Pietro d'Aragona. Da allora è nota come la SS.Annunziata dei Catalani. Questo tempio pare essere uno dei più antichi e vetusti della Città di Messina che sotto il dominio Aragonese servì da cappella Reale ai re di Sicilia. In essa, magnifica espressione dell'arte bizantina siciliana con influenze arabo-normanne, si fondono magnificamente gli stili bizantino, romanico, arabo e normanno, come appare dalla parte absidale, con il transetto sormontato da una cupoletta cilindrica ad arcate cieche su colonnine e strette finestre, in un gioco cromatico di geometrie armoniche e vivaci. La chiesa si presenta parzialmente interrata a causa delle macerie causate dal sisma del 28 dicembre 1908 che vennero spianate innalzando così il piano stradale di circa tre metri.
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SS. Pietro e Paolo d’Agrò
A tre chilometri da Casalvecchio Siculo...un gioiello dell’architettura bizantina, araba e normanna, i cui stili riescono a fondersi e mettere in risalto, lungo i prospetti, un’estasiante policromia di pietre bianche arenarie e nere laviche.
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Palazzo ducale di Palma di Montechiaro
Costruito
tra il 1653 e il 1659, inglobò il primo Palazzo ducale e accolse con
la regola cassinese anche le figlie di Giulio, II duca di Palma, e in
seguito anche la moglie Rosalia Traina.
Si trova su una semicircolare e impervia gradinata, in una piazza quadrata con le strade che si incrociano nel luogo che un tempo era segnato dalla colonna con la croce. Il monastero ha un aspetto semplice con finestre prive di decorazioni. Sul cortile interno, invece, si affacciano delle finestre decorate in stile barocco. All'interno il parlatorio ha volte a botte da cui si accede ad un giardino ricco di alberi in cui è sistemata una scultura della Madonna con San Benedetto.
Si trova su una semicircolare e impervia gradinata, in una piazza quadrata con le strade che si incrociano nel luogo che un tempo era segnato dalla colonna con la croce. Il monastero ha un aspetto semplice con finestre prive di decorazioni. Sul cortile interno, invece, si affacciano delle finestre decorate in stile barocco. All'interno il parlatorio ha volte a botte da cui si accede ad un giardino ricco di alberi in cui è sistemata una scultura della Madonna con San Benedetto.
Il Castello di Donnafugata
- Siamo a circa 15 chilometri da Ragusa ed appare una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800. l'edificio copre un'area di circa 2500 metri quadrati ed un'ampia facciata in stile neogotico
La
sua immagine all'arrivo non deve ingannare chi visita l' architettura
del castello di Donnafugata. Essa infatti..al suo interno nasconde una delle dimore
barocche e neoclassiche più belle di tutta la Sicilia, con grandi
sale da ballo e ricche decorazioni. Fin dall'arrivo.. il Castello
rivela la sua sontuosità, coronata da due torri laterali. La prima
costruzione del castello sembra dovuta ai Chiaromonte conti di Modica
nel XIV secolo. L'edificio, diviso su tre piani, conta oltre 120
stanze di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori. Nel suo
parco venne anche costruito un labirinto con l'uso di muri a secco
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Il Castello di Maredolce
Il castello
di Maredolce sito a Palermo è detto anche palazzo della
Favara. L' edificio.. in stile islamico.. è comunemente
chiamato castello. Fu edificato nel 1071 ed inserito nel contesto di
una cittadella fortificata e racchiusa entro una cinta di mura.
L'edificio fu una delle residenze del re normanno Ruggero secondo
..successivamente trasformato in fortezza dagli Svevi. Dopo il 1300
fu ceduto ai frati-cavalieri della Magione, che lo trasformarono in
uu ospedale.
Oggi
la proprietà è passata alla regione siciliana che ha apprestato i
primi restauri fin dal 2007
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Il castello di Mussomeli
(noto anche come castello manfredonico) è una fortezza eretta tra il XIV e il XV secolo. Si trova su una rupe, a due chilometri ad est dallo stesso paese.In questa antica costruzione si intravede il carattere forte e determinato di un popolo che esprimeva la sua forza architettonica plasmadola e uniformandola alla granitica roccia...
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Chiesa di s. Matteo a Scicli
Posta in alto nel paese ..la chiesa esisteva già nell'alto medioevo nello stesso punto dell'edificio attuale, la quale venne raffigurata da tele e incisioni conservate in diverse chiese di Scicli che raffigurano il colle di San Matteo, L'impianto è di tipo basilicale a tre navate di cinque campate terminanti con il transetto sul fondo del quale si aprono tre absidi rettangolari. Sui quattro arconi che inquadrano il presbiterio si imposta l'anello della cupola. Il campanile è integrato nelle strutture del transetto destro.
La
facciata a due ordini, rimasta incompiuta, mostra i caratteri
salienti del tipico barocco siciliano.
L'attuale
chiesa è frutto di una ricostruzione settecentesca successiva al
terremoto del Val di Noto del 1693
Negli
anni 90 fu sottoposta a restauro, con la realizzazione di una
copertura in cemento armato a forma di volta, che ha determinato
problemi statici a causa del peso ingente e della differente risposta
alle sollecitazioni dei materiali utilizzati.
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La civita di Lipari
Sono in molti a frequentare quest'isola solo per le sue bellezze della costa godendosi il suo stupendo mare.. dimenticando di dare uno sguardo alla sua cittadella..Una cittadella fortificata è costituita dallo
stesso Castello, da un insieme di edifici realizzati sulla rocca
d'origine vulcanica alta circa 50 metri a strapiombo sul mare La
poderosa cinta muraria comprendente il quartiere sottocastello in
quota che separa le due nella la parte bassa della città. Il
complesso di manufatti e dei sistemi difensivi costituiscono la
Cittadella Fortificata ormai nota come Civita. La Necropoli e le aree
che costituiscono l'agglomerato occupano le zone pianeggianti della
Civita.
Posta
proprio al centro del colle e contornata da reperti archeologici...la
cattedrale di s.Bartolomeo. La
cattedrale è la costruzione più antica edificata dai Normanni
intorno al XII secolo e poi ricostruita dagli spagnoli dopo la
distruzione del 1544. La facciata odierna risale al 1861 mentre il
chiostro dell'antico monastero è realizzato con materiale recuperato
da costruzioni precedenti, soprattutto di età romana, ma anche di
epoca medievale.
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S.Michele Arcangelo di Troina
Ciò
che resta del fabbricato edificato alla periferia sud-ovest
dell’antico abitato, il San Michele Arcangelo di Troina si ritiene
comunemente sia stato rifondato intorno al 1081 d.C., durante la
guerra di conquista normanna della Sicilia. i
ruderi del monastero del San Michele Arcangelo trovano posto poco a
sud dell’abitato di Troina. Sorgono su di un poggio dal quale si
gode un’ampia vista del territorio circostante. I resti superstiti
sono imponenti. Una foto scattata tra la fine del XIX e gli inizi del
XX secolo racconta un complesso abbandonato, privo di coperture, ma
ancora ben leggibile in pianta e alzato. Purtroppo il degrado
colpisce progressivamente e inesorabilmente il complesso, tanto che
alla metà degli anni ’70 il collasso delle strutture si può
considerare ben più che avanzato.
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Il castello di Adrano
Incastellamento normanno nella Sicilia medievale.
Incastellamento normanno nella Sicilia medievale.
Il
castello di Adrano e i dongioni normanni della valle del Simeto.
Si
ritiene che il dongione sia stato edificato nella seconda metà
dell’XI sec. d.C., presumibilmente intorno o poco dopo il 1072,
anno in cui si decise di costruire la vicina e simile torre di
Paternò. Nel 1958 la torre non risulta più utilizzata come carcere
mandamentale, iniziano i primi restauri per rendere fruibile
l’edificio e poco dopo si instituisce il primo nucleo del museo
archeologico
La piccola Borgata di Marzamemi
Dista da Pachino circa 3 km. Marzamemi è una parola arabache significa Rada delle Tortore. Il nome deriva dall’abbondante passo di questi uccelli, di primavera. piccolo borgo marinaro, grazie ai molteplici vicoletti che si affacciano sul mare, con le casette dei pescatori, il palazzo del Principe, la tonnara e con la prima chiesa semidistrutta che si affaccia sulla piazza Regina Margherita Le casette dei Pescatori, sulla vostra sinistra, girano attorno alla piazza e danno al paesaggio un aspetto uniforme. Esse risalgono al 1600, anno in cui fu costruita la tonnara. Nel 1752, in occasione della costruzione del Palazzo del Principe di Villadorata, furono ristrutturate, le casette dei marinai. Attualmente la maggior parte di esse sono disabitate, perchè logorate dal tempo. Le casette sono state costruite con blocchi di pietra, hanno forma quadrata e tetto a spiovente. Un borgo davvero unico.. da visitare
Dove la fantasia si sbizzarrisce su strade piazze e fontane
.Ogni
anno la terza domenica di maggio è dedicata all' infiorata evento
della città di Noto. La manifestazione è nata trentasette anni fa
dall’incontro di artisti infioratori . Via Corrado Nicolaci è la
via dove nasce l'infiorata, l'impatto è forte, in alto la Chiesa di
Montevergini che si contrappone al palazzo del Principe Nicolaci
"Villa dorata", con i balconi che sono stati definiti da
molti i più belli del mondo. Oggi l'infiorata di Noto è considerata
tra le più belle manifestazioni dell’intera Isola.
Erice
Fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi; i Troiani unitisi alla popolazione autoctona avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi. Fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C. Durante l'occupazione araba (dall'831fino alla conquista normanna dell'Isola), la montagna non fu probabilmente nemmeno abitata in questo periodo. Ripopolata la nuova cittadella col nome di Monte San Giuliano, ribattezzata nel 1167dai Normanni, acquista prestigio anche con la costruzione di nuovi edifici civili e religiosi, divenendo una della maggiori città demaniali del Regno, grazie anche alle concessioni ottenute sulla base di un falso documento, a firma di Federico II, utilizzato dai suoi abitanti come attestato di legittimità per l'occupazione del vasto territorio che si estendeva dal Monte Erice fino ai confini di Trapani, e verso oriente sino a San Vito Lo Capo e alla confinante città di Castellammare del Golfo. Il Castello normanno noto come castello di Venere - XII sec. Fu costruito sui resti del tempio romano di Venere Ericina.
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Gangi..un paese nascosto ricco di bellezze
.Gli
angoli di un paese che profuma d'arte e di sorprese. La
cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è
stata proclamata "Borgo dei borghi 2014"
Secondo
una diversa tradizione, il centro urbano di Gangi fu ricostruito nel
1300 sul monte Marone a seguito della distruzione, avvenuta nel 1299
durante la guerra del Vespro del precedente centro abitato: tuttavia,
fino ad oggi, nessuna prova archivistica o scientifica attesta la
presunta distruzione del borgo, di cui si parla.
Stradine
che si inerpicano come gomitoli portano da un cortile all’altro
delle case addossate e compatte tra loro a formare un unico abitato
fatto di
antiche chiese con
gli alti campanili. Un piccolo borgo da visitare ricco di suggestive
emozioni paesaggistiche.
la chiesa di San Nicola ad Agrigento.
Nei pressi di Agrigento..a poco più di un chilometro dalla città, spicca imponente uno dei maggiori esempi di gotico cistercense presenti in Sicilia, la chiesa di San Nicola. Datato intorno alla fine del 1100..nel 1322..tutto il complesso monastico passò ai Benedettini e quindi nel 1426 ai Francescani. Purtroppo.. secondo alcuni studi, alla metà del XVI secolo alcune parti della chiesa sarebbero state ricostruite in forme romaniche, quindi quella che ancora oggi si può ammirare e che è stata oggetto di un restauro alla fine degli anni ’60, sarebbe solo imitazione cinquecentesca che avrebbe sostituito in buona parte il monumento originario..La chiesa di San Nicola presenta una pianta a due navate, priva di transetto, con la parte absidale a terminazione piatta. La navata centrale è composta da quattro campate, coperta da una volta a botte acuta e terminante con un jubé che si eleva fino alla copertura e che la separa dalla zona absidale. Un edificio da visitare poiché assai suggestivo che conserva ancora parte del suo aspetto gotico.
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Il borgo Carcaci ed il suo castello
(ricordo della mia famiglia)
(ricordo della mia famiglia)
La
nascita dell' urbanizzazione di Carcaci risale alla venuta dei
Normanni in Sicilia, che nel 1061, cingendo da assedio Centuripe, si
accamparono nella vallata, ai margini del fiume Simeto dove ora sorge
il borgo.La storia di questo borgo è molto antica, infatti, essa
risale al tempo della conquista normanna dell'isola. Sul sito
dell'attuale borgo di Carcaci nel 1061 si accampò l'esercito di
Ruggero il quale stava cingendo d'assedio la città di Centuripe
all'epoca ancora in mano ai saraceni. Lì fu costruita una torre che
successivamente fu ampliata con costruzioni aggiuntive. Più tardi si
sviluppò il feudo il quale diede vita al borgo che tra alterne
vicende vide il progressivo abbandono già intorno al XVII sec. Il
nome dei Carcaci è legato a quello della famiglia Paternò Castello
un'antica famiglia siciliana di origine medioevale, che fu insignita
di molteplici titoli nobiliari legati a numerosi feudi La famiglia è
una delle più importanti dell'aristocrazia italiana e discende da
tre antiche casate reali: quella dei conti di Aragona..di Provenza e
degli Altavilla ..una famiglia alla quale..tra l'altro.. sono legato
per la figura di mia madre donna Valentina Paternò Castello.
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Siracusa , Ragusa ed il barocco
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Siracusa , Ragusa ed il barocco
lo spettacolo delle Saline di Trapani
Un
paesaggio con un tramonto unico..La riserva
naturale delle Saline di Trapani fu
istituita
nel 1995 e si estende per quasi 1000 ettari nel territorio dei comuni
di Trapani e Paceco. La riserva, all'interno della quale si esercita
l'antica attività di estrazione del sale, è una importante zona che
offre riparo a numerose specie di uccelli migratori .
Dal
1861 con l'Unità d'Italia queste saline non furono nazionalizzate, e
furono le uniche a superare il monopolio del sale da parte dello
Stato, esportandolo in diversi paesi.
Dopo
la prima guerra mondiale con la concorrenza delle saline
industrializzate iniziò la decadenza delle saline trapanesi,
accentuata dallo scoppio della seconda guerra mondiale e dalla
concorrenza straniera con il salgemma. Molte delle saline furono
dismesse o abbandonate.
..ma il paesaggio rimane unico nel suo genere.
VIA ALLORO: IL PERCORSO PIU' ANTICO DELLA VECCHIA PALERMO
Via Alloro è l'asse viario esistente già nel 1200 e ritenuto antecedente a quello del Cassaro, che nel passato la vide come una direttrice viaria primaria verso monte. La via prende il nome da un antico giardino, da tempo ristrutturato: Il giardino dell'Alloro con un grande albero di alloro di ragguardevole dimensioni ormai nei secoli abbattuto.
Oggi purtroppo gli eleganti palazzi che vi si affacciavano sono stati distrutti o molto rovinati.
La zona della Kalza, nella quale è inclusa via Alloro, si estende fino a corso Vittorio Emanuele e piazza Magione ed accoglie molti tra monumenti più interessanti della città. Tra questi ricordiamo i più importanti, quali il Palazzo Abatellis (sede della Galleria Regionale). Lo Spasimo(particolare complesso suggestivo) la Chiesa della Magione(una delle più antiche della città)..Oratori ed altro.
Nel suo percorso in salita verso il centro si incontrano altri meravigliosi palazzi alcuni dei quali ristrutturati ed altri al contrario no..come Palazzo Castel di Mirto Bonagia (crollato rovinosamente nel 1982) che rimane fra le testimonianze più significative dell'architettura siciliana del XVIII secolo. Nel 1750 Nicolò Palma rinnovò il prospetto lungo via Alloro
Una costruzione del tutto ristrutturata è, invece.. quella di Palazzo Sambuca. La costruzione del palazzo, nella configurazione attuale, è fatta risalire al 1778 anno in cui la famiglia Bologna ingloba nella propria dimora la casa dei Saladino, anche questi esponenti della nobiltà palermitana. In questa radicale modifica, viene inglobata la Torre Maniace del 1039 che sorgeva presso la porta Policii. L'edificio prospetta su tre vie con facciate stilisticamente diverse tra loro.
Vi è poi il Palazzo Diana di Cefalà che si trova di fronte Palazzo Bonagia e rimane anch'esso sottoposto a continue cure. Oggi le sue bifore ancora, in parte schermate e non messe in luce dai spessori di intonaco per la sicurezza, sono ben note. Appartenne alla famiglia Diana e ingloba la fabbrica architettonica trecentesca che venne eretta nel tempo in cui una ristretta cerchia di famiglie aristocratiche, tra cui quelle dei Chiaramonte e degli Sclafani, esercitava il controllo politico locale. A partire dal terzo trentennio del XIV secolo, grazie alla relativa stabilità politica dovuta alla famiglia Chiaramonte, sorsero edifici civili e residenze urbane e furono restaurate le antiche mura musulmane.
Era il tempo di una magnifica Palermo costituita in cinque grandi quartieri, (oggi quattro integrati e collegati tra loro). Sebbene il periodo fosse caratterizzato da rivolte e carestie rimase esaltato dalla presenza di grandi geni dell’arte come Pietro Novelli, Filippo Paladini, Gaspare Vazzano, i Serpotta e artisti del tempo che creavano veri e propri capolavori.
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