29 ott 2021

DRAGHI: PRIMUS INTER PARES O PRESIDENZIALISTA?

 


di vcacopardo

Non si discute sulla capacità e sulla volontà di voler dare risposte valide per incoraggiare la crescita del Paese, ma sull'iter che ha visto la figura di Draghi come un “primus inter pares” che oggi decide come fossimo in un regime presidenziale in seno ad un governo dei tanti.. e con grandi differenze politico ideologiche. Questa anomalia è una delle tantissime alle quali siamo abituati...tuttavia la colpa di tutto ciò risale prevalentemente sugli stessi politici odierni non capaci di fornire le giuste riforme istituzionali per raggiungere un equilibrio funzionale al sistema di una democrazia moderna; E' una naturale conseguenza!

Il nostro presidente della Repubblica, al quale spetta il compito di dare sicurezza e stabilità ad un iter governativo, ha dovuto risolvere il problema castigando in un certo modo una politica sorda e poco attiva in tal senso.. ed inserendo una figura di spessore capace di dar forza all'economia ..mentre un Parlamento appariva impantanato ed incapace di trovare una maggioranza stabile per portare avanti serenamente i fondi europei ed il percorso antiepidemico.

Insomma.. non volendo dare colpe al governo precedente, né gloria a quello attuale, si può di sicuro comprendere che allo stato attuale Draghi esprime maggiore sicurezza nei confronti dell'Europa, tuttavia resta l'anomalia di un presidente del consiglio che decide tra i pari mettendo in via eccezionale in subordine una attività parlamentare e partitica sulla quale si basa il nostro sistema.

Tutto ciò può soddisfare tanti e si può persino comprendere, ma stabilisce un precedente che un domani potrebbe non piacere più!

Se oggi Draghi siede come Premier lo fa per necessità non appartenendo ad alcuna precisa forza politica. Ma se una delle contrapposte forze di un futuro bipolarismo mettesse a Capo del governo un presidente del consiglio che pretendesse di usare lo stesso metodo potrebbe presupporsi come il pericoloso fallimento di un sistema democratico come il nostro.

13 ott 2021

DIFETTI DI UN SISTEMA POLITICO

 




la nostra Repubblica è ancora di natura parlamentare e non presidenziale.. il nostro bicameralismo rimane frutto della nostra cultura politica.”


di v. cacopardo

Nella grande confusione, tra referendum, riforme e governabilità, a causa delle forti contrapposizioni e delle vedute personali, si rischia sempre di perdere la cognizione ed ogni logica procedurale per poter riuscire a risolvere alcuni essenziali difetti del nostro sistema che non aiutano il miglioramento...

Proviamo a capire:

Per poter portare avanti questa analisi bisognerebbe soffermarsi e percepire nella sua vera essenza l'importanza del nostro sistema istituzionale:- Non credo, infatti, si possa disprezzare il nostro bicameralismo paritario derivante da una nostra personale cultura politica ..per assumere al contrario quell'atteggiamento di chi, in senso esterofilo, continua a perseguire modelli stranieri senza ben comprendere le qualità e l'importanza del nostro.

E' persino fin troppo logico comprendere che esso andrebbe rimodernato... reso più efficiente e funzionale, tuttavia disprezzarlo senza capirne i giovamenti, significa camminare avanti col paraocchi senza curarsi dei nostri valori fondati innanzitutto sulla difesa di una democrazia: Migliorare si deve, ma stravolgere a beneficio di una ottusa esterofilia o in favore di una volontà globalizzata e di potere, significa voler perdere il frutto di una cultura politica che, nel bene e nel male, ci ha offerto un migliore fondamento democratico...Anche qui un'esigenza di equilibrio è fondamentale!

C'è chi nel recente passato ha creduto alle riforme preoccupandosi meno della qualità di esse..e fondando il proprio pensiero sul fatto che ogni piccolo cambiamento ..qualunque sia ..possa solo essere positivo! Al contrario..c'è chi ritiene che.. se si deve cambiare, lo si deve fare con principi e logiche più funzionali ed utili!...Senza sconfinare e soprattutto considerando ogni possibile conseguenza futura...

In fondo..il quesito.. sta tutto qui!

Se nella prima ipotesi si resta un po' appesi al dubbio che la trasformazione di quelle regole costituzionali possa realmente modificare in meglio l'iter procedurale istituzionale, la seconda ipotesi fonda la sua ragione sul fatto che, sia nel metodo che nel merito, si sono spesso riscontrati motivi che hanno contrastato fortemente con le logiche ed il funzionamento di quella che è ancora una Repubblica democratica parlamentare. Il quesito è anche aggravato dal peso delle continue leggi elettorali votate attraverso insolite fiducie e spesso nemmeno sostenute dalla Corte Costituzionale.

Scostandoci un attimo da qualunque posizione, potremmo constatare le grandi anomalie che in questi ultimi anni hanno portano a definire i duri contrasti nell'ordinamento politico istituzionale del nostro Paese.. in un quadro che lo vede ancora legato ad un sistema bicamerale con i suoi pro e i contro...che a volte mettono in evidenza autentiche forzature:


Di questi riscontri anomali ne possiamo mettere in luce tre:

1..Il difetto di chi esercita il doppio ruolo di Premier e segretario di un Partito..persino di maggioranza ( a volte favorito da un ricco premio e da una legge elettorale contestata, seppur legittimata)

2..l'eterno conflitto tra chi esercita un ruolo parlamentare  contemporaneamente inserito o connivente con l'esecutivo.

3..la mancata disciplina e regolamentazione dei Partiti.

Se queste anomalie appaiono a molti lettori come naturali regole delle quali non se ne può fare a meno, in realtà esse continuano a creare una serie di conflitti che bloccano il giusto funzionamento di un sano processo politico democratico: Tutte e tre rimangono macroscopiche che, legate tra di loro, mettono in luce il difetto di un sistema di una Repubblica che dovrebbe esser definita su una CENTRALITA' PARLAMENTARE! Si ha perciò la sensazione che ogni cambiamento voglia esercitarsi contro un sistema Parlamentare con la forza di un Presidenzialismo che in realtà non sussiste.

Il primo difetto, quello relativo al doppio ruolo, si mette in evidenza per i conflitti che vengono fuori in un sistema rimane bicamerale e dove il Parlamento esercita un ruolo fondamentale: E' una anomalia che si riscontra in ogni momento per via di una logica governativa che finisce col prevalere (soprattutto quando si è ritenuto di poter definire le regole di una Costituzione su intimazione di un governo)..Insomma..quasi si pretendesse di far funzionare volutamente il sistema parlamentare come il nostro.. in senso presidenziale..senza che questo sussista!

Il secondo difetto rimane legato al primo.. poiché non si è mai dato corso ad una differenziazione più netta dei ruoli creando, al contrario, illogici e continui compromessi tra i parlamentari e l'attività esecutiva del governo: Manca una precisa disciplina sul conflitto di interesse che dovrebbe affrontare con impegno questo tema.

Il terzo difetto rimane fondamentale per ottenere migliori risultati sui primi due: Si tratta infatti di disciplinare i Partiti dando loro delle regole più conformi ed utili oltre ad un riscontro più logico tra cittadini e parlamentari. Se si intende lavorare in favore di un funzionamento dei Partiti attraverso regole in senso positivo, la "nomina" di ogni parlamentare potrebbe essere effettuata con equilibrio ed in base a capacità e predisposizioni...poichè l'organizzazione partitica stessa potrebbe valutarne l'integrità e le capacità: Ogni Partito può assumersi una responsabilità quando conosce bene ed a fondo ogni personalità che intende proporre! In tal senso ogni organizzazione politica andrebbe disciplinata in favore delle esigenze di una società.

Se.. altrimenti.. si lasciano i Partiti così come attualmente sono, cioè privi di regole precise, resta chiaro che le nomine non potrebbero mai soddisfare. La scelta su "nominati" o "preferenze" sta tutta nella volontà di volere dare ordine e disciplina a queste organizzazioniRicordiamoci che, lasciando le cose come stanno, anche le preferenze possono creare dubbi nascondendo personaggi votati non esattamente per le loro capacità, ma per favoritismi o personalità facoltose a discapito dei tanti che potrebbero apportare migliori risultati per capacità, meriti ed inventiva.

Tutto ciò non fa che rendere il quadro politico assai difettoso e compromesso, sia che si effettuino o no altre riforme. Solo se si mette mano a queste mancanze si potrebbe un domani correre ( per chi lo desidera) verso un differente sistema istituzionale ed una politica più fattiva..anche il nostro bicameralismo potrebbe esprimere maggior funzionamento. Stando così le cose...tutto ciò che si determina sarà sempre compromesso da tali abnormi anomalie.. e genererà solo ulteriore caos.


7 ott 2021

VIRGINIA RAGGI E L'IMPEGNO PER LA SUA CITTA'

 


di vcacopardo

Costantemente offesa, vituperata e nemmeno sufficientemente protetta dal suo stesso Movimento che dopo queste elezioni comunali ha preferito defilarsi ...Virginia Raggi ha fatto il possibile, anche commettendo piccoli errori di valutazione, ma certamente si è impegnata con ardore fino alla fine per risolvere gli innumerevoli problemi di una città guidata da una amministrazione che al suo arrivo è risultata invischiata in innumerevoli compromessi anche con una certa malavita.

Una donna ed una sindaca che ha sempre saputo ascoltare..a differenza dei tanti primi cittadini arroganti! E' stata di certo invidiata da una parte del popolo maschilista che alberga in politica. Protetta solo da una parte di un suo personale elettorato è riuscita in una impresa difficilissima e, se non alla sua elezione, non pare abbia avuto un vero sostegno da parte di un Movimento che sembra averla ripetutamente lasciata al suo destino poiché prevalentemente impegnato ad assurgere ad un potere nei governi succeduti.

La strada della Raggi ..come già ripetuto in questo Blog ..è stata quella di svolgere un lavoro per metodo e nel caso della Capitale lo scopo era quello di poter riassettare una amministrazione ancor prima di provvedere a svolgere le attività amministrative sui servizi per la città. Solo questo avrebbe permesso successivamente di poter sostenere con maggiore sicurezza il funzionamento dei servizi. Un lavoro difficile che la stessa prima cittadina ha svolto senza soste e con un particolare impegno. Sicuramente le occorrevano altri cinque anni per mettere in mostra i risultati definitivi...tuttavia ciò ha dimostrato un impegno notevole seppur costantemente sottoposta ad ingiurie di ogni sorta.

Di certo Virginia Raggi ha potuto commettere piccoli errori di valutazione che poco contano rispetto al sacrificio e l'impegno costante messo a disposizione per la sua città! In questo suo procedere ha trovato molti ostacoli per invidia e per un costante astio sopravvenuto. Persino Maurizio Costanzo ..da sempre critico con lei...nelle sue ultime dichiarazioni sembra essersi convertito rendendole il dovuto merito.

Un altro profondo errore quello di un Movimento che in realtà non ha dimostrato di sostenerla col giusto impegno non aiutandola nel darle l'essenziale coraggio... forse anche giocando localmente un subdolo piano di interessi col PD in una campagna elettorale poco chiara.

Forse la Raggi paga lo scotto di essere nata sotto le stelle del Movimento. Ben diverso sarebbe stato se fosse stata proposta e legata al PD!

6 ott 2021

SENZA RIFORME SI RITORNA AL PASSATO

 



di vcacopardo



Pian piano, malgrado l'inutile sforzo e gli errori di un Movimento ...tutto ritorna come prima! 

Le forze politiche si ricompattano nelle contrapposte posizioni Destra- Sinistra ed ogni sforzo per arrestare quel monolitico bipolarismo attraverso un sistema che possa offrire variabili diverse con sfumature più congenite ai bisogni di una politica parlamentare dinamica si blocca di fronte al muro delle vecchie posizioni.


Dopo un giro di incertezze che ha generato e dato forza ad un sistema proporzionale durato qualche anno si ritornerà sicuramente ad un sistema maggioritario per poter dare risposte più concrete alle ricompattate forze politiche contrapposte. In un certo senso si ritornerà ad un passato e le importanti riforme istituzionali riguardanti i partiti e la loro funzione, i ruoli e le competenze... rimarranno nel cassetto.

Gli errori macroscopici di un Movimento che tra confusione ed utopie ha dimostrato gran voglia di potere a danno di principi importanti per una società, restano più che evidenti.. e malgrado... l''ingresso di un paziente Conte.. saranno destinati a susseguirsi poiché ogni incoerenza, seppur passata, è sempre destinata a doversi pagare: Sullo sfondo..quindi.. solo tracce delle poche idee e confuse che al contrario hanno generato una rivincita a beneficio della vecchia classe politica che... pur competente... non avrà alcuna intenzione di operare a beneficio delle giuste riforme per poter dare maggior equilibrio e dinamica ad una politica ancora poco funzionale e ricca di conflitti.

Vi sarebbero da lungo tempo una lunga serie di riforme sulle quali approfondire uno studio, ma sappiamo bene che.. quando si toccano gli interessi dei partiti o del politico in genere... tutto viene ostacolato: Ma una riforma deve per forza riguardare l'annoso conflitto di interessi da parte di coloro che osservano e studiano la politica odierna: Per limitare meglio i conflitti risulta importante partire dalla distinzione per un funzionamento alla base dei poteri. Quella sul conflitto di interessi rimane ancora oggi una riforma di primaria importanza che si apre a ventaglio su una moltitudine di principi...una riforma che tocca il cuore di ogni percorso politico che si vorrebbe funzionale.. Percorsi che poi invadono grossi campi del potere economico: Un tema che dovrebbe investire l'attività parlamentare e quella governativa insieme. Insomma: la vera madre di tutte le riforme.

Il problema del conflitto d'interessi dovrebbe trovare oggi una soluzione equilibrata attraverso una legge che definisca in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo per impedire alle principali cariche elettive del nostro Paese, di avere interessi che interferiscano col ruolo della loro azione politica.Tuttavia questo potrà avvenire solo attraverso la scorta di un'altra riforma che regoli e disciplini i Partiti tagliandoli fuori da ogni operazione riguardante una funzione amministrativa di competenza.

In quest'ottica rimane sempre più sorprendente pensare che un Movimento che si era proposto per un vero cambiamento non abbia mai percepito l'importanza di simili riforme ed abbia solo pensato di impegnarsi in una attività governativa intrisa di conflitti.