Scrive correttamente il cugino Domenico Cacopardo su
Italia oggi:
“Nell'Irap, un'imposta demenziale,
c’è il livore di un bel pezzo di mondo cattolico e di mondo
comunista, non a caso andati a nozze in un neo-mini compromesso
storico.
Sarebbe bastato che l’innovatore
Renzi, invece di trastullarsi con gli 80 euro in busta paga a
un’ampia platea di non indigenti, avesse abolito l’Irap e
abrogato l’art. 18 perché l’Italia cambiasse verso e si
rilanciasse l’economia.
Matteo Renzi si è cimentato su
questioni che costituiscono un vero e proprio «cambiar discorso»,
una elusione quotidiana dei problemi del Paese, mediante l’accensione
di dossier di secondaria importanza, rispetto ai due nodi
sostanziali.
Idee pasticciate come la riforma del
Senato, che nelle prossime settimane sarà riscritta dalla Camera dei
deputati (annullando il lavoro fatto, giacché la quattro letture
debbono essere celebrate su un medesimo testo), portate al voto
nonostante le osservazioni fondate di esperti costituzionalisti e di
politici di lungo corso.
Lo pseudogiovanilismo dell’allegra
brigata di gitanti a Roma non ha ammesso riflessioni e consulti,
esaurendo la discussione all’interno di un «giglio magico» dalle
competenze insondate e insondabili.”
Matteo
Renzi sembra potersi muovere con estrema libertà impartendo le sue
disposizioni assolute nel difficile percorso delle riforme.Nessuno
può ostacolarlo, nessuno può permettersi di contrastarlo in
qualunque decisione.
Non
lo fa Berlusconi perché non ha alcuna necessità di cambiare le cose
(anche in considerazione che per alcune trasformazioni avrà sempre
bisogno di lui, potendone ricavare vantaggi)….Non lo fa Alfano che
ha solo interesse a reggere le sorti di un neonato partito attaccato
al potere nelle istituzioni… Non lo fa il partito stesso di Renzi..
dove nessuno osa mettersi contro.. avendo il segretario stesso, posto
un aut-aut chiaro che ne condiziona ogni orientamento critico.
Quelli del sindaco d'Italia sono solo diktat!
Quelli del sindaco d'Italia sono solo diktat!
Da
buon e scaltro venditore, il furbo sovrano di una semplificativa
odierna politica, sa di avere vantaggi che gli permettono di superare
con tranquillità ogni diatriba fuori ed all’interno del suo
partito…offrendogli, peraltro, quella sembianza serena che in
molti, data l’estrema difficoltà del compito, non riescono ancora
bene a comprendere.
Il
suo modo un po’ sfacciato di affrontare le riforme piace al popolo
che non desidera approfondire alcuna tematica di rispetto verso le
logiche di una democrazia ormai ampiamente superate nel metodo e
persino nel merito: Poco importa purchè una figura decisionista
riesca a mettere ordine nella politica sporca ed incapace di questi
anni: - "Almeno vi è una persona determinata che vuole tagliare gli
sperperi e gli alti costi della politica!"..Questa è la frase più
comune negli ultimi tempi!
D’altronde
si sa che.. quando un sistema e le sue istituzioni non funzionano, si
allarga la "forma mentis" di quel comune pragmatismo che giunge fino ai
confini di una esasperata fermezza.
Ma
le riforme attraverso i tagli secchi e decisi della politica indicata
da chi oggi impera, non è detto che nel tempo possano portare quei
riscontri positivi soprattutto in termini di fattiva funzionalità.
La grande fretta ed una approssimativo riscontro con la pratica,
potrebbero arrecare ulteriori danni… oggi forse meno visibili...
Tutto ciò da'
tanto l'impressione di un voler sfoltire un campo pieno di sterpaglie
ed erbacce, ma di non capire bene come renderlo produttivo in
mancanza di una necessaria scelta della semina.
vincenzo cacopardo
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