Se
per Renzi “il futuro è adesso”...per la Grecia “la troika è
il passato”!
di vincenzo cacopardo
La
Grecia
va al voto vincendo
contro li burocrati che nella Comunità impongono l'austerity, le
tasse ed i continui tagli. Sono
andati alle urne quasi dieci milioni di cittadini e
sembra essersi profilato un trionfo di Syriza, guidata dal giovane
Alexis
Tsipras che ha raccolto oltre il 36% dei voti, contro il 28% di Nea Dimokratia
guidata da Samaras e il 6,35% di Alba Dorata...che ormai rappresenta
la terza forza politica della Grecia.
Syriza
trionfa, ma senza una maggioranza assoluta.. conquistando 149 seggi
(contro i 151 necessari per avere la maggioranza assoluta) e ad
Atene è festa... Tsipras esordisce con “una
vittoria storica che ha mobilitato il popolo contro l'austerità”...ma
quali potrebbero essere i risvolti?
Nei
giorni scorsi Samaras aveva accusato Tsipras dichiarando che Syriza
in caso di vittoria avrebbe portato il Paese in bancarotta e fuori
dall'euro. Quello che si teme è proprio il fallimento di una lotta
contro una comunità Europea oggi impaurita da queste ventate
antieuropee prive di ogni riferimento con una realtà economica ormai
determinata al suo interno.
Per
Nichi Vendola..in Italia.. l'esperienza greca è un ritorno positivo
della sinistra movimentista...come la definizione di una nuova
organizzazione:«Possiamo
prefigurare la nascita di un coordinamento fatto da rappresentati di
tutti coloro che sono interessati a questo processo. In questo
coordinamento dovrà essere consentita la doppia militanza, ognuno
con la sua tessera» Una
sorta di soluzione ponte per non mettere in difficoltà la sinistra
del Pd, ma facilitarne la scissione. Pippo
Civati esordisce dichiarando che il programma quasi anti europeista
di Syriza, somiglia tanto a quello della sinistra italiana anni
Novanta ed afferma che il coordinamento, sta già lavorando su molte
iniziative tra cui il conflitto d'interesse o la legge elettorale.
Il
trionfo di Syriza destabilizza sicuramente il piano di costruzione di
una Europa a conduzione tedesca, ponendo non pochi ostacoli al piano
della Merkel. Lo scenario... nella logica dei
mercati economici... sarebbe quello che la Grecia continui a
rispettare gli accordi presi con la Troika (Ue-Fmi-Bce)..in caso
contrario i rischi potrebbero essere superiori, ma un dato di fatto è
certo: la Grecia si è spostata decisamente a sinistra..una sinistra
antieuropea che potrà creare non pochi problemi al futuro già
incerto di una unione Europa ancora poco stabile.
Al
di là di ogni visione pratica riguardante la direzione di un
consenso di questo paese...vi è una preoccupazione che deriva da una concezione fin troppo decisa delle posizioni ideologiche (destra- sinistra)
che ancora una volta si propongono come l'unica soluzione per il
cambiamento di ogni società moderna. Bloccarsi su queste ideologie
per determinare un vero cambiamento non porterà lontano ...nè tali
contrapposizioni potranno più consentire un successo sicuro a favore
di un benessere sociale...Un vero cambiamento funzionale deve ormai prescindere da simili posizioni.
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