di vincenzo cacopardo
Approvato
il ddl sulla corruzione
e Renzi giubila.
Le
novità più importanti sono l'inasprimento delle pene per la
corruzione ed estensione del reato di concussione all’incaricato di
pubblico servizio, ma sicuramente il tema più importante e positivo
rimane quello che definisce nuovamente il reato di falso in bilancio.
l’Aula del Senato ha votato anche se alcune di queste votazioni
hanno visto una maggioranza arrisicata. Contrario, di continuo, il
voto del mov.to Stelle.
Una
più che giusta soddisfazione da parte del Premier-segretario che
accenna ad aver corso un serio rischio per una strada non del tutto
semplice, ma ormai superata dal traguardo e da un definitivo voto più
sicuro alla Camera. Per l'occasione non poteva mancare una breve
polemica tra il premier ed il Movimento 5 Stelle, dove qualche
parlamentare della maggioranza ha fatto notare che.. se si vuole
combattere il malaffare, si esercita il proprio ruolo, senza
ostruzionismi continui.
Lo
scoglio più difficile per Renzi adesso resta l'Italicum, dove il
premier rischia di non avere i numeri nemmeno in commissione Affari
Costituzionali. Secondo
Bersani ..Renzi dovrà fare i conti con una serie di modifiche da
apportare al suo progetto elettorale. In effetti si rischia di
entrare in un conflitto all'interno del Partito di maggioranza dove
alcune minacce sembrano infuocare il dibattito:
La
minoranza in seno alla direzione del suo partito ha proposto al
premier-segretario di concordare alcune modifiche prima di votare
l’Italicum
sia
alla Camera che al Senato. Ma Renzi rimane sornione e pare fidarsi
del proprio partito, pensando meno alle parole e confidando nella
consueta fiducia.
Rimane
comunque pesante il dubbio di una fiducia persino sulla delicata
legge elettorale.. oltre che sulle nuove riforme
costituzionali..dando la netta impressione che il sistema
parlamentare non abbia più alcuna ragione di esistere..e tendendo
sempre più ad identificarsi come un “optional” di una politica
condotta con estremo assolutismo dalla solita unica figura
governativa. Lo stesso Bersani inveisce in proposito..sostenendo
che
l'Italia si prende questa legge elettorale senza che nessuno ne
sottolinei l'evidente pericolo..Naturalmente sono espressioni che
rimarcano un fortissimo malcontento
a Palazzo Chigi. Queste
le parole di Orfini ( non a caso un altro Matteo che imperversa)
"Immaginare che si possa spaccare il Pd su una richiesta di
modifiche marginali all’Italicum, dopo che anche su sollecitazione
di Bersani è stato completamente riscritto, lo trovo incredibile e
incomprensibile".
Con queste parole, il fedelissimo di Renzi, invita Bersani a non
creare ulteriori tensioni in seno al Partito.
Si
ha comunque l'impressione che nel PD si faccia il solito ammuino per
poi viaggiare compatti in una sorta di unione imposta da un gioco di
convenienze personali. Ma rimane evidente che la nuova legge
elettorale insieme alle nuove “pseudo” riforme costituzionali..
promosse dal governo del sindaco d'Italia.. viaggiano veloci per
chiudere definitivamente un cappio intorno al collo di una democrazia
ormai maltrattata da un decisionismo governativo fuori da ogni
regola.
La
parola d'ordine è governare..come ed in che modo.. poco importa!..E
meno importa l'esigenza di una ricerca alternativa attraverso idee
più funzionali...Sul metodo riduttivo oltre che non egualitario
rispetto ai valori costituzionali, la presidenza della Rebubblica
continua a tacere!
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