di vincenzo cacopardo
La
narrazione sul lavoro..ossia (per il nostro forbito Premier che ama
più l'inglese che la nostra lingua),”lo storytelling del job's
act”, è ormai evidenziata come una comoda invenzione per attrarre
l'elettorato..ossia una presa in giro che non ha aiutato il Paese ed ha incantato i tanti che hanno idolatrato e seguito Matteo Renzi.
La
narrazione dovrebbe
essere un congegno percettivo attraverso il quale si conferisce senso
e significato al proprio modo di sperimentare... delineando regole
interpretative di eventi e circostanze sulle quali si costruisce
quella conoscenza che orienta il metodo dell'agire, ma necessita di
accurata cautela. Renzi nella sua ascesa in politica ha usato questa narrazione in modo spropositato.. parlando di rottamazione, ricambio
di classe dirigente ed esplosione di nuovo lavoro. Ma con la sua
riforma del lavoro non ha saputo dare alcun impulso di innovazione e
vera crescita al Paese.
i dati parlano:
Al
di là di quelli altalenanti che qualche Istituto di continuo ci
riferisce e sui quali in molti ormai percepiscono una certa
adulterazione a beneficio governativo, quello che non è difficile comprendere è che.. detta riforma.. è costata
molto di più di quanto ha reso.. e proprio adesso che gli incentivi statali sul lavoro vanno esaurendosi, ci si accorge che in realtà la
esorbitante spesa non ha prodotto i risultati sperati.... Così pure
per quanto riguarda i famosi 80 euro!..Al di là di ogni narrazione,
queste in realtà sono sempre e soltanto manovre a debito..Al
contrario continuano a mancare gli investimenti più sensati!
A
luglio il debito pubblico si è attestato a 2.252,22 miliardi di euro
segnando così l'ennesimo aumento. Questa volta il balzo in avanti è
stato di ben 3,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Si
tratta del nuovo record storico che batte il dato di giugno. E
mentre il debito delle
amministrazioni centrali aumenta di 3,5 miliardi, quello delle
amministrazioni locali diminuisce di 0,2 miliardi.. poiché si
tendono a scaricare oneri e sacrifici in periferia. Sono cifre che
non si possono più nascondere e che non riflettono per nulla la
narrazione del giglio magico del Premier.. perché più aumenta il
debito più aumentano gli interessi da pagare...più si continua con
queste poco utili riforme..più si continuerà a piangere!
Queste
infelici riforme.. costate
lacrime e sangue a tutto il Paese, continuano a non avere alcun
responsabile..poichè l'attività del nostro Premier e del suo
governo.. deve essere assicurata al sistema in tutti i modi per
volontà di quei poteri nazionali ed internazionali che lo proteggono
politicamente. Ma ci sarà un momento in cui questa allettante illogica “narrativa” sfocerà in un triste epilogo..in cui quei tanti
“gufi”,più saggi che sfigati, potranno essere rivalutati.
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