15 set 2016

Il lavoro... e la errata narrazione


di vincenzo cacopardo
La narrazione sul lavoro..ossia (per il nostro forbito Premier che ama più l'inglese che la nostra lingua),”lo storytelling del job's act”, è ormai evidenziata come una comoda invenzione per attrarre l'elettorato..ossia una presa in giro che non ha aiutato il Paese ed ha incantato i tanti che hanno idolatrato e seguito Matteo Renzi.  

La narrazione dovrebbe essere un congegno percettivo attraverso il quale si conferisce senso e significato al proprio modo di sperimentare... delineando regole interpretative di eventi e circostanze sulle quali si costruisce quella conoscenza che orienta il metodo dell'agire, ma necessita di accurata cautela. Renzi nella sua ascesa in politica ha usato questa narrazione in modo spropositato.. parlando di rottamazione, ricambio di classe dirigente ed esplosione di nuovo lavoro. Ma con la sua riforma del lavoro non ha saputo dare alcun impulso di innovazione e vera crescita al Paese.

i dati parlano:

Al di là di quelli altalenanti che qualche Istituto di continuo ci riferisce e sui quali in molti ormai percepiscono una certa adulterazione a beneficio governativo, quello che non è difficile comprendere è che.. detta riforma.. è costata molto di più di quanto ha reso.. e proprio adesso che gli incentivi statali sul lavoro vanno esaurendosi, ci si accorge che in realtà la esorbitante spesa non ha prodotto i risultati sperati.... Così pure per quanto riguarda i famosi 80 euro!..Al di là di ogni narrazione, queste in realtà sono sempre e soltanto manovre a debito..Al contrario continuano a mancare gli investimenti più sensati!

A luglio il debito pubblico si è attestato a 2.252,22 miliardi di euro segnando così l'ennesimo aumento. Questa volta il balzo in avanti è stato di ben 3,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Si tratta del nuovo record storico che batte il dato di giugno. E mentre il debito delle amministrazioni centrali aumenta di 3,5 miliardi, quello delle amministrazioni locali diminuisce di 0,2 miliardi.. poiché si tendono a scaricare oneri e sacrifici in periferia. Sono cifre che non si possono più nascondere e che non riflettono per nulla la narrazione del giglio magico del Premier.. perché più aumenta il debito più aumentano gli interessi da pagare...più si continua con queste poco utili riforme..più si continuerà a piangere!


Queste infelici riforme.. costate lacrime e sangue a tutto il Paese, continuano a non avere alcun responsabile..poichè l'attività del nostro Premier e del suo governo.. deve essere assicurata al sistema in tutti i modi per volontà di quei poteri nazionali ed internazionali che lo proteggono politicamente. Ma ci sarà un momento in cui questa allettante illogica “narrativa” sfocerà in un triste epilogo..in cui quei tanti “gufi”,più saggi che sfigati, potranno essere rivalutati.  

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