9 gen 2021

USA: IL PAESE PIENO DI CONTRADDIZIONI





di v cacopardo

Bisognerebbe avere la voglia di leggere e comprendere ciò che ha scritto nei due libri Alexis de Tocqueville riguardo alle democrazia in America.

Due libri sostanziosi che contengono il pensiero politico dell'ottocento e che offrono molti spunti di riflessione. Il primo libro esprime una analisi sulle istituzioni.. traendo impulso dal movimento democratico, mentre il secondo.. il modo di metterle in atto e dell'influenza che la stessa democrazia pone sulla società civile .

Proveniente dalla Francia, de Tocqueville fu ministro degli sotto Luigi Napoleone e fu inviato a studiare il regime penitenziario in America. E' stato sicuramente ifluenzato dagli studi di Charles de Montescquieu.. rimane comunque uno storico di razza ed acuto sociologo oltre che filosofo.

E' più che naturale che la visione di questo studioso era quella riferita all'800, ed è quindi logico nella lettura tenere conto della importanza che ha avuto nel mondo moderno di una società avanzata.. lo stesso concetto di democrazia.

Nel primo libro lo scrittore pone delle importanti domande su quali possono essere i reali vantaggi del governo della democrazia per la società americana: Egli scrive che i difetti si manifestano nell'immediato, mentre i vantaggi si evidenziano a lungo termine..Scrive che i pubblici funzionari non hanno interessi permanenti differenti da quelli della maggioranza. Lo spirito pubblico negli Stati Uniti rimane amore istintivo per la Patria- Patriottismo calcolato-interesse individuale collegato intimamente con quello dell'intero Paese.

Sulla tirannia della maggioranza lo scrittore si sofferma sottolineando che non è solo il fatto che i pochi devono sottostare al volere dei molti, ma anche che i molti tendono a dominare l’opinione pubblica, polarizzando la società verso un unico pensiero: -Proprio sulla onnipotenza della maggioranza egli pone il dubbio di come debba intendersi il principio della sovranità popolare ed il fatto che un potere sovrano che risieda da una parte in modo illimitato può accrescere il percorso di una instabilità legislativa naturale della democrazia.

Di certo interessante l'argomento sulla giustizia in cui si mette in evidenza il fatto che gli americani hanno riconosciuto ai giudici il diritto di fondare le loro sentenze sulla costituzione piuttosto che sulle leggi. E quindi il permesso di non applicare alcune leggi che non ritengono costituzionali. Un particolare di grandissima importanza che dovrebbe far riflettere ogni società civile..

De tocqueville scrive tanto altro impossibile da sottoporre in questo post, tuttavia sappiamo bene che esistono evidenti differenze sostanziali fra il sistema politico americano e quello di molte democrazie costituzionali europee. Sicuramente possiamo sottolineare che la presenza di un Parlamento (congresso USA) in cui una camera alta ha un peso politico maggiore rispetto all′altro ramo del parlamento..ossia la camera bassa, uniti al dominio di due soli Partiti, genera un forte bipolarismo che rende la politica fortemente costretta. Naturalmente vi sono precise ragioni storiche che hanno determinato una serie di norme, sia federali che statali, che limitano fortemente lo spazio politico in modo informale per quanto riguarda la loro presenza sui media.

Ma se nel passato lo scopo di una America federata era quello di fondare una società di uomini liberi e contemporaneamente uguali impedendo l'instaurazione di tirannidi più oppressive..alla resa dei conti.. alcuni eclatanti episodi hanno dimostrato alcune falle di un sistema legato a principi troppo assoluti che hanno minato i valori principali della loro stessa società.

Ci si potrebbe dilungare nell'argomento, ma non è possibile farlo in questo contesto poiché annoierebbe il lettore. Tuttavia è difficile pensare che un Paese che offre un vasto spazio libero all'acquisto delle armi non possa poi influire sul percorso di una corretta democrazia.

Come già scritto diverse volte lo stato federato USA rimane un Paese dai mille volti ..fortemente contraddittorio ...il cui futuro potrebbe rimane incerto offrendo improvvise svolte.

19 dic 2020

VIRUS, ECONOMIA E UNIONE

 


di vincenzo cacopardo


Qualcuno come me ritiene che lo stato di emergenza in una Nazione rimane condizione necessaria e propedeutica a beneficio della sicurezza e la salute dei cittadini.

Se vi è forse un aspetto poco comprensibile per la particolare gestione italiana della pandemia è stato quello in cui vi è stata la concentrazione del potere politico nelle mani del solo Presidente del Consiglio. Uno stato dei fatti anche determinato da evidenti incertezze e dall'immediatezza.

L'articolo 78 della nostra Costituzione prevede lo stato di guerra e sancisce che il Parlamento decide lo stato di guerra conferendo al Governo i poteri necessari, cioè strettamente proporzionati all’evento da fronteggiare. Quindi c'è anche chi pensa che si sarebbe potuto utilizzare questo modello uniformando lo stato di guerra a quello di emergenza sanitaria.

Secondo alcuni costituzionalisti questo articolo stabilisce che è sempre il Parlamento a sancire la condizione di guerra contro la pandemia e a conferire al Governo i poteri necessari per svolgere il suo ruolo e ciò deve avvenire nell'immediato...altrimenti il Governo non avrebbe alcuna possibilità di esercitare i particolari poteri che la situazione stessa esige ai fini della sicurezza e per la difesa della salute.


Fatta questa necessaria premessa a cui ognuno può dare una propria interpretazione.. ciò che sta accadendo nel nostro Paese... comprendendo un fenomeno di portata ormai mondiale.. è qualcosa di inaspettato, non previsto e nemmeno ben considerato dalla nostra Carta. Di sicuro la salute dei concittadini rimane assai precaria con una forte mortalità. Ma anche l'economia ne ha subito una fortissima scossa. A livello internazionale, in tal senso, tutto muta e le condizioni finanziarie sono destinate a cambiare osservando regole ben diverse e più equilibrate in favore delle comunità: Un fenomeno pandemico che dovrà per forza fare i conti con un'aspetto sociale legato ad un principio economico!


Senza mai aver sostenuto l'improponibile posizione sovranista in un mondo tendente ad interagire..ho sempre sostenuto che la crisi economica fosse il risultato di un sistema finanziario e bancario internazionale che non poteva più funzionare. Molti, non a torto, hanno dato la colpa di tutto ciò al capitalismo e ad un certo liberismo privo di regole guidato da potenti uomini d'affari, i quali, non si sono mai curati delle possibili ripercussioni sull'economia reale e quindi delle crisi che si sarebbero riversate nei vari settori produttivi, dimostrando solo di voler giungere all'accumulazione di ricchezze personali, mediante operazioni speculative di alta finanza.(vedi blog -le ragioni della crisi economica).

L'Europa era rimasta per lungo tempo dormiente...Tuttavia è sorprendente osservare oggi, (dove il quadro è ben diverso) come i tanti nazionalisti, sovranisti, anti europei, che hanno sempre contestato i fenomeni legati alla sfrenata finanza internazionale di questi ultimi anni, continuino a lamentarsi di un processo di unificazione quando un fenomeno virale, seppur malefico, sarà destinato a far rivedere in senso positivo le regole di quella finanza fino ad oggi contestata...e con essi anche i fenomeni connessi alla immigrazione!


Ironia della sorte:

-Più tempo durerà lo stato di emergenza, più forti saranno le motivazioni per un cambiamento di una economia che comprenda una maggiore equità sociale!

Naturalmente non possiamo augurarci il permanere di questa emergenza, ma possiamo sicuramente riflettere su come un negativo e mortale fenomeno di portata mondiale, possa essere stato in grado di cambiare le sorti di una economia rendendo la società più unita, integrata e consapevole della forza di una unione.

14 dic 2020

PERCHE' ROMPERE CON IL PASSATO


..FACENDOSI FORTI DELLE ESPERIENZE

 di vincenzo cacopardo
Vi è una giustificazione.. ed anche una necessità.. per appoggiare un programma di vera “rottura” di una politica ormai decomposta e poco funzionale. Hanno cercato di farlo i 5Stelle con scarsi risultati dovuti anche dalla loro improvvisata organizzazione e da un inarrestabile moralismo a volte bigotto e non del tutto costruttivo. Tuttavia quella fase di rottura è servita a risvegliare gli animi dei tanti...
Tempo fa scrissi che.. “metaforicamente.. potremmo paragonare il sistema politico in cui viviamo e nel quale ci rapportiamo, ad un campo sul quale andrebbero coltivati i semi (nuove regole e principi costituzionali di un nuovo sistema politico più utile). Il frutto dovrebbe essere quello di una compatibile “democrazia”. Ma se il campo è malato, arato male, senza un’attenta concimazione, il seme non crescerà mai bene ed il raccolto sarà inevitabilmente il frutto di tutto ciò: un raccolto guasto (ovvero una democrazia non definita), un raccolto al quale si aggiungeranno i parassiti (come la burocrazia) che lo divoreranno rendendo il campo una coltre ancora più desolata. Questo “campo” va al più presto ricomposto e preservato in modo da potervi impiantare i nuovi semi per l’attesa e la crescita di un buon raccolto e per evitare l’arrivo di qualsiasi altro parassita.”
Oggi il parassita della “burocrazia” regna sovrano in un Paese che soffre in concorrenza, crescita e funzionalità, la burocrazia sembra essere persino fomentata da chi gestisce potere politico: essa torna utile poiché, il disbrigo della stessa, finisce col rendere ancora più forza a chi, il potere, lo gestisce.
Ma tutto ciò non potrà mai avvenire se non passando prima da una fase di "rottura" col vecchio sistema e le figure che vi girano intorno. Nulla potrà mai inventarsi la politica, se non un cambiamento che possa partire dalla base e cioè dalla ricomposizione e la rifioritura del suddetto “campo”...Se, a tutto ciò, aggiungiamo l’assoluto e dilagante pragmatismo delle rigide ed immutevoli istituzioni, allora nel nostro Paese continuerà il perdurare di una realtà simile a quella di un basso medioevo. Bisognerebbe, invece, spingersi verso un nuovo rinascimento, ri-arando il suddetto campo per l’attesa di un buon raccolto ed il rifiorire dei valori di una sana democrazia. E' inutile prendersela con un Premier di turno..quando è ormai chiaro che è la base del sistema a dover mutarsi. E' inutile continuare a prendersela con i politici in un ridicolo gioco delle parti.. quando sono proprio le stesse regole della politica a doversi cambiare. Occorre altro!
Un riferimento particolare va quindi fatto in direzione della riforma di tutto “il sistema”: Un “ordine sociale” che, rapportandosi ai tempi, deve poter accogliere ed esprimersi con dinamica costruttiva e funzionalità ben diversa!
Solo allora.. sulle ceneri del vecchio e sulle esperienze raccolte....potrà rinascere una vera e sana innovazione!
La politica odierna necessita di studio e ricerca...

Una piccola nota all'articolo dell'amico Paolo Speciale


 Da sempre osservatore discreto ed intelligente.. l'amico Paolo esamina il contesto odierno di una politica dove il riscontro con una vera e funzionale democrazia appare fin troppo precario. Un argomento che questo Blog ha più volte intrapreso e analizzato. Tuttavia il sistema attuale vive su una base proporzionale ancora privo delle necessarie riforme. Un sistema che potrebbe modificare di giorno in giorno qualsiasi maggioranza in un guazzabuglio di incongruenza.. Se si fossero fatte le necessarie riforme (quella sui Partiti e quella dei ruoli) il sistema proporzionale avrebbe potuto funzionare in modo più corretto! Ma sarebbe meglio un sistema bipolare che con una risicata maggioranza metterebbe subito a tacere qualunque minoranza?  Un discorso che merita un approfondimento assai lungo..Per quanto attiene all'ex sindaco d'Italia mi permetto di sottolineare che qualunque mossa lui faccia non è mai priva di un proprio interesse personale che prevarica ogni altro aspetto di deontologia politica democratica a favore del Paese.

          v.cacopardo 

 



       Democrazia e rappresentanza: lavori in corso

Quanto ci mostra lo scenario politico attuale non è senza precedenti ed è ancora una volta conseguenza di un sistema elettorale che di certo ha vissuto il suo tempo, garantendo la necessaria congruenza tra la scelta popolare e la composizione parlamentare.
Il pur alto livello di “perfezione” del testo costituzionale del dopoguerra, sebbene non immodificabile ed anzi sempre dinamicamente ottimizzabile, non poteva prevedere ciò che ciclicamente si è rilevato essere il problema più ricorrente degli ultimi 4 decenni, cioè l’instabilità degli esecutivi, tranne qualche governo di legislatura tuttavia non esente da più rimpasti.
Oggi vediamo due esponenti politici (uno di governo e l’altro di opposizione) illustrare agevolmente le diverse combinazioni di maggioranze realizzabili, diverse l’una dall’altra, subordinando così ad un mero calcolo la sussistenza di un governo.
Qualcuno dirà che la democrazia è fatta di numeri, certo.
Epperò qualcun altro potrà replicargli che le libere elezioni servono ( o dovrebbero servire), proprio con i numeri, ad esprimere con chiarezza una maggioranza di governo, la quale a sua volta di norma fa riferimento ad uno schieramento.
La tradizionale e, sinora, non desueta accezione delle forze in campo fa ancora riferimento ad una ideologia di base comune e condivisa, con una connessa terminologia ancora oggi ampiamente utilizzata: il centro destra ed il centro sinistra.
Abbiamo più volte ricordato le connotazioni basilari e convenzionali dell’offerta posta all’elettore: la cosiddetta “moderazione”, spesso abusata da altre formazioni partitiche, del “centro”, il formale, spesso non sostanziale, conservatorismo della “destra”, infine il “progressismo” , anche qui più figurativamente tradizionale che sostanziale, della “sinistra”.
Tra l’altro, anche se ormai poniamo quasi tutti poca attenzione a questo aspetto, queste localizzazioni sono anche geograficamente riflesse e presenti nelle due aule parlamentari attraverso la corrispondente occupazione degli emicicli visti dalla postazione del presidente dell’assemblea.
Una precisa caratterizzazione, dunque, almeno teorica.
Ora, ci vogliamo chiedere oggi come e perché avviene legittimamente la sostituzione di un governo di centro sinistra, in corso di legislatura, con un governo di centro destra e viceversa. Forse perché non è facilmente intelligibile il responso delle urne? Forse perché ideologie storicamente diverse possono ormai trascendere, in una democrazia matura come la nostra, il vecchio concetto di destra, sinistra e centro? In questo caso, che fine fanno le ideologie costituenti di una forza sociale che diventa partito o movimento? Ed ancora: che ruolo assume in questa situazione il “centro”? Esso diventa la vera maggioranza “gravitazionale” delle altre forze in campo, proprio per la sua proprietà di “moderazione” e dunque di saggio raffreddamento a mezzo meditazione atto a prevenire e contrastare l’insorgenza di movimenti populisti quale possibile e temibile preludio di una crisi della democrazia compiuta?
Infine, sino a che punto è da considerare atto “democratico” benedetto dalla volontà popolare il ritiro dei propri ministri dal governo in carica da parte di un movimento di rilievo elettorale minimale rispetto alle altre forze di governo, sì da determinare una crisi di governo difficile e complessa?
Perché è noto che essere l’ago della bilancia equivale a detenere una forza condizionante alla quale non si ha diritto proprio perché carente della necessaria legittimazione di base.
Renzi , con la sua Italia Viva, sta cercando di tornare alla guida del Paese, e lo fa legittimamente, sebbene sia consapevole di fare uso di sistemi - appunto il sopra citato abuso del ruolo di ago della bilancia - che nelle riforme che a suo tempo aveva proposto non avrebbero potuto trovare alcuno spazio. Egli oggi rivendica l’esercizio ed il rispetto del ruolo del Parlamento e del Governo in nome della necessaria ed imprescindibile trasparenza nel dover amministrare i 209 miliardi di euro assegnati all’Italia; e rivendica anche, non a caso da ex Presidente del Consiglio, una gestione più autorevole ed adeguata dei Servizi Segreti, che per loro natura nulla possono avere istituzionalmente a che fare con una sorta di fondazione chiamata alla loro guida ed al loro coordinamento.
Del resto, si è stufi di Commissioni Bicamerali o di task force.
Ma il problema non è tanto stabilire se l’ex sindaco d’Italia agisca più o meno coerentemente nel perseguire un obiettivo di certo primario oggi per lui, quanto capire se e quanto oggi le maggioranze parlamentari bastino da sé, vivendo di luce propria in regime di intercambiabilità che prescinde da una razionale interpretazione delle risultanze elettorali e tuttavia nel rispetto del dettato costituzionale, oppure debbano essere strettamente dipendenti, secondo un concetto di rappresentanza più stretto e più concreto, dai cittadini.
In fondo, si tratta di ridare forza e prestigio alla base, che non va illusa, ma consultata e coinvolta ogni qualvolta occorra. E non mi riferisco neanche ai sistemi consultivi dei 5 Stelle, a scanso di equivoci.

          Paolo Speciale 


30 nov 2020

OPPOSIZIONE:COLPIRE IL PREMIER AD OGNI COSTO!

 


Il borsone della compagna”


di v.cacopardo

La volontà dell'opposizione di voler colpire ad ogni costo il Premier Conte raggiunge ormai i limiti di ogni paranoia!

Si parla della Procura di Roma già al lavoro per aprire un fascicolo ed indagare su “presunti favoritismi” da parte del Premier sulla famiglia della sua compagna Olivia Paladino, donna schiva che si è sempre voluta sottrarre ai microfoni ed alle telecamere dimostrandosi sobria e riservata.

Se Lega e Fratelli d'Italia (sulla scorta di quanto riportato da una emittente di Italia 1 di Mediaset) hanno presentato le loro interrogazioni trasferendole dai magistrati al Tribunale del consiglio dei ministri ipotizzando un abuso d'ufficio.. non è difficile dare forza alla teoria di una politica resa sempre più ridicola rincorrendo scoop poco chiari al solo fine di abbattere l'avversario!

Se è vero che le procure avrebbero di che indagare su cose ben più importanti inerenti i continui disastri ambientali causati dalla incapacità e dalla corruzione dilagante..o dalle continue violenze che causano morte e sofferenze, di certo anche le emittenti potrebbero fare a meno di occuparsi di una tale storia solo perchè vi è interessata la compagna del Premier. Almeno chè non lo si faccia di proposito e volutamente inseguendo in modo persecutorio e persino poco legittimo.

Pare infatti.. che l'inviato della emittente, non avendo altri argomenti sulla figura del primo ministro, si sia volutamente messo sulle tracce della Paladino con la volontà di voler trovare ogni pretesto per incastrarla: La Paladino, secondo quanto riportato, rifuggiatasi in un Supermercato per evitare incontri con qualche reporter, avrebbe consegnato un borsone ad un presunto uomo di scorta del Premier. Non è detto sapere cosa vi fosse dentro e probabilmente per gentilezza lo stesso uomo di scorta l'avrà favorita assecondandola. Da qui una inchiesta i cui reati invero appaiono inesistenti..ma messa in luce sotto potenti riflettori.

I contorni di questa storia sono ancora poco chiari, potrebbero riscontrarsi novità...il chè ci impone di non trarre conclusioni troppo affrettate, tuttavia da quello che fino adesso si sa.. la vicenda appare oltre che risibile..fortemente strumentalizzata da una opposizione per l'abuso di una scorta al fine di favorire la compagna del Premier.



2 nov 2020

UN VIRUS CHE INIBISCE..E CONDIZIONA

 


SCELTE CHE NECESSITANO DI RECIPROCO RISPETTO

di vincenzo cacopardo


A sentire alcuni commenti per le strade e nei salotti della TV sul tema odierno di un virus che ci tiene in ansia e che ci allontana sempre più dalla fondamentale libertà di socializzare e di lavorare in tranquillità, si resta a volte basiti dall'improvvisazione e l'imprudenza di alcune posizioni.

E' certo che..ancora oggi.. una verità assoluta non può averla nessuno dato che persino gli scienziati mostrano contrapposte posizioni sulla forza di un virus che appare implacabile. Certo è che i morti si moltiplicano nel mondo intero e che i pronto-soccorsi del nostro Paese sono del tutto intasati!

In questa mia disamina non mi permetto di entrare nell'argomento sostenendo una tesi o l'altra, ma è certo che la diffusione è fortemente aumentata malgrado i tanti personaggi(alcuni pubblici) che fin dall'inizio hanno sostenuto con assolute certezze i complotti da parte di forze oscure tendenti alla eliminazione di una buona parte dell'umanità.

Ora ..sembra chiaro che chi gestisce un Paese e lo governa può solo trovarsi in grandissime difficoltà nell'assumere posizioni e scelte poco gradevoli per gli uni o gli altri, tuttavia è certo che proprio le scelte determineranno svolte positive o negative. In un sistema dittatoriale queste scelte si impongono con assolutismo e senza alcuna possibilità di opporsi, mentre in un sistema di democrazia non possono che essere sostenute democraticamente attraverso posizioni di governo condotte da una maggioranza parlamentare.

Mi sento comunque di poter affermare che, per l'eccezionalità della situazione, lo stato di emergenza non pare derogare da taluni diritti fondamentali e divieti voluti dalla stessa Carta costituzionale.

Fermo restando che lo stato di emergenza è una misura adottata da qualsiasi governo in caso di un pericolo imminente di minaccia alla Nazione.. si insorge ancora contro un premier per il suo abusare dei DPCM... Ma questo strumento non può vedersi tanto come quello disposto per risolvere una normale situazione sanitaria... se non come quello per offrire la massima garanzia di uno stato generale che coinvolge i molteplici particolari aspetti fortemente legati alla salute che vi girano attorno.

Mi è più che chiaro che un DPCM rispetto ad un decreto legge normale appare politicamente meno garantista. Tuttavia i decreti in genere sono atti amministrativi di contenuto particolare che hanno il merito di essere rapidi e quindi adatti alla condizione di emergenza.Chiaro anche che (non coinvolgendo il Parlamento), questi decreti restano la sola espressione della volontà della maggioranza. A differenza del normale decreto legge che assicura di certo un fondamentale dialogo e la collaborazione con l’opposizione anche attraverso i possibili emendamenti e contro emendamenti, un DPCM tende ad offendere il dialogo di un processo democratico in una Repubblica parlamentare. Ma il presupposto di questi decreti voluti dal governo resta proprio l'urgenza sulla situazione in atto supportata da una evidentissima pandemia di carattere ormai mondiale!

Oggi sono in tanti a vedere in tutto ciò qualcosa di anomalo, troppo ridotto.. e perciò poco democratico rispetto ad un iter che dovrebbe coinvolgere maggiormente il Parlamento. Sicuramente! 

Ma non si può certamente trascurare un fondamentale presupposto in difesa della salute: -Figurarsi poi.. se in un momento delicato come questo, in contrasto ad un normale decreto legge, si potessero opporre emendamenti di ogni sorta, pena anche una possibile decadenza!

Quello che oggi risulta davvero insopportabile è la supponenza e la presunzione di chi oggi, senza avere le redini del governo in mano, si alza in Parlamento con arroganza dichiarando di avere le soluzioni per risolvere questi problemi... di chi ritiene che ogni posizione governativa sia solo strumentale e priva di ogni soluzione a beneficio della società...di chi insiste col ritenere che ogni DPCM... persino quello sui ristori doveva seguire una strada differenziata per categoria e per unità..portando in tal modo un infinito allungamento dello stesso ristoro..per poi lamentarsene ancora... Di chi trova sempre un'occasione per contestare ogni posizione presa con sofferenza e difficoltà!

Di certo questi decreti nella prima fase non sono risultati nemmeno chiari ed esaustivi per via della difficoltà in cui si è improvvisamente trovato il governo. Se c'è qualcosa che si può sicuramente criticare in questo andazzo governativo in grande difficoltà è sicuramente il metodo” sul quale in certi delicati argomenti si è proceduto senza una visione reale della burocrazia insistente nel nostro sistema. In questo il governo ha errato sottovalutando! Vi sono anche evidenti trascuratezze sulla cassa integrazione, sui bonus etc..Ma chi può assicurare che... chi oggi se ne lamenta, data l'urgenza, non avrebbe commesso simili debolezze?

Come tutti dovremmo comprendere l'inesorabile avvento di un virus poco conosciuto, ha creato paure ed incertezze. Sono di certo errori che non possono piacere a chi...avendo chiara la volontà di esercitare il ruolo premier... si trova in evidente imbarazzo nelle stesse scelte da prendere, immedesimandosi principalmente sul sostegno alla sicurezza del paese.

Invece del continuo lamento di una politica litigiosa.. ci si dovrebbe unire per un riscontro alle soluzione predisponendo dei tavoli per il dialogo..e per questo occorre tanto equilibrio e umiltà politica da ambo le parti ..oltre che una predisposizione reciproca al rispetto.



13 ott 2020

FRATELLI TUTTI: LA LETTERA APOSTOLICA PIENA DI UMANITA'

 


di vincenzo cacopardo


Ancora una volta Papa Francesco ci sorprende con la forza delle sue parole espresse in una nuova Enciclica. Nella lettera apostolica “Fratelli tutti” il Papa prende spunto e si sofferma sul Santo dell'amore fraterno...quel Santo che amava la natura e che vestiva e viveva in un'umile semplicità: Francesco D'assisi. Un nome che, non a caso, il Papa assunse nella memoria di chi ha indicato la strada dell'amicizia sociale e la fraternità attraverso un percorso dedicato ai poveri e gli abbandonati.

Oggi...con un mondo in totale balia della globalizzazione.. la sua figura viene messa in luce dal nostro Pontefice nel contesto di un disastro mondiale a tutti evidente: Eventi che hanno finito con lo scaturire in un pericoloso virus che continua a flagellare l'umanità condannando la società vittima di se stessa... e bloccando il suo naturale progresso di crescita.

Per il nostro Pontefice non si tratta di un castigo divino, ma di un naturale evento di ribellione verso un progresso ricco di soprusi e di squilibri...Non dimentichiamo che per Papa Francesco alcune questioni legate alla fraternità sociale sono sempre state viste con attenzione...in quanto come lui ha affermato: “Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignita", e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro»: Affermazioni rivolte più spesso anche verso le comunità orientali.

In questa sua ultima Enciclica il pontefice ha..perciò.. voluto racchiudere in un'unica riflessione gli interventi in proposito: Si potrebbe affermare che il sopraggiunto inatteso Covid gli abbia dato spunto soprattutto per la forza devastante con la quale si è imposto in tutto il globo.

E' difficile per il vescovo di Roma pensare che non vi siano rapporti tra questi eventi ed il modo di vivere e di porsi nella società odierna. Quali sono..infatti.. i grandi ideali e le vie percorribili per far si che si possa costruire una vita di relazioni in un mondo che deve potersi sostenere nel sociale e nella politica? Prendere spunto dal poverello di Assisi significa comunicare l'importanza dell'amore e della fraternità al fine di ottenere più equità e persino maggiore rispetto verso il prossimo.

Il Papa parte quindi dalla comune appartenenza alla famiglia umana e dal riconoscerci tutti come fratelli poiché figli di un unico Creatore.

L'umile Pastore di una Chiesa oggi in piena rivoluzione...ci trasmette quel messaggio cristiano fondato principalmente sull'amore. La sua nuova Enciclica è carica della volontà non comune di un Pontefice che persevera nel suo cammino forte di parole umili e concettualmente profonde...ma è anche un ulteriore auspicio: Il suo non può essere inteso solo come un messaggio cristiano, ma anche umano e sociale... posto con una semplicità non comune da chi non ha mai ostentato verità assolute... Di chi si sforza di comunicare nel cuore e nell'animo umano infondendo una speranza ed un coraggio non comune in nome della fraternità: Un concetto di fraternità indispensabile che potrebbe unire gli animi nel contesto di una modernizzazione tendente a disunirli.

23 set 2020

LA VITTORIA SUL TAGLIO PRIVA DI UN TRAGUARDO SICURO

 







di vincenzo cacopardo

Ha vinto un Si ed in modo ancora più sorprendente... Tuttavia in realtà non ha ancora vinto nessuno!

Fino a quando l'iter non sarà concluso con una legge elettorale e la distribuzione dei collegi nei territori.. il cerchio non sarà chiuso e potrebbero nascere macroscopici scompensi: di certo per le minoranze vi sarà meno spazio e per il Sud non sarà un risultato favorevole!

Il dato della vittoria non sorprende, ma sorprende di certo il risultato numerico al quale bisogna sottomettersi: Un atto significativo dei cittadini contro la politica ed i politici, ma non certo verso la logica ed il metodo!

La mia personale critica contro il Si infatti è sempre stata e rimarrà focalizzata sul metodo ..su un percorso che si sarebbe dovuto attuare per logica e per fasi e non per tagli violenti. Non è mai stata una questione di principio pro o contro...ma una questione che si sarebbe dovuta affrontare non prima di costruire le riforme più adatte. In tal modo potremo vedere solo tra le incognite il risultato effettivo di tale referendum.

Di certo è stata una vittoria delle segreterie dei Partiti sul Parlamento e vi è stata anche una certa politicizzazione governativa su una consultazione popolare relativa in modo specifico al potere legislativo, ma come ormai sappiamo sono i Partiti che comandano e dirigono la politica. Organizzazioni che non vogliono per nulla affrontare una riforma legata al loro disciplinamento.

Il cittadino, dietro la spinta di un Movimento che ha sempre guardato con disprezzo ed in modo parziale la classe politica, ha voluto castigare la rappresentanza continuando a non tenere in considerazione la principale riforma relativa all'articolo 49 della Costituzione diretta verso le organizzazioni partitiche. D'altronde i Partiti stessi non hanno mai avuto nessun interesse a doverlo sottolineare.

7 set 2020

LA RAGGI ..CI PROVA E METTE IN CONFUSIONE IL MOVIMENTO

 



di vincenzo cacopardo


Abbiamo ascoltato la sera scorsa un'intervista alla sindaca Raggi condotta dai due giornalisti di “IN ONDA” sulla Sette. Virginia Raggi ha parlato chiaramente rispondendo con chiarezza a tutte le domande ed ha affermato i suoi propositi di voler provare a rinnovare l'incarico di prima cittadina di Roma malgrado i principi di un Movimento che la sostiene politicamente...In realtà è sembrata assai lontana e per nulla solidale ad alcuni di questi principi, pur non dimenticando di appartenere al Movimento.

Ho spesso sostenuto la sindaca nei tanti post da me scritti e dopo questa intervista continuo a sostenerla ancora di più nel suo difficilissimo impegno: Ha parlato con molta chiarezza di come si sta svolgendo il suo lavoro e con quale determinazione cerca di portarlo avanti malgrado le enormi difficoltà.


Da sempre non si è fatto che maltrattarla per ogni avvenimento riguardante il percorso del Movimento Cinquestelle. La si è condannata per la sua appartenenza al Movimento molto più che per il suo reale impegno..Sia che gli argomenti possano averla lievemente sfiorata o che non l'abbiano riguardata per nulla. Non si è mai tenuto in considerazione alcun suo lavoro a favore per la città di Roma.. anche se questo non ha potuto portare per logica effetti immediati.


Tempo addietro scrissi su di lei che la migliore metafora rimane quella che individua la Raggi come un'autista posta alla guida di un'auto vecchia e malandata abbandonata dai suoi conduttori precedenti..un'auto a cui difficilmente possono apprestarsi opere di aggiustamento poiché le risorse mancano o sono ristrettissime: L'accensione del mezzo e precaria..i freni ancora di più, i fari non si accendono..le marce grattano e la frizione andata..i tergicristalli non funzionano..le gomme fin troppo lisce...e così via...Proviamo dunque a pensare in una condizione simile cosa potrebbe fare un altro conduttore del mezzo.. se non cercare in tutti i modi di rimettere a posto il mezzo senza il quale non potrebbe mai raggiungersi un qualsiasi traguardo. Le alternative rimangono due: o scendere dal mezzo o condurlo nel suo trasporto col sicuro rischio di bloccarsi e di creare incidenti!..Virginia Raggi ha scelto la strada della riparazione! Ma pare che, malgrado lo sforzo fatto per cominciare il suo viaggio verso l'officina.. una lunga fila di addetti al traffico l'abbia già voluta bloccare..mentre altri addetti alla riparazione hanno teso a manipolare o addirittura a sabotare.. ogni tentativo di opera di aggiustamento.

Tuttavia sembra chiaro che se il mezzo non si ripara non sarà mai possibile raggiungere qualunque traguardo! L'alternativa è quella di procedere come nel passato dove si tendeva a rappezzare ogni cosa sistemando nel momento, ma lasciando tutto non finito ed in mano alla speculazione di una Amministrazione incontrollata e di una cittadinanza distratta.


Nel Blog ho spesso sottolineato le carenze del Movimento 5Stelle.. spingendo l'organizzazione a rivedere il suo sistema interno per le candidature e quello dell'impostazione delle regole per meglio definire i confini dei loro confusi principi di comportamento..Magari parlando meno di trasparenza..senza alzare vessilli..con pacatezza ed agendo in favore di questa.. solo attraverso fatti che possano far funzionare il sistema!.. Già più volte si è assistito ad una sorta di epurazione per mancanza di trasparenza condotta in modo anomalo con differenze caso per caso..(Il caso Pizzarotti aveva già segnato un passo).

Ma se una figura istituzionale con un compito amministrativo viene eletta in un Movimento o in un Partito, potrà seguire le linee politiche generali del gruppo di appartenenza, tuttavia non dovrà mai essere condizionata sulla scelta del suo ruolo e dei componenti della propria giunta. Questo sia per un rispetto che si deve alla stessa personalità, che in risposta ad un riscontro di eventuali responsabilità.


Dovrebbe essere chiara la differenza tra i due compiti.. poiché è certo che per amministrare un Comune occorre più impegno verso il soddisfacimento delle regole e dei servizi sociali della città...Pensare che i due ruoli possano essere equivalenti e sovrapponibili è un errore che vede tra l'altro una politica amministrativa sempre più bloccata su scelte legate e condizionate da una serie di interessi ..Con questi metodi si rischia quindi di vedere figure poco capaci di operare positivamente o altre..come nel caso della Raggi a Roma, condizionate e sottomesse dalle scelte di un insensato direttorio. La logica dovrebbe veder divisi i ruoli: chi amministra non può essere sottoposto né ad interessi di partito ..nè a obblighi di scelta sulla propria squadra di governo anche per le evidenti responsabilità connesse. Il Partito o il Movimento può solo indirizzare una via politica e discutere su ciò che riguarda determinate scelte particolari di alto contenuto sociale, ma non può per nulla incidere sulle scelte amministrative già di per sé affidate ad una figura che ha ottenuto il consenso cittadino.


Commette un grossolano errore questo Movimento ed anche qualunque Partito quando non separa con metodo e scopo un'attività parlamentare e di Partito da quella prettamente istituzionale ed amministrativa...cioè quando attua lo stesso criterio per la definizione dei candidati disposti per amministrare Comuni, Enti e Regioni.. e persino quando spesso li accomuna con ruoli legislativi. Nel mio Blog è stata diverse volte sottolineata la difficoltà di poter condurre una politica attraverso i vecchi principi. Di ciò si è data abbondantemente colpa ad una vecchia politica incapace di custodire i fondamentali valori di una democrazia e di lottare contro obsoleti concetti che non potranno mai far crescere una politica moderna più utile alla società



4 set 2020

REDDITO DI CITTADINANZA O SEMPLICE SUSSIDIO ?

 


L'assenza di chi percepisce il reddito.. nel lavoro per le Amministrazioni

di vincenzo cacopardo

Di certo un sussidio occorreva per coloro che ne avevano bisogno! Se è giusto e lecito sostenere una parte del popolo in disagio attraverso un sussidio o una pensione decente...potrebbe apparire non appropriato chiamare reddito un sostegno fino a che non si abbia una certezza che questo provenga da un lavoro sicuro. Sarebbe stato più sensato e meno discutibile chiamarlo un “sussidio di cittadinanza” in attesa di un reddito..programmando un riassetto dei centri di ricerca lavoro ed infondendo all'uopo maggiori risorse per investimenti. Ma inventarsi un reddito ancora prima di capire se vi fossero opportunità certe per un lavoro...è sembrato esclusivamente una propaganda costata molto cara al nostro Paese!

Sembra ormai finita nel ridicolo la farsa di un Reddito che in realtà ha sortito solo lo scopo di un sussidio! Ma non basta: Molti profittatori e pochi controlli!

Non poteva che finire così in modo più tragico che ridicolo! Un semplice e continuato sussidio che si intendeva a tempo e che, non avendo trovato più una valida soluzione nella ricerca di lavoro, sarà destinato a proseguire in eterno!

Tuttavia quello che non si può ammettere è vedere tante Amministrazioni comunali in difficoltà nell'espletamento dei loro servizi che stentano a mettere al lavoro chi percepisce questo reddito. Infatti..si era specificato chiaramente che costoro, in attesa di un lavoro stabile, sarebbero stati usati dalle Amministrazioni per operare nei servizi, ciononostante nulla di tutto questo appare.

Molte città del sud appaiono prive dei fondamentali servizi..eppure non si usa chi percepisce questo reddito nemmeno per poche ore al giorno, sia per una mancata capacità organizzativa delle stesse Amministrazioni...che per una inerzia da parte dello Stato che ha mancato nel predisporre le giuste regole.

Tempo addietro scrissi su questo blog un post dove sottolineai il rischio boomerang di una simile operazione:Non v'è dubbio che su questa operazione di riuscita del reddito di cittadinanza Di Maio vi abbia posto il futuro della sua carriera politica. Al di là di ogni malevola insinuazione, sono certo che lo abbia fatto mettendo in primo piano la dignità dei tanti che, soprattutto al Sud, vivono in stato di povertà assoluta..Tuttavia se questo gli potrebbe rendere onore..sembra abbia voluto affrontare il tema con troppa passione e disinvoltura..privo del necessario pragmatismo.”

Sarebbe stato indispensabile doverlo affrontare con maggiore conoscenza riguardo il tessuto sociale del paese e l'aspetto tecnico di una manovra che pone decisamente una moltitudine di problematiche.. sia sul piano preventivo che su quello operativo.

Ad oggi, lo stesso Di Maio e tutto il suo Movimento, sembrano sottovalutare la fase intermedia non predisponendo alcuna attenzione verso il compito di costoro in relazione al lavoro che dovrebbero svolgere verso le Amministrazioni!



27 ago 2020

L'AMERICA DELLA VIOLENZA E QUELLA DELL'AUTOCRITICA

 



di v.cacopardo


A QUALE DELLE DUE AMERICHE CREDERE?


La polizia del Wisconsin ferisce in modo grave un altro afroamericano e lo fa in modo eclatante e quasi delinquentesco. Nella città di Kenosha alcuni agenti erano stati chiamati sul posto per una lite familiare e dalle immagini che la tv ha mostrato si vede un’uomo, identificato da un testimone come colui che stava cercando di sedare la lite che viene colpito alla schiena.

-Ma dico: quale bisogno c'è di sparare sette colpi alla schiena anche se l'uomo possa essere il peggior delinquente? E non lo era nemmeno ..era un uomo che cercava di calmare gli animi di chi litigava! Chiunque avrà visto le immagini sarà rimasto di certo impressionato! Due agenti pronti ad utilizzare le armi tenendo sempre la mira verso l'uomo che cerca di entrare nell'auto dove vi sono i suoi figlioli. Fuoco a volontà: sette colpi ravvicinati come si trattasse di una bestia feroce. Si ripete la solita storia di un'America che si indigna dopo che il fatto avviene scatenando proteste per le strade, ma nulla sembra mai cambiare in proposito.


Tempo fa scrissi sull'America un post che ne descrive le diverse dicotomie. Scrissi di un'America che dal dopo guerra sembra ancora condizionata nella sua evoluzione democratica. Una Nazione piena di contraddizioni ..si direbbe sempre più controversa nel suo cammino verso la crescita e la propria morale sociale. Un Paese..nel contempo meraviglioso nell'imprimere speranza ed incomprensibile nella sua stessa ricerca! Incline nel dimostrare i suoi principi di uguaglianza, ma meno nel metterli in atto! Un paese che si esprime sulla democrazia, gridando tanto alla libertà ed al benessere.. esaltando in modo alquanto superlativo i suoi valori, ma che continua a condizionare la propria popolazione attraverso altri principi del tutto diversi. Un Paese, però, dichiaratamente autocritico che fa tanto pensare !

Quello che distingue questo Paese è proprio la concezione della democrazia che vorrebbe apparire la migliore, ma non tiene in considerazione i limiti di un liberismo eccessivo che, privo di alcune fondamentali regole..finisce col togliere ogni indispensabile misura e il dovuto equilibrio: Se da un lato si da spazio ad una libertà sociale fondata sul principo dell'uguaglianza che esalta ed incide sulla vita quotidiana imprimendo pericolose esaltazioni che sfociano in una esaperata violenza..da un altro lato si assiste ad episodi che indicano principi intransigenti, grande severità ed una rassicurante vittoria della giustizia.


Sul piano politico governativo..una democrazia che pare distribuirsi bene nel percorso della sua realizzazione..ma che parte da una base non propio corretta che premia una rappresentanza attraverso la forza del denaro.

Questa America, forte di un richiamo di natura patriottica e del suo principio di eguaglianza e libertà, sembra restare inconsapevole: La sua effimera democrazia guidata dalle risorse dei più potenti.. non riesce a rispondere a quei principi legati ad una rappresentanza popolare che sono la base di partenza senza la quale ogni vera partecipazione non può esistere.

I principi civili del continente Americano sono concentrati sulla libertà..sulla sana famiglia, sulla buona condotta civica e su una crescita sociale all'ombra di una morale a volte fin troppo ipocrita e bigotta, mentre la politica appare alquanto espansionista ed imperialista...a volte non priva di contorni non del tutto chiari e limpidi. Tutto ciò la distingue e la pone sotto i riflettori come uno dei Paesi più incoerenti, ma che...al contrario di altri.. nel momento del giudizio.. sembra sempre operare in favore del valore supremo della legge..

E' innegabile infatti...e si evidenzia quel principio che la mette costantemente sotto i riflettori come uno dei pochi Paesi autocritici. Basterebbe visionare la lunga serie di una certa cinematografia da loro prodotta..sicuramente ben trattata e con sceneggiature profonde di ottima fattura...che, al contrario, promuove un costante rimprovero al loro sistema e che mette in mostra la vittoria di una giustizia sul potere corrotto: Qualcosa di strano e quasi incomprensibile!

Dopo questi ultimi violenti episodi che vedono le forza dell'ordine operare con tale violenza...verrebbe spontaneo chiedersi a quale delle due Americhe dar credito!..