SCELTE
CHE NECESSITANO DI RECIPROCO RISPETTO
di vincenzo cacopardo
A
sentire alcuni commenti per le strade e nei salotti della TV sul tema
odierno di un virus che ci tiene in ansia e che ci allontana sempre
più dalla fondamentale libertà di socializzare e di lavorare in tranquillità, si resta a volte
basiti dall'improvvisazione e l'imprudenza di alcune posizioni.
E'
certo che..ancora oggi.. una verità assoluta non può averla nessuno
dato che persino gli scienziati mostrano contrapposte posizioni sulla forza di un virus che appare implacabile. Certo
è che i morti si moltiplicano nel mondo intero e che i
pronto-soccorsi del nostro Paese sono del tutto intasati!
In
questa mia disamina non mi permetto di entrare nell'argomento
sostenendo una tesi o l'altra, ma è certo che la diffusione è
fortemente aumentata malgrado i tanti personaggi(alcuni pubblici) che
fin dall'inizio hanno sostenuto con assolute certezze i
complotti da parte di forze oscure tendenti alla eliminazione di una
buona parte dell'umanità.
Ora
..sembra chiaro che chi gestisce un Paese e lo governa può solo
trovarsi in grandissime difficoltà nell'assumere posizioni e scelte
poco gradevoli per gli uni o gli altri, tuttavia è certo che proprio
le scelte determineranno svolte positive o negative. In un sistema
dittatoriale queste scelte si impongono con assolutismo e senza
alcuna possibilità di opporsi, mentre in un sistema di democrazia
non possono che essere sostenute democraticamente attraverso
posizioni di governo condotte da una maggioranza parlamentare.
Mi
sento comunque di poter affermare che,
per
l'eccezionalità della situazione, lo
stato di emergenza non pare derogare da taluni diritti fondamentali e
divieti voluti dalla stessa Carta costituzionale.
Fermo
restando che lo stato di emergenza è una misura adottata da
qualsiasi governo in caso di un pericolo imminente di minaccia alla
Nazione.. si insorge ancora contro un premier per il suo abusare
dei DPCM... Ma questo strumento non può vedersi tanto come
quello disposto per risolvere una normale situazione sanitaria... se non come quello per offrire la massima garanzia di uno stato generale che
coinvolge i molteplici particolari aspetti fortemente legati alla
salute che vi girano attorno.
Mi
è più che chiaro che un DPCM rispetto ad un decreto legge normale
appare politicamente meno garantista. Tuttavia
i decreti
in genere sono atti amministrativi di contenuto particolare che hanno
il merito di essere rapidi e quindi adatti alla condizione di
emergenza.Chiaro anche che (non
coinvolgendo il Parlamento),
questi decreti restano la sola espressione della volontà della
maggioranza. A differenza del normale decreto legge che assicura di
certo un fondamentale dialogo e la collaborazione con l’opposizione
anche attraverso i possibili emendamenti e contro emendamenti, un
DPCM tende ad offendere il dialogo di un processo democratico in una
Repubblica parlamentare. Ma il presupposto di questi decreti voluti
dal governo resta proprio l'urgenza
sulla situazione in atto supportata
da una evidentissima pandemia di carattere ormai mondiale!
Oggi
sono in tanti a vedere in tutto ciò qualcosa di anomalo, troppo
ridotto.. e perciò poco democratico rispetto ad un iter che dovrebbe
coinvolgere maggiormente il Parlamento. Sicuramente!
Ma non si può
certamente trascurare un fondamentale presupposto in difesa della
salute: -Figurarsi poi.. se in un momento delicato come questo, in
contrasto ad un normale decreto legge, si potessero opporre
emendamenti di ogni sorta, pena anche una possibile decadenza!
Quello
che oggi risulta davvero insopportabile è la supponenza e la
presunzione di chi oggi, senza avere le redini del governo in mano,
si alza in Parlamento con arroganza dichiarando di avere le
soluzioni per risolvere questi problemi... di chi
ritiene che ogni posizione governativa sia solo strumentale e priva
di ogni soluzione a beneficio della società...di chi insiste col
ritenere che ogni DPCM... persino quello sui ristori doveva seguire
una strada differenziata per categoria e per unità..portando in tal
modo un infinito allungamento dello stesso ristoro..per poi
lamentarsene ancora... Di chi trova sempre un'occasione per
contestare ogni posizione presa con sofferenza e difficoltà!
Di
certo questi decreti nella prima fase non sono risultati nemmeno
chiari ed esaustivi per via della difficoltà in cui si è
improvvisamente trovato il governo. Se c'è qualcosa che si può
sicuramente criticare in questo andazzo governativo in grande
difficoltà è sicuramente il “metodo”
sul
quale in certi delicati argomenti si è proceduto senza una visione
reale della burocrazia insistente nel nostro sistema. In questo il
governo ha errato sottovalutando! Vi
sono anche evidenti trascuratezze sulla cassa integrazione, sui bonus
etc..Ma chi può assicurare che... chi oggi se ne lamenta, data
l'urgenza, non avrebbe commesso simili debolezze?
Come
tutti dovremmo comprendere l'inesorabile avvento di un virus poco
conosciuto, ha creato paure ed incertezze. Sono di certo errori che
non possono piacere a chi...avendo chiara la volontà di esercitare il ruolo premier... si trova in
evidente imbarazzo nelle stesse scelte da prendere, immedesimandosi principalmente sul sostegno alla sicurezza del paese.
Invece
del continuo lamento di una politica litigiosa.. ci si dovrebbe unire per un riscontro alle
soluzione predisponendo dei tavoli per il dialogo..e per questo
occorre tanto equilibrio e umiltà politica da ambo le parti ..oltre
che una predisposizione reciproca al rispetto.