MI PIACE RIPRENDERE UN VECCHIO POST CHE IN QUESTO MIO BLOG DOVREBBE ESSERE LETTO CON ATTENZIONE IN VISTA DEI MUTAMENTI PREVISTI DALL'ESECUTIVO MELONI RIGUARDANTI L'ASSURDO PREMIERATO. UN MIO VECCHIO POST METTE IN RISALTO L'INTRECCIO ANOMALO ATTRAVERSO IL QUALE SI È PROCEDUTO NEGLI ANNI PASSATI IN UN COACERVO DI DIFFORMITÀ CHE HANNO RESO IL QUADRO SEMPRE PIÙ COMPLICATO E PIENO DI ANOMALIE.
L'INTRECCIO ANOMALO CHE DEFINISCE LE RIFORME
(POST DEL 2016-TRATTO DAL BLOG)
di v. cacopardo
Le elezioni politiche italiane del 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento si tennero il 24 ed il 25 febbraio del 2013 a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre del 2012 (quattro mesi prima della conclusione naturale della legislatura).
Dai risultati elettorali emerse che nessuna delle coalizioni potè ottenere una vittoria netta, determinando un risultato senza precedenti nella storia delle elezioni politiche italiane. Queste elezioni politiche si tennero con il sistema introdotto dalla legge n. 270 del 21 dicembre del 2005 la cosiddetta “legge Calderoli” che sostituì le precedenti leggi del 1993( Mattarellum) introducendo un sistema radicalmente differente. La legge prevedeva un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze. Un quadro che rapportato al Senato lasciava dubbi ad una stabile governabilità malgrado il premio di maggioranza previsto dalla nuova legge definita in modo dispreggiativo “Porcellum”.
SU QUESTE ELEZIONI SI SONO VIA VIA INNESTATE UNA SERIE INFINITA DI ANOMALIE CHE CI PORTIAMO FINO AD OGGI..e cioè: La Consulta boccia la legge elettorale nel 2014 pur lasciando libero e legittimo il percorso della nuova legislatura. I Parlamentari della maggioranza ormai anomala (guidata prima da Bersani e successivamente da Renzi) nominano il presidente del Senato e la presidente della Camera...poi nominano il Presidente della Repubblica che viene fuori da quella stessa Consulta che poco prima aveva bocciato la legge elettorale. Lo stesso Parlamento dà la fiducia ad un nuovo presidente del Consiglio e ad una serie di nomine come i componenti del CSM e nuovi membri della corte Costituzionale.
L'intreccio anomalo e la confusione aumenta quando il Governo (già promosso da Napolitano a guida Matteo Renzi) si propone di procedere verso le riforme costituzionali ed una nuova legge elettorale. La legge elettorale passa attraverso la fiducia (sempre in un Parlamento eletto attraverso una legge elettorale bocciata che consente alla maggioranza un vantaggioso premio), mentre la nuova riforma costituzionale con 47 articoli alterati, passa al vaglio dei due rami del Parlamento grazie al passaggio di alcuni deputati che dal centrodestra passano in sostegno del centrosinistra.
Insomma.. una gran confusione che vede le Camere elette con un sistema bocciato dalla Corte Costituzionale, le quali eleggono membri della Consulta..che a loro volta le avevano bocciate, un presidente del Consiglio sostenuto dalla stessa anomala maggioranza che elegge un Capo dello Stato che viene da una Consulta che aveva appena bocciato la stessa maggioranza. In tutto questo coacervo di confusione ed anomalie si dà corso.. in modo assai poco opportuno.. ad una riforma costituzionale per di più connessa ad una legge elettorale votata attraverso la fiducia di un Parlamento bocciato dalla Corte Costituzionale! Ci sembra che, proprio in un simile gran casino ricco di contraddittorietà ed anomale difformità, non sarebbe per nulla stato opportuno dare corso ad una simile riforma collegata ad una legge elettorale che stravolge la politica istituzionale del Paese...se non attraverso un metodo più consono e senza l'abituale fretta di un sindaco Premier!
UN PASTICCIO FUORI GENERE...
Oggi mi collego a questo post proprio perchè, malgrado le differenze, sembra si voglia continuare a procedere con la solita arroganza politica che in questi trascorsi anni sembra non aver avuto nessuna responsabilità ed altrettanta accortezza nel suo modo di procedere
Ricordiamo che l'attuale maggioranza che sostiene il governo Meloni ha vinto le elezioni con una assenza di votanti del 40% e conquistando il 55% di seggi (anche grazie ai collegi bloccati) in Parlamento. Il chè equivale pressappoco ad un consenso popolare di circa il 33% sul potenziale di voti totali. Con ciò non si può per nulla negare, né mettere in dubbio (malgrado una assurda legge elettorale voluta dalla sinistra) che gli dia ogni diritto di governare!
Tuttavia quando ci si appresta a stravolgere il nostro sistema fondato su una democrazia parlamentare, bisognerebbe riflettere se con l'aiuto di forze politiche interessate in Parlamento, si possano raggiungere i desiderati due terzi, evitando di andare al referendum.
Qualora si giungesse ad un referendum…La speranza è che, a conoscenza di tali difformità, i cittadini possano avere un quadro più preciso di ciò che si vorrebbe! Della gravità della proposta, della resa totale di una fondamentale democrazia parlamentare che per decenni ha garantito libertà di dialogo.
Purtroppo sono ancora in tanti poco accorti nel valutare questi processi e molti continuano ad amare le procedure assolute, quelle dell'uomo forte al comando, quello strano modo di interpretare la democrazia con l'autoritarismo del furbo che spesso si impone con le menzogne e la forza. Senza percepire la gravità di una simile proposta che nel tempo si dimostrerà assoluta e più deleteria che mai!
La nuova proposta elettorale sulla elezione del premier contrasta fortemente con i valori della nostra Costituzione e non tiene per nulla in considerazione il percorso storico culturale della nostra politica nella sua centralità parlamentare: Andando a cercare di ridurre il processo democratico in favore di una governabilità forzata.
In molti oggi dovrebbero ben conoscere quello che accade quando si vanno perdendo i valori essenziali di una democrazia aperta al confronto. Nella logica storico politica del nostro paese che vede l'uso protettivo di pesi e contrappasi, la nostra Repubblica necessita sicuramente di un attento studio di riforme che possano eliminare conflitti e procedure, logiche più snelle, ruoli meglio definiti e proposte innovative per i Partiti...(e non è poco!), ma non stravolgimenti. Vi sarebbero altri modi per far funzionare le nostre istituzioni in modo più agevole attraverso il nostro bicameralismo, ma non si vogliono affrontare solo per opportunità e per principi che derivano soprattutto dal potere e dal mantenimento delle remunerative poltrone. Chi non percepisce questo, sa solo correre con presunzione ed assolutismo verso la comoda strada di quella illusoria, stabile governabilità forzata a tutti i costi.
MEDITIAMO
vcacopardo