10 apr 2013

Quale futuro senza un vero cambiamento?




Si continua a parlare di “cambiamento” e si ripercorrono strade vecchie che non spingono verso una ricerca più costruttiva della politica. Le stesse riforme, che dall’odierna politica, vengono suggerite come soluzione a tutti i problemi…dovranno comunque essere attuate da chi oggi siede in parlamento: una classe politica ancora conflittuale che rischia di ridurre in spaventoso aborto ogni possibile disegno programmatico riformista.
Nel frattempo un’altra politica potrebbe venire avanti…resa più forte da un indispensabile bisogno di lavoro, e si imporrà!…Una politica che metterà in mostra la propria immagine per le soluzioni dei problemi della nostra difficile società: la cosiddetta “politica d’impresa”. Quella più risoluta e pragmatica che individuerà nella forza dei capitali, l’unica soluzione vincente per il futuro; una politica chiaramente più sottomessa ad ogni logica economica e di mercato.
Se ciò in una visione realistica speculativa, non può che risultare razionale..da un altro lato potrebbe impedire un’azione che si vorrebbe a vantaggio di tutti e cioè ..di quella equa “funzione politica” che, per eccellenza, non privilegia ed esalta alcuna classe sociale: E’ una realtà alla quale siamo ormai tutti abituati e che non può non farci porre la domanda di quale valore possa avere per la “politica” il perenne condizionamento del pragmatismo economico.
Un sistema …quello odierno, che mette sempre più alla prova le capacità di ognuno in una gara estrema dell’uno contro l’altro con la predominante ossessione di dover dimostrare chi è il migliore..chi il più potente.
Un sistema che, in una precedente visione Orwelliana, veniva rappresentato come un catastrofico universo dell’individuo e che oggi..con il definitivo annullamento delle differenze ideologiche..con maggiore esasperazione, dovrebbe spingerci a meditare sulla ricerca di un essenziale equilibrio. 
Crisi economica..ma anche..crisi di valori...crisi di idee e di qualità...
vincenzo Cacopardo

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