8 apr 2013

Sistema istituzionale e logiche di percorso





Il fondamentale problema del nostro Paese sembra essere quello di una politica poco attenta che non pare seguire il giusto percorso di una crescita economica. Un dialogo prevalente nel quale si imbattono le forze politiche o la stampa nei continui dibattiti odierni.
Se si analizza a fondo…però..si scopre che la crisi attuale è primariamente di origine istituzionale e cioè partorita da un sistema ormai vecchio che non sembra più in grado di offrire una funzione costruttiva alla politica sul piano delle riforme … generando tra l’altro, ulteriori burocratici processi che ne arrestano l’innovazione.
Quando parliamo delle istituzioni.. il riferimento  è a quelli formali su cui si è costruita la nostra Repubblica: sono organi e poteri che dovrebbero essere rivisti e ristudiati con attenzione da chi ha le capacità, ma anche.. una visione più lungimirante verso il futuro della politica.
In questo ventennio.. il bipolarismo ha decisamente peggiorato il dialogo politico non aiutando un’intesa verso le indispensabili riforme e se oggi si è arrivati a questo triste traguardo… la colpa è anche di un affrettato e poco funzionale sistema bipolare che ne ha estremizzato le contrapposizioni.
Se..dunque, non si risolve alla fonte il problema di una vera ristrutturazione dell’intero impalcato istituzionale… non se ne verrà mai fuori in termini costruttivi e di progresso! Non si sosterranno.. di conseguenza…le giuste procedure per una equa e misurata crescita economica, poiché la politica resterà sempre imbrigliata nell’inesplicabile gioco dei ruoli e dei poteri.
Inutile continuare con certi odierni dibattiti sulle procedure che dovrebbe apprestare la politica verso l’economia…quando al suo interno non viene risolto un problema di base organizzativo di tutto il sistema istituzionale.
Oggi un simpatizzante ideologo del Movimento 5 Stelle prefigura la possibilità che si possa usare il Parlamento in modo distinto senza l’ essenziale bisogno di governo. Se può davvero apparire  strano legiferare differentemente...si può però percepire questa utopia come l’inizio di un percorso che spinge verso una più marcata differenza dei ruoli (legislativo-amministrativo). Il vero problema.. sarà poi.. nel trovarne il metodo, ma non v’è dubbio che senza nuove basi teoriche non ci si potrà mai spingere verso una innovativa ricerca di cambiamento.  
La distinzione di questi due ruoli sembra quindi naturalmente ispirata dai tempi e dai bisogni di un cambiamento che possa offrire più sicurezza e maggiore professionalità alle figure politiche.
vincenzo Cacopardo

  

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