Il fondamentale problema del
nostro Paese sembra essere quello di una politica poco attenta che non pare seguire
il giusto percorso di una crescita economica. Un dialogo prevalente nel quale
si imbattono le forze politiche o la stampa nei continui dibattiti odierni.
Se si analizza a fondo…però..si
scopre che la crisi attuale è primariamente di origine istituzionale e
cioè partorita da un sistema ormai vecchio che non sembra più in grado di
offrire una funzione costruttiva alla politica sul piano delle riforme …
generando tra l’altro, ulteriori burocratici processi che ne arrestano l’innovazione.
Quando parliamo delle istituzioni.. il
riferimento è a quelli formali su cui si
è costruita la nostra Repubblica: sono organi e poteri che dovrebbero essere rivisti e ristudiati con attenzione da chi
ha le capacità, ma anche.. una visione più lungimirante verso il futuro della
politica.
In questo ventennio.. il bipolarismo ha decisamente
peggiorato il dialogo politico non aiutando un’intesa verso le indispensabili
riforme e se oggi si è arrivati a questo triste traguardo… la colpa è anche di
un affrettato e poco funzionale sistema bipolare che ne ha estremizzato le
contrapposizioni.
Se..dunque, non si risolve
alla fonte il problema di una vera ristrutturazione dell’intero impalcato
istituzionale… non se ne verrà mai fuori in termini costruttivi e di progresso!
Non si sosterranno.. di conseguenza…le giuste procedure per una equa e misurata
crescita economica, poiché la politica resterà sempre imbrigliata nell’inesplicabile
gioco dei ruoli e dei poteri.
Inutile continuare con certi
odierni dibattiti sulle procedure che dovrebbe apprestare la politica verso l’economia…quando
al suo interno non viene risolto un problema di base organizzativo di tutto il
sistema istituzionale.
Oggi un simpatizzante
ideologo del Movimento 5 Stelle prefigura la possibilità che si possa usare il
Parlamento in modo distinto senza l’ essenziale bisogno di governo. Se può
davvero apparire strano legiferare
differentemente...si può però percepire questa utopia come l’inizio di un
percorso che spinge verso una più marcata differenza dei ruoli (legislativo-amministrativo).
Il vero problema.. sarà poi.. nel trovarne il metodo, ma non v’è dubbio che
senza nuove basi teoriche non ci si potrà mai spingere verso una innovativa
ricerca di cambiamento.
La distinzione di questi due ruoli sembra quindi
naturalmente ispirata dai tempi e dai bisogni di un cambiamento che possa
offrire più sicurezza e maggiore professionalità alle figure politiche.
vincenzo Cacopardo
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