15 giu 2015

Prosegue l'astensionismo..nella persistente giustificazione dei Partiti


di vincenzo cacopardo
Al di là dei risultati.. è di nuovo l'astensionismo a dominare nei quasi 80 comuni dove si doveva eleggere il primo cittadino. Quando pensiamo che solo un terzo dei cittadini è andato a votare, potremmo facilmente immaginarci quale logica potrà avere un futuro possibile ballottaggio riguardante le politiche. Se solo un terzo andrà al ballottaggio significherà che il partito che “vince”  (per dirla alla Renzi) andrà al governo con poco più di una decina di milioni di consensi su circa quaranta milioni di aventi diritto al voto: Questo risultato, come già previsto dal sottoscritto, è destinato a gettare ombre sul meccanismo di funzionamento dell’Italicum.

In queste elezioni comunali.. l'affluenza più alta si è registrata a Venezia (37,24%)....quella più basa ad Enna (22,80%).   Il turno elettorale ha riguardato oltre due milioni gli italiani: Va comunque sottolineato che era palpabile questo disinteresse per una politica che non riesce più a dare risposte ai cittadini, e che.. pur nell'ammanto di una veste di innovazione.. non convince assolutamente i cittadini.

Naturalmente in seno al PD le varie anime sembrano destinate a riaccendere la tensione: Tra il flop delle elezioni ..le inchieste del Mose e Roma capitale..le problematiche infinite sull'immigrazione, i temi del fisco e la crisi economica ..non c'è da star tranquilli. Renzi ha un bel da fare, ma.. come già ripetuto, non dovrebbe continuare sulla perentoria strada del determinismo eccessivo.. dovendo invece spingersi a mollare la poltrona della segreteria del Partito: Questa sua successiva fase di governo è iniziata con affanno, ma era prevedibile... e dopo il faticoso 5 a 2 delle Regionali, queste amministrative confermano, attraverso l’aumentato astensionismo, una nuova ondata di disinteresse verso la politica. 

Persino la vicesegretaria di Partito Debora Serracchiani (anch'essa in conflitto politico per essere nel contempo presidente della regione Friuli) afferma che è neccessario dare sfogo ad una seria riflessione. «È un calo importante e serve una riflessione” afferma la Serracchiani “La politica non può essere un pezzo del problema». La vicesegretaria del Pd pensa..in proposito.. che abbia pesato eccessivamente il sentimento nazionale sull'immigrazione. Ma quello che sicuramente fa pensare è la persistente giustificazione da parte di un modo di far politica che non può più avere scusante.

Intanto dovrebbero sostenersi con più interesse..da parte di tutti i Partiti.. le iniziative di Fabrizio Barca (alcune delle quali già proposte da diversi anni dal sottoscritto in questo Blog). L'ex ministro montiano, riciclatosi in anima della sinistra dem, pare avere realizzato un proprio "dossier" sullo stato dellle varie segreterie provinciali del PD. Il quadro che ne esce è desolante: Per lui "Il federalismo nel Pd sembra feudalesimo”. Barca chiede anche un ritorno al finanziamento pubblico subordinato al rispetto delle regole di una democrazia interna ed eprime l'importanza di poter bilanciare i poteri attaccando lo stesso segretario Renzi sull'esigenza di separare i ruoli di premier e segretario del Pd. 

Questo primo passo potrebbe essere importante ma dovrebbe andare oltre e suggerire una migliore divisione dei ruoli nelle cariche politiche istituzionali fondamentali.





Nessun commento:

Posta un commento