11 ott 2018

ANCHE BANKITALIA CONTRO LA MANOVRA




Questa Europa non pare per nulla costruita su una economia e su una comunita' sociale...ma solo e soltanto su un mercato finanziario!... Il mercato finanziario muove le sorti dei paesi comprando debito...senza via di scampo...C'è da domandarsi se questo ipocrita successo potrà mai rappresentare il futuro di una societa' civile che vorrebbe costruirsi sulla politica di un consenso democratico.
di vincenzo cacopardo

Se per la manovra si intravvedono continui cambiamenti ed una buona dose di confusione (dovuta anche alla difficile sintesi tra i Partiti che governano), non mancano di certo le critiche di certi Istituti fondati conflittualmente sulle orme del vecchio sistema.

Dopo gli interventi di Moscovici, Junker, Mario Monti, Cottarelli e del Fondo Monetario Internazionale che hanno sollevato non pochi dubbi sulla manovra finanziaria del nuovo governo..ha chiuso il cerchio Bankitalia. Quella della Banca d'italia, è una storia vecchia! Di fatto ancora oggi vorrebbe rappresentare un istituto di diritto pubblico..ma permane in conflitto.
Le principali funzioni della Banca d’Italia sono dirette ad assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, requisiti indispensabili per un duraturo sviluppo dell’economia. E' un Ente pubblico che rimane ancora oggi controllato dalle banche private. E' una faccenda sulla quale in tanti hanno sollevato dubbi nel passato ed oggi ancora una volta lo ha fatto il pentastellato Di Battista..

La Banca d’Italia è responsabile del contenimento del rischio, della stabilità e della sana e prudente gestione degli intermediari....laddove per la trasparenza e la correttezza dei comportamenti rimane competente la Consob.

Come Autorità di Vigilanza, l’Istituto persegue la sana e prudente gestione degli intermediari, la stabilità complessiva e l’efficienza del sistema finanziario, nonché l’osservanza delle disposizioni che disciplinano la materia da parte dei soggetti vigilati. In questi ultimi decenni una serie di decreti hanno finito col conferire alla Banca d’Italia poteri di vigilanza nei confronti delle banche e dei gruppi bancari oltre che delle società finanziarie, degli istituti di moneta elettronica e di quelli di pagamento. L’esercizio di questi poteri è finalizzato a perseguire obiettivi distinti, tuttavia collegati tra loro. Come dare torto al fatto indiscusso che questo Istituto non potrà mai svolgere equamente una vera funzione pubblica e che gli interessi privati delle banche che lo controllano prevarranno sempre su ogni iniziativa a sfondo sociale?
Ancora oggi perseverano grossi dubbi sul fatto che i controllati rimangano controllori..e perciò, sotto l'ombrello di un Istituto (per immagine pubblico), sono anche in grado di sollevare questioni di peso su manovre che spetterebbero prevalentemente alla politica di governo votata dal cittadino.

Se Istituti come la Banca d'Italia, il Fondo Monetario o la Banca Centrale Europea possono essere in grado di determinare le sorti di una società imponendo le loro regole, viene spontaneo domandarsi qual'è la ragione dell'esistenza stessa della politica..di correre verso i seggi per un consenso..di scommettere su una democrazia..Quali potrebbero essere le sorti di una società comune basata essenzialmente sui numeri di un mercato finanziario che blocca ogni sano sviluppo costruito sulle idee e su una sana economia reale?

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