Eccellente esposizione dell’agenda,
che il premier Monti ha impostato sul bisogno di cambiamento del Paese e della nostra
entità in Europea. Una domanda sorge adesso spontanea: Come potranno Casini e Montezemolo continuare a promuoversi?
Discreto e schivo nelle
risposte..posato nei movimenti,
nell’articolazione delle mani e nell’impostazione della voce, come è solito fare,..infine.. un po’ affettato nei
saluti, il professore è apparso studiato persino nelle sarcastiche ed ironiche
battute che lo hanno sempre caratterizzato.
Ma per uno come me che
guarda, attraverso la ricerca, ad una funzionalità della politica, sentir
parlare Monti di idee o di sistema politico da cambiare dal classico
schema orizzontale destra-sinistra (leggi
mio post- le nuove geometrie politiche), suona come sentore di
vera innovazione ed è apparso un vero inaspettato piano verso un
rivoluzionario cambiamento.
Nell’ascoltarlo durante la
sua esposizione programmatica davanti ai giornalisti, mi è sembrato
diverso..quasi non fosse il tecnico
voluto dal nostro Capo dello Stato..ma, una figura nuova che pare proporsi per
dimostrare ulteriori capacità nascoste,.. capacità che forse, fino a ieri, non tutti si
aspettavano…
Nella sua agenda si
riscontra un reale programma ed, anche se molti cittadini non sono ancora
riusciti a comprendere le mancate promesse di un’equità, come altri non hanno ancora potuto scorgere una crescita nel Paese, Monti ha dimostrato di poter essere
uno Statista al di sopra di tanti che non vi avevano creduto. Il suo programma
parla delle necessarie riforme di cui il Paese ha immediato bisogno e di cui ha
principalmente necessità la politica: dimezzamento dei parlamentari, necessarie
riforme elettorali ed altre interessanti
proposte come quella sulla giustizia e sull’importanza di rivedere il reato di
falso in bilancio.
Se anche personalmente, soprattutto
nell’esposizione riguardante le riforme del lavoro, avrei voluto ascoltare termini
come “qualità” e programmi più concreti per il nostro Mezzogiorno, credo si
possa ormai sperare che Monti, ove
si predisponesse a rigovernare la Nazione, riuscirebbe ad immedesimarsi meglio in questo tema poiché, l’annoso problema del Mezzogiorno, rimane strettamente collegato alla crescita naturale del Paese
Certo,...fino
ad adesso, sembra che il premier, abbia scontentato gran parte del nostro Paese
sottoposto a sforzi sovrumani per una sopravvivenza…ed in questo , non si può
che essere, in parte, d’accordo con chi, come in tanti, non sono più in grado
di ascoltare chiunque si accinga a proporre una qualsiasi politica programmatica.
Non
so se si riuscirà a togliere quanto
prima il peso del rigore inferto dal suo governo,.. una zavorra che gli ha reso
un’immagine fortemente negativa..Ma non si può di certo tralasciare l’aspetto
innovativo di una simile agenda che parla in termini chiari e che pare
accontentare trasversalmente tutti sull’aspetto di un funzionamento dell’intero sistema politico al
di là di ogni divergenza destra-sinistra. Divergenze, che nel momento storico
dovrebbero essere messe da parte per lasciare spazio alle necessarie riforme.
…Ed
è proprio il tema delle riforme quello maggiormente espresso da Monti in questa
esposizione che di certo gli renderà maggiore visibilità oltre che in
Europa…all’interno di un Paese come il nostro che si trascina ancora nella
speranza e nel bisogno di una vera crescita.
La speranza, qualora il professore
avesse successo, sarebbe quella di non arrestare mai un cambiamento
rivoluzionario costruito attraverso continue riforme che costituiscono il
vero propellente per la necessaria innovazione di cui abbiamo bisogno.
vincenzo Cacopardo
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