12 set 2013

Il carente intuito… che frena l’innovazione


Con “particolare” fantasia, così come il suo presidente, anche il delfino del Cavaliere, Angelino Alfano, annuncia il ricomposizione del passato partito di  “Forza Italia”.
Con una certa enfasi, il neo Ministro degli interni, lo declama.. appellandolo come il “nuovo rinascimento azzurro” … continuando a manifestare, in tal modo, un particolare interesse per quel colore che, nel calcio, indica la nostra nazione.
Si presume un rivoluzionamento ma, ovviamente...ci si ispirerà al modello aziendale di cui Berlusconi è molto esperto. Si parla di una struttura snella, senza tessere e sedi locali, senza coordinatori regionali (sostituiti parrebbe da manager locali ben radicati sul territorio che avrebbero anche il compito di procacciare risorse per il Partito in vista del taglio dei finanziamenti pubblici), capace di autofinanziarsi, e priva di ogni gerarchia, quindi con Berlusconi come assoluto “deus ex machina” del partito.
Facendo eco al maestro, capace ed astuto venditore, Alfano ripete con ostinazione le stesse parole…non dimostrando un proprio intuito, una personalità ed il necessario carattere…senza i quali non si potrà mai portare verso un futuro ogni modello di politica.
Questo tornare indietro ripetendo un percorso ormai deteriorato e non più efficace per una risposta che invece oggi si vorrebbe più funzionale al contesto odierno, non potrà mai portare innovazione e dimostra quanta poca fantasia ed idee transitano in un partito che, mai come oggi, dovrebbe poterle esprimerle.

Il futuro è legato all’innovazione e se Alfano…(come qualche altra figura emergente di questa cordata creata dal Cavaliere), si sente sicuro e bravo come quando esprime con fervore le proprie capacità dialettiche,… per quale ragione non prende in mano il Partito.. conducendolo verso un futuro anziché dedicarsi continuamente a seguire gli ordini di chi continua ad imporre regole? 
vincenzo Cacopardo   

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