13 set 2013

L’illusione di una legge elettorale risolutrice..


Non credo sia possibile cambiare in positivo le logiche della politica attraverso una legge elettorale!
Il problema della funzionalità della politica odierna non risiede nella sola mancanza di un’utile legge elettorale…ma da una serie di fattori…primo dei quali un’adeguata regolamentazione dei Partiti e  relative modifiche istituzionali.
L’attuale legge elettorale soprannominata “porcellum” presenta  aspetti positivi e negativi:
Uno degli aspetti positivi ( mancando un voto di preferenza) è quello di una precisa responsabilizzazione da parte del Partito sull’indicazione del candidato…evitando in tal modo che, qualsiasi figura poco conosciuta ed imbarazzante, possa inserirsi nella schiera degli onorevoli eletti. Il Partito rimane così responsabile dell’ indicazione del candidato e in tal modo potrebbe sorvegliarne il buon operato. Questa può.. però.. presentarsi come una caratteristica negativa se, nel suddetto Partito, vi è un leader forte e compromesso che, con la forza del suo potere, assoggetta la individualità dei candidati..rendendoli figure totalmente dipendenti ad ogni sua volontà.
Il vero aspetto negativo del porcellum viene considerato, di sicuro, quello che impedisce al cittadino di esprimere una precisa preferenza, poiché egli, sarebbe più sicuro nell' affidarsi ad una figura che meglio conosce e considera capace. Ma anche qui vi è un riscontro negativo..perchè.. in tal modo…potrebbe essere impedito un controllo da parte del Partito sulla moralità, l’onestà ed i possibili legami dello stesso candidato con ambienti malavitosi del territorio in cui si muove politicamente.
Inoltre…se pensiamo di abbattere un finanziamento pubblico (per puro principio ed a scapito di una più giusta regolamentazione, controllo e limitazione) potrebbe riuscire davvero difficile a chiunque.. in veri termini democratici.. potersi esprimere ed affermarsi con le proprie capacità, per via del forte impegno di spesa per la comunicazione in una campagna elettorale…Si darebbe invece molto più spazio alle lobby e ad associazioni poco chiare che sfuggirebbero a qualsiasi controllo.
In un modo o in un altro …la politica resterebbe sempre imbrigliata in una logica di sotterfugi, scappatoie, espedienti e negative immagini che non le renderebbero mai ragione.
Da qui nasce l’inconsistente teoria di poter risolvere il tutto attraverso una nuova legge elettorale, senza capire che la ristrutturazione dell’intero impianto della politica deve esprimersi attraverso un’insieme di regole da ricercare con logica, metodo e prospettiva...
Un'altro buco da tappare in una barca che si va riempiendo sempre più d'acqua!... 
Quando Grillo ci parla di democrazia diretta in realtà ci parla di un’utopia…ma la vorrebbe per accostare di più la politica del "palazzo" a quella del "cittadino".
La nostra non può che essere  un’espressione  di democrazia indiretta (per una logica storica.. per la vastità del territorio e per la densità della popolazione)…gli unici strumenti di democrazia diretta che si possono usare sono il referendum ed, a volte, l'iniziativa popolare.
Tuttavia se si riuscisse a dare forza ad una vera opera di ristrutturazione dell’impianto per una maggiore funzionalità della politica, si potrebbero individuare percorsi più diretti con la stessa popolazione in termini di definizione dei programmi.. attraverso un contatto più deciso con i Partiti...Una nuova legge elettorale non potrà mai bastare se il riscontro con le altre necessità resta indietro!
vincenzo Cacopardo


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