Non credo sia possibile
cambiare in positivo le logiche della politica attraverso una legge elettorale!
Il problema della
funzionalità della politica odierna non risiede nella sola mancanza di un’utile
legge elettorale…ma da una serie di fattori…primo dei quali un’adeguata
regolamentazione dei Partiti e relative
modifiche istituzionali.
L’attuale legge elettorale
soprannominata “porcellum” presenta aspetti positivi e negativi:
Uno degli aspetti positivi (
mancando un voto di preferenza) è quello di una precisa responsabilizzazione da
parte del Partito sull’indicazione del candidato…evitando in tal modo che,
qualsiasi figura poco conosciuta ed imbarazzante, possa inserirsi nella schiera
degli onorevoli eletti. Il Partito rimane così responsabile dell’ indicazione
del candidato e in tal modo potrebbe sorvegliarne il buon operato. Questa può..
però.. presentarsi come una caratteristica negativa se, nel suddetto Partito,
vi è un leader forte e compromesso che, con la forza del suo potere, assoggetta
la individualità dei candidati..rendendoli figure totalmente dipendenti ad ogni
sua volontà.
Il vero aspetto negativo del porcellum viene considerato, di sicuro, quello che impedisce al cittadino di
esprimere una precisa preferenza, poiché egli, sarebbe più sicuro nell' affidarsi ad una figura
che meglio conosce e considera capace. Ma anche qui vi è un riscontro
negativo..perchè.. in tal modo…potrebbe essere impedito un controllo da parte
del Partito sulla moralità, l’onestà ed i possibili legami dello stesso
candidato con ambienti malavitosi del territorio in cui si muove politicamente.
Inoltre…se pensiamo di
abbattere un finanziamento pubblico (per puro principio ed a scapito di una più
giusta regolamentazione, controllo e limitazione) potrebbe riuscire davvero
difficile a chiunque.. in veri termini democratici.. potersi esprimere ed affermarsi
con le proprie capacità, per via del forte impegno di spesa per la
comunicazione in una campagna elettorale…Si darebbe invece molto più spazio
alle lobby e ad associazioni poco chiare che sfuggirebbero a qualsiasi
controllo.
In un modo o in un altro …la
politica resterebbe sempre imbrigliata in una logica di sotterfugi, scappatoie, espedienti e negative immagini che non le renderebbero mai ragione.
Da qui nasce l’inconsistente
teoria di poter risolvere il tutto attraverso una nuova legge elettorale, senza
capire che la ristrutturazione dell’intero impianto della politica deve
esprimersi attraverso un’insieme di regole da ricercare con logica, metodo e
prospettiva...
Un'altro buco da tappare in una barca che si va riempiendo sempre più d'acqua!...
Quando
Grillo ci parla di democrazia diretta in realtà ci
parla di un’utopia…ma la vorrebbe per accostare di più la politica del "palazzo" a quella del "cittadino".
La nostra non può che essere un’espressione di democrazia
indiretta (per una logica storica.. per la vastità del territorio e per la densità della popolazione)…gli unici strumenti di democrazia diretta che si possono usare sono
il referendum ed, a volte, l'iniziativa popolare.
Tuttavia se si riuscisse a dare forza ad una vera opera di
ristrutturazione dell’impianto per una maggiore funzionalità della politica, si
potrebbero individuare percorsi più diretti con la stessa popolazione in
termini di definizione dei programmi.. attraverso un contatto più deciso con i
Partiti...Una nuova legge elettorale non potrà mai bastare se il riscontro con le altre necessità resta indietro!
vincenzo Cacopardo
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