LA POLITICA ECONOMICA ED IL DIALOGO CON L’EUROPA
Aveva sicuramente ragione Grillo quando, in tono assai critico, si
sfogava contro il percorso di una illogica economia (imposto da una imperativa comunità europea) che non potrà mai offrire lo sfogo utile alla crescita del
nostro Paese. Malgrado le enormi perplessità sulla ricerca della sua
particolare democrazia diretta e l’inconcludente metodo col quale si muove manipolando
i suoi affiliati, il comico di Bogliasco, ha sicuramente percepito l’essenza
di un problema che rimarrà insuperabile se non si attua un vero cambiamento di
marcia.
Se non si cambia.. difficilmente, oggi, un Paese
come il nostro, potra' dare sfogo ad una economia più brillante in termini di
investimenti e di conseguente economia reale!
Un pensiero spontaneo.. quindi.. potrebbe essere quello di
non riuscire a capire perché mai ci si deve adeguare ad un simile percorso di
sofferenza imposto da un modo di interpretare il modello economico
prevalentemente in termini di operazioni per il facile arricchimento dei pochi
che continuano a restare indifferenti.. trascurando lo scopo vitale di una
società, la cui sopravvivenza dovrebbe basarsi in un’economia effettiva di
sviluppo.
Sembra chiaro che le potenti lobby guidano, in modo
determinato, gli Istituti di Credito internazionali trasformati in luoghi in
cui.. si è continuato ad investire su operazioni finanziare sicure, trascurando
l’indispensabile sostegno alle aziende che producono. Ma il problema alla base
rimane sicuramente politico…e proprio per questo Grillo ha ragione! Con le
attuali illogiche procedure non sarà mai possibile uscire, anche in considerazione
che si stanno, da tempo, impegnando i debiti delle Nazioni in un gioco
finanziario ad alto rischio.
Oggi Renzi vorrebbe impegnarsi in una logica di cambiamento simile, ma se dobbiamo restare fermi nei parametri della rigida visione dell’economia internazionale, il nostro Paese rimarrà sempre strangolato da un pesante debito pubblico, senza il quale, potremmo usare i quasi 100 miliardi, pagati in interessi, per far crescere l’economia. Il PIL diminuisce, il debito aumenta.. e senza l’indispensabile crescita.. saranno solo illusioni!
Oggi Renzi vorrebbe impegnarsi in una logica di cambiamento simile, ma se dobbiamo restare fermi nei parametri della rigida visione dell’economia internazionale, il nostro Paese rimarrà sempre strangolato da un pesante debito pubblico, senza il quale, potremmo usare i quasi 100 miliardi, pagati in interessi, per far crescere l’economia. Il PIL diminuisce, il debito aumenta.. e senza l’indispensabile crescita.. saranno solo illusioni!
Con questa pesante mannaia che incombe sulla Nazione..si
dovranno per forza individuare altre strade e non potrà neanche bastare
diminuire la spesa pubblica (che di per sé aiuterebbe di sicuro) a danno dei
già scadenti servizi .
Grillo individua altre strade: diluire o allungare il debito;
addirittura azzerarlo; uscire dall’euro.
Se la prima strada potrebbe essere la più saggia e forse l’unica
possibile, le forze politiche dovrebbero cercare di portarla avanti senza
alcuna perplessità, promuovendo un dialogo più intenso e di maggior ragionevolezza con
l’Europa: Mettendo l’economia reale in prima posizione e cioè promuovendo idee
in favore di uno sviluppo in collaborazione (aziende-istituti di credito), al
fine di sostenere maggiore ricerca e qualità.
Se, al contrario…la classe politica procede nell'inerzia, non
si può che prenderne definitivamente atto..e constatare di fatto come essa
resti vittima o, peggio, connivente in un percorso imposto da chi, assai
potente in termini di risorse, continua a dettare legge sostenendo il fine.. sospetto e discutibile... di un sistema che non può lasciare speranze al nostro Paese.
vincenzo cacopardo
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