2 nov 2013

L’esigenza di una attività economica reale


LA POLITICA ECONOMICA ED IL DIALOGO CON L’EUROPA

Aveva sicuramente ragione Grillo quando, in tono assai critico, si sfogava contro il percorso di una illogica economia (imposto da una imperativa comunità europea) che non potrà mai offrire lo sfogo utile alla crescita del nostro Paese. Malgrado le enormi perplessità sulla ricerca della sua particolare democrazia diretta e l’inconcludente metodo col quale si muove manipolando i suoi affiliati, il comico di Bogliasco, ha sicuramente percepito l’essenza di un problema che rimarrà insuperabile se non si attua un vero cambiamento di marcia.

Se non si cambia.. difficilmente, oggi, un Paese come il nostro, potra' dare sfogo ad una economia più brillante in termini di investimenti e di conseguente economia reale!
Un pensiero spontaneo.. quindi.. potrebbe essere quello di non riuscire a capire perché mai ci si deve adeguare ad un simile percorso di sofferenza imposto da un modo di interpretare il modello economico prevalentemente in termini di operazioni per il facile arricchimento dei pochi che continuano a restare indifferenti.. trascurando lo scopo vitale di una società, la cui sopravvivenza dovrebbe basarsi in un’economia effettiva di sviluppo. 
Sembra chiaro che le potenti lobby guidano, in modo determinato, gli Istituti di Credito internazionali trasformati in luoghi in cui.. si è continuato ad investire su operazioni finanziare sicure, trascurando l’indispensabile sostegno alle aziende che producono. Ma il problema alla base rimane sicuramente politico…e proprio per questo Grillo ha ragione! Con le attuali illogiche procedure non sarà mai possibile uscire, anche in considerazione che si stanno, da tempo, impegnando i debiti delle Nazioni in un gioco finanziario ad alto rischio. 
Oggi Renzi vorrebbe impegnarsi in una logica di cambiamento simile, ma se dobbiamo restare fermi nei parametri della rigida visione dell’economia internazionale, il nostro Paese rimarrà sempre strangolato da un pesante debito pubblico, senza il quale, potremmo usare i quasi 100 miliardi, pagati in interessi, per far crescere l’economia. Il PIL diminuisce, il debito aumenta.. e senza l’indispensabile crescita.. saranno solo illusioni!
Con questa pesante mannaia che incombe sulla Nazione..si dovranno per forza individuare altre strade e non potrà neanche bastare diminuire la spesa pubblica (che di per sé aiuterebbe di sicuro) a danno dei già scadenti servizi .
Grillo individua altre strade: diluire o allungare il debito; addirittura azzerarlo; uscire dall’euro.   
Se la prima strada potrebbe essere la più saggia e forse l’unica possibile, le forze politiche dovrebbero cercare di portarla avanti senza alcuna perplessità, promuovendo un dialogo più intenso e di maggior ragionevolezza con l’Europa: Mettendo l’economia reale in prima posizione e cioè promuovendo idee in favore di uno sviluppo in collaborazione (aziende-istituti di credito), al fine di sostenere maggiore ricerca e qualità.
Se, al contrario…la classe politica procede nell'inerzia, non si può che prenderne definitivamente atto..e constatare di fatto come essa resti vittima o, peggio, connivente in un percorso imposto da chi, assai potente in termini di risorse, continua a dettare legge sostenendo il fine.. sospetto e discutibile... di un sistema che non può lasciare speranze al nostro Paese.  
vincenzo cacopardo 


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