LEADERS E
RUOLO DEI PARTITI
Credo che ancora molti cittadini non afferrino l’importanza di un sistema più utile ed efficace per una indispensabile convivenza: c’è chi pensa che quello in cui viviamo è sicuramente il miglior sistema di democrazia e c’è chi, invece, non vede speranze di nuovi percorsi, altri...più furbi, non riuscendo a percepire l’importanza del significato, vivono pensando che questo modello possa offrire una più comoda possibilità di accaparrare diritti non rendendo alcun dovere.
Una cosa è certa!...Se non
salvaguardiamo il giusto modello di democrazia, l’alternativa non potrà che essere
un regime più duro!…Ma un vero modello di democrazia non potrà mai essere
slegato da un principio di equilibrio tra diritti e doveri, come non potrà mai
sopravvivere a qualunque forma di mitizzazione e di assolutismo.“La democrazia
deve.. perciò..essere percepita come un cammino verso la ricerca oggettiva del
bene comune e rappresentare una sicurezza per tutti attraverso l’impegno di
tutti”.
Oggi dovrebbero essere gli stessi Partiti a ricercare per infondere
i principi più giusti ed efficaci. I loro componenti dovrebbero
lavorare come un unico motore restando quanto più equiparati tra loro. La
sfida interna di ogni Partito dovrebbe basarsi sulla qualità e
sull’apporto delle idee fra tutti i membri, ma nella realtà attuale vi è sempre un leader di partito che condiziona o
viene condizionato da legami che vanno dall’interesse per l’immagine, alla
esaltazione dialettica e comunicativa o, addirittura, da legami e rapporti
costruiti con una certa classe dirigente.
Questa
premessa introduce un tema sull’importanza delle stesse figure politiche che
oggi dovrebbero sostenere un ruolo efficace per riformare un assetto
istituzionale ormai obsoleto. Sebbene sia indispensabile la ricerca di figure
capaci.. è anche necessario che queste siano disponibili ad un reciproco
rapporto di collaborazione attraverso una attenzione diretta ai meriti di ciascuno.
In questa logica la forma leaderistica, se non condotta con comprensiva
collaborazione, rischia di divenire limitativa riguardo alle idee dei tanti e
frustrante rispetto ai meriti.
In verità, soprattutto
in una politica di Partito, dovrebbe definirsi, con maggior equilibrio, una più
utile “leadership”...al fine di condurre in direzione di un risultato più conciliante…non rischiando di circoscrivere
il pensiero incondizionato su un’unica figura e spronando lo
stesso gruppo ad una ricerca più attenta e fattiva.
Al contrario che nella ricercata logica collaborativa
di una leaderschip, ogni figura solitaria
di leader nei Partiti tende a dare vita ad ulteriori
leaders informali che, collocandosi in posizioni diverse…contribuiscono alla definizione di correnti.. in un gioco di potere che produce
confusione, perdita di direzione e vera mancanza di ricerca delle idee.
Se è facile poter vedere una figura di
leader in campo amministrativo, sembra assai più difficile poterlo immaginare
in un campo politico di ogni Partito che, per logica, dovrebbe solo ricercare
una libera dialettica ed uno scambio culturale esente da ogni vincolo di figura
predominante.
vincenzo cacopardo
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