Nell’attesa
delle motivazioni della Consulta circa la nuova sentenza relativa al sistema
elettorale, (per la quale non si capisce a fondo l' intervento avvenuto dopo
diversi anni) Berlusconi sembra imboccare la strada di un surreale populismo,
come fosse l’ultima spiaggia di un cavaliere, offeso dalla mancanza di una grazia
non richiesta, da parte del Capo dello Stato.
L’intervento
della Corte Costituzionale.. evidenziato sulle liste bloccate ed il premio di
maggioranza, suona non del tutto corretto per i molti addetti ai lavori e
qualcuno sostiene che la stessa Corte, invadendo un campo prettamente politico (un
campo che invero sembra non esistere), voglia indirizzare le istituzioni in un
percorso diverso da quello voluto in questi ultimi anni, poiché non prevalgono
più i presupposti di un duopolio.
In questi ultimi
anni il movimento di Grillo ha scompigliato i programmi di chi avrebbe voluto
ingessare la politica nel ristretto campo del bipolarismo ed in più, con una
prossima ulteriore scissione del PD, portata dalla probabile vittoria di Renzi
nella segreteria, i giochi potrebbero diventare assai più difficili, andandosi
a formare una ulteriore forza nello scacchiere di una politica più libera, ma
difficilmente sicura nel compito di una governabilità.
Questa
motivazione, quindi, da più forza alle voci che gridano ad un intervento
ostentatamente politico della Consulta ed in questo frangente, Berlusconi, da
furbo e pragmatico negoziatore, pur di restare nei giochi, corre in direzione
delle truppe grilline, cavalcando la nuova onda del populismo.
Si dice d’accordo
a ragionare con Renzi persino sul nuovo modello elettorale da studiare per il futuro,
trovandosi naturalmente in linea con un sistema tipo quello spagnolo, bipolare
col maggioritario che tanto comodo fa a Matteo Renzi. Nel contempo, in sintonia
con il movimento pentastellato su una assurda richiesta di “impeachment” in direzione del Colle, I’intancabile vecchio leader del nuovo partito forzista, si
mette in contatto diretto con "l'ideologo" grillino Paolo Becchi, riconoscendosi anche pronto ad
impostare un discorso su una legge elettorale di impianto proporzionale. Nel ripristino
del Mattarellum, Berlusconi sembra intravede dei vantaggi: non prevedendo
coalizioni, potrebbe esprimere un sentimento contro l’euro da, sfruttare per il
nuovo partito.
Insomma… il
cavaliere pur di non restare disarcionato, si muove in direzioni di diverse
opportunità. Avevo già scritto nei miei precedenti post la
somiglianza di queste due forze politiche unite dalla voce disperata delle
piazze che urlano troppo e con estrema euforia in direzione di idoli e non
valutando le conseguenze estreme, a volte disperate, di un'antipolitica non costruttiva.
vincenzo
cacopardo
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