25 gen 2014

Aspettando quel cambiamento…



LA FRETTA E’ CATTIVA CONSIGLIERA
di vincenzo cacopardo
Le due figure politiche sulle quali oggi il Paese si identifica e fa forza per compiere quel passo in avanti verso il tanto ricercato cambiamento.. sono Matteo Renzi e Beppe Grillo. Ma se Grillo spinge verso un cambiamento, non riuscendo ad operare concretamente, Renzi..pur operando in modo pragmatico, non definisce il vero cambiamento!
Se possiamo valutare positivamente Matteo Renzi per quel suo decisionismo tanto pragmatico quanto categorico e vincolante, non altrettanto positivamente possiamo sostenerlo in quella essenziale ricerca di dialogo doverosa e fondamentale persino in seno al suo Partito. In realtà non sembra per nulla costruttivo valutare positivamente chi oggi opera per riformare una politica correndo…La premura pur portando risultati immediati, rischia di riportarci una scarsissima qualità sulle scelte (la nuova legge elettorale né è la prima prova). Se in questo modo.. vedremo la possibile metamorfosi nel breve tempo…saremo costretti a pagare l’alto costo della scarsa qualità delle azioni di rinnovamento. Una qualità che.. in sé dovrebbe disegnare la nuova svolta per quel cambiamento tanto reclamato e voluto dalla popolazione.

Anche se si volesse essere positivi sull’incedere sicuro ed a volte un po’ sprezzante del nuovo giovane segretario del PD, non potrà mai sottacersi come.. questa sua premura…sembri più dettata da una propria voglia di voler dimostrare, attraverso un ostinato decisionismo, la capacità di far presa su coloro che restano ammaliati dal suo continuo voler “fare”. Un decisionismo pericoloso, esposto oltre i limiti.. che non gli fa percepire l’importanza che si deve ad un’azione primaria che deve guardare alle scelte di una politica qualitativa…prima che premurosa ed avventata.

Al contrario Beppe Grillo, il quale di cose giuste ne dice sicuramente, appare come il nuovo Don Chisciotte che pretende di poter costruire una effimera “democrazia diretta” attraverso il virtualistico percorso della comunicazione tra i computers, perseguendo verso la ricerca delle sue truppe, senza un dialogo profondo e senza conoscerne le qualità. Il suo modo di procedere sembra assoluto e accentrato solo sul suo pensiero.

E’ facile accorgersi come Grillo, alla pari di Renzi, non operi verso una qualità delle scelte, spingendosi solo verso il tecnicismo di una comunicazione e giocando sulla emotività per assorbire tutta la fascia dello scontento popolare oggi assai diffusa.  

Se per Grillo non sembra indispensabile uno scambio diretto sulle idee ed è primaria l’azione di rottura, per Renzi si privilegia quel decisionismo legato al necessario pragmatismo del fare attraverso l’urgenza di una qualunque riforma. In ambedue non si riscontra quel necessario equilibrio  utile per operare in senso politico più qualitativo e di cui il Paese avrebbe veramente bisogno…Bisognerà aspettare ancora tempo per il vero cambiamento che.. non dovrà necessariamente essere portato da una figura leader, ma da quella speciale sensibilità che intuisca il bisogno di una politica condotta in favore del Paese e costruita insieme al cittadino.


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