15 feb 2014

Berlusconi e Renzi.. nelle loro mani il futuro delle regole



QUEL COMPROMESSO TRA I POTERI
di vincenzo cacopardo

Intendiamoci: se Renzi in complicità con Berlusconi attuerà la legge elettorale secondo la sua proposta, si chiuderanno definitivamente le porte alla democrazia di questo Paese..ogni speranza di far crescere la Nazione in una Repubblica democratica sarà pura fantasia. Il percorso che privilegia il desiderio di una governabilità frustra una vera politica che si vorrebbe democratica, premiando in modo sfacciato ed impudente la politica dei pochi..finendo con esaltarne le figure. 
D’altronde questo male storico della figura dominante, il nostro Paese, se lo porta appresso da lungo tempo!.. Quasi un vizio che pervade lo spirito degli italiani sempre pronti a correre dietro il mito di qualcuno per poi.. dopo.. dileggiarlo e buttarlo giù con insulti ed improperi.
Se analizziamo con attenzione ed equilibrio ..potremmo anche accorgerci della perseverante mentalità assai ridotta che non permette di guardare oltre in direzione di quella che dovrebbe rappresentare una nuova visione del sistema in favore delle istituzioni..ovvero.. quello di una vera ed utile politica di funzionamento. 
Sembra impensabile che tanti politici non si accorgano oggi della complicata convivenza tra un percorso di libera dialettica politica…e l’ostinato  incedere della formazione di una governabilità… Non si può credere che ancora si giochi su due esigenze che non riescono più a convivere in una sorta di principio aggregato. Credo che la separazione dei due poteri sia nell’aria e sia dettata proprio dal tempo..ma anche da fenomeni esterni che non lasciano più spazio alle vecchie ideologie. Il problema di maggior evidenza che oggi si pone come ostacolo al percorso della politica è sicuramente quello di sottovalutare le due esigenze diverse (governativa-parlamentare) …due necessità che.. per scopo e fine.. non possono più camminare legate insieme.
La separazione dei ruoli…cui ho dedicato lungo tempo della mia ricerca..potrebbe aprire orizzonti ad una nuova politica: il percorso non è facile da definire in tutti i suoi punti..ma sembra chiaro che la politica nella sua creazione debba restare libera ed induttiva, come al contrario nel momento della sua realizzazione debba ritenersi obbligata da scelte deduttive sicure.
Ma se è giusto pensare che da una lato..una certa politica.. debba restare libera con il suo contenuto di ricerca per elaborare di continuo le nuove idee, da un altro lato…si pretende la definizione di una governabilità per dare corpo a risultati duraturi di stabilità. In questa logica è chiaro che l’attività induttiva e di ricerca risulti propedeutica rispetto ad ogni attività  governativa….eppure continuiamo a rincorrere sistemi e principi tendenti ad ingabbiare la voce della libera politica per dare sfogo ad una governabilità inventata e non fortemente edificata..Al contrario..poi.. qualcuno pretende di lasciare fin troppo libera la voce dei Partiti costringendo ed indebolendo ogni attività governativa. 
Se da un lato..in molti non arrivano a comprendere queste anomalie..  tanti attivisti della politica odierna sembrano trarne comodo potendo all’uopo costruire compromessi che danneggiano l’iter di un sistema politico che si vorrebbe corretto.

Fatta questa premessa... con la scesa in campo delle attuali figure politiche che paiono guardare ad una politica costruita sulle logiche ancora vecchie e che sembrano dettare le regole per le future riforme, sarà difficile immaginare un vero cambiamento. Se Berlusconi nel passato ha lavorato in continuo conflitto d’interessi, sminuendo ogni attenzione sull’importanza dei conflitti … Renzi, oggi, non sembra capace di individuare la grande anomalia costruita sui poteri che accompagna la politica del nostro Paese. La sua politica del fare..pare occludergli ogni ulteriore campo visivo. 
Molte delle attuali figure politiche si dilettano nel mettere in evidenza il loro decisionismo ed a costruirsi un’immagine di primo piano che.. non a caso.. continua a distogliere dal più realistico equivoco del grande compromesso tra i poteri.

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