28 feb 2014

Una democrazia poco democratica



GRILLO RENDE FORZA A RENZI
di vincenzo cacopardo

Come era logico prevedere il pastore Grillo ha dimostrato di non poter contenere le sue pecore dentro l’ovile! Si..perchè di pecore si è fin qui trattato…fino a quando qualcuno non ha deciso di dare prova di avere un proprio pensiero.. contrastando la linea assoluta della  guida politica di un capo alquanto despota. Finalmente, con la voce avversa di alcuni senatori del Movimento, pare di assistere alla metamorfosi.. alcune pecore sembrano essersi trasformate in lupi.

Comunque voglia leggersi.. questa storia dimostra tutta l’incongruenza di un Movimento che si è sempre proposto a democrazia diretta e che, in realtà, ha messo in evidenza le reazioni portate quando si tende a costringere un dialogo. Quale democrazia può essere quella di far decidere attraverso un si od un no.. premendo il tasto di un computer e quindi senza instaurare quel dialogo che definisce i contorni di ogni provvedimento da prendere?
Il significato che il patron Grillo dà alla democrazia è veramente poco credibile e nel recente caso dei senatori dissidenti macchiatisi di un reato d’opinione,  assume una caratteristica singolare..poichè l’opinione stessa vive in ogni naturale confronto. Quando si afferma ..come fanno molti proseliti..che il programma del M5s è sempre stato a conoscenza degli aderenti e che.. chi vi entra.. non può fingere di non conoscerlo, non si fa altro che asserire una sciocchezza…in quanto ogni programma è in sé generico e mutevole nel tempo: Una cosa è conoscerlo..un’altra è l’indispensabile dialogo che forma lo scambio in favore di una sua costruzione.
Se poi andiamo a vedere che i senatori Bocchino, Orellana e Battista, sono stati espulsi sulla votazione al computer operata da 43.368 iscritti del Movimento di cui 29.883 hanno votato per ratificare la delibera, non possiamo non tenere in considerazione l’esiguo numero di coloro che l’hanno invalidata..  rispetto alle centinaia di migliaia di iscritti ed ai milioni di voti appartenenti a tale organizzazione.

Non dobbiamo nemmeno dimenticare che.. qualche tempo fa.. un'assemblea dei parlamentari del M5S ha votato l'espulsione della senatrice Adele Gambaro, rea di avere espresso opinioni in contrasto con quelle di Beppe Grillo dopo l’esiguo risultato racimolato alle elezioni amministrative. In quell'assemblea vi furono raccolte cordate composte dai fedelissimi di Grillo, che non ammettevano alcuna critica al supremo capo.
La logica domanda che dobbiamo porci, è quella di non capire per quale ragione queste assemblee non si siano mai volute tenere prima delle candidature.. Insomma…. sarebbe stato molto più logico conoscere meglio il pensiero di coloro che entravano in questo Movimento prima di una loro candidatura.. in modo da non portarli alla cieca verso una elezione poco convincente. Come si può oggi pensare di dirigere un pensiero quando prima non si è nemmeno fatto lo sforzo di conoscerlo?
Siamo di nuovo allo scontato resoconto di un Movimento che si è voluto costruire senza alcuna logica dibattimentale... Queste ridicole manovre non potranno mai portare quel cambiamento da parte di chi, in realtà, avrebbe potuto ricercarlo attraverso un fondamentale dialogo e sono pane per i denti del giovane Renzi che in ciò trova forza per attrarre consensi.

   

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